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Mereto di Tomba (UD), 22 Febbraio 2015



 CAMPANE 

Santa Messa
in ricordo di mons. Carlo Ferino, nel 10° anniversario della morte
e nel 59.mo anniversario della morte della ven. Concetta Bertoli

          A iniziare da domenica 15 febbraio, in ogni chiesa delle parrocchie presenti nel territorio del Comune di Mereto di Tomba, per quattro domeniche sarà illuminato un braccio di una grande croce che alla fine risulterà luminosa interamente, a significare la croce di Cristo e di Concetta e le nostre croci che si trasformano da legno maledetto e buio a segno luminoso di salvezza. Ogni volta i fedeli saranno invitati a riflettere su una tappa del percorso compiuto da Concetta: 1 – il rifiuto del dolore; 2 – l’accettazione del dolore; 3 – l’offerta del dolore; 4 – una vita nella gioia.


                   
 CANTO E PREGHIERE DI APERTURA 


...don Manolo Boragina all'omelia...


...immagine dal fondo...


...liturgia eucaristica...


...dopo la Comunione...



 BIOGRAFIA DI MONS. CARLO FERINO 


        
 BENEDIZIONE E CANTO FINALE 

Note biografiche di Monsignor Carlo Ferino

          Don Carlo Ferino, primo di cinque fratelli, nacque a Mereto di Tomba il 13 novembre 1910 da Pietro e Italia Furlano. Rimasto orfano di padre a 11 anni, fu educato e sostenuto dalla madre e incoraggiato dal parroco del luogo Don Nicodemo Zanini negli studi per la realizzazione della vocazione della sua vita.
          Fu ordinato sacerdote il 19 luglio 1936 e celebrò la prima Santa Messa nella parrocchia natale il 26 luglio 1936. Per un anno fu cooperatore a Camino al Tagliamento, nel 1937 venne trasferito a Forgaria del Friuli in veste di vicario di Monsignor Antonio Murero.
Si adoperò con costanza ed assiduità per assicurare alla comunità locale un ambiente spiritualmente e culturalmente ricco con l'organizzazione e la partecipazione attiva all'Azione Cattolica, la filodrammatica, la cantoria, e fu attivo come insegnante e organizzatore e conduttore della colonia estiva per bambini di Monte Prât e di Forgaria
          Arrivarono gli anni difficili della guerra che videro quella zona interessata dalla lotta partigiana e dall'occupazione cosacca. Don Carlo fu sempre presente, pronto a difendere, incoraggiare ed aiutare la gente in difficoltà, di qualsiasi fede religiosa o politica. Fu coinvolto nelle vicende belliche, imprigionato dai Cosacchi, accusato di favorire i partigiani e condannato a morte. Venne graziato poco prima dell'esecuzione. Prendendo spunto da un diario tenuto dalla sorella Rina, che viveva con lui, rievocò quelle esperienze, di cui egli era stato testimone e protagonista, ne “Le sofferenze di Forgaria”.
          A Forgaria vi rimase 21 anni, poi il 19 marzo 1958 arrivò a Pignano e nella frazione ragognese fu parroco per ben 46 anni. A Pignano Monsignor Ferino, si dedicò con zelo di apostolo alle attività pastorali curando la Liturgia domenicale, il canto della Messa e del Vespro, istituì la filodrammatica, l'assistenza epistolare agli emigranti, la comunione agli anziani e agli infermi. Mantenne anche le pratiche tradizionali come la benedizione delle famiglie, le rogazioni, i primi venerdì del mese, il catechismo ai fanciulli e le confessioni settimanali
          Nel 1975 soffrì la grave perdita della sorella Rina, che lo aveva assistito, aiutato e con lui aveva condiviso tutta la vita. Nel 1976 il terremoto devastò il Friuli e la comunità di Pignano fu pesantemente colpita e messa in ginocchio. Anche la chiesa fu gravemente danneggiata ma Monsignor Ferino si oppose con tutte le sue forze all'idea decretata dai tecnici di abbatterla; si prodigò invece per il suo salvataggio e consolidamento curando con attenzione ed amore il completo restauro fino a portarla all'attuale splendore.
          Sempre attento alla realtà in cui operava si occupò della storia locale scrivendo il volume: “Ragogna, la sua terra, i suoi signori, il suo popolo, le sue chiese” in cui narrò la storia del comune nei suoi vari aspetti, dai tempi preistorici fino al 1920.
          Dopo sessantasei anni di sacerdozio attivo, Don Carlo si ritirò presso la Fraternità Sacerdotale di Udine. La mancanza della vita attiva nella parrocchia, che lo aveva sostenuto e animato per tanti anni, e la perdita del fratello Don Lodovico nel marzo del 2004, minarono seriamente l'animo e l'energia di Don Carlo, che tornò alla Casa del Padre il 19 febbraio 2005.