Plasencis, un nuovo altare
(Monika Pascolo -
La Vita Cattolica del 27 Aprile)

          Le porte della Chiesa parrocchiale di Plasencis, intitolata a San Leonardo, si aprono per accogliere un nuovo altare. L'opera, firmata dal maestro Poli della ditta «Progetto Arte Poli» di Verona, verrà consacrata dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, sabato 30 aprile, a partire dalle 18.30, insieme alla benedizione del nuovo ambone, collocato sempre nel presbiterio. A seguire l'Arcivescovo celebrerà la Santa Messa.
          I due pregevoli manufatti - realizzati in marmo biancone di Verona -, sono frutto di una donazione voluta da mons. Sergio Di Giusto -parroco di Grions del Torre e Ziracco e direttore dell'Ufficio amministrativo diocesano -, e dalla sorella Graziella, per ricordare i propri genitori, morti qualche tempo fa. «Abbiamo voluto lasciare un segno tangibile del passaggio di mamma Cesarina e di papà Igino su questa terra - spiega mons. Di Giusto-; come luogo abbiamo scelto quella chiesa che li ha visti pregare insieme, che per tanto tempo hanno frequentato assiduamente in occasione dell'Eucarestia domenicale e nei momenti importanti della vita della comunità. Lo stesso luogo dove noi figli siamo stati battezzati e dove è cresciuta e si rinforzata la nostra fede, fino al momento in cui sono diventato prete e mia sorella si è sposata ed è andata a vivere in un altro paese».
          L'altare - che va a sostituire un semplice manufatto in legno -, «simbolo del Cristo Risorto», presenta il basamento spazzolato fine, mentre la mensa è lucidata; sul davanti, illustra il sacerdote, è stata inserita un'incisione dorata con rappresentato il Cristo nel simbolo dell'agnello pasquale; dalla parte del celebrante è raffigurata la Croce di Aquileia; anche per la base dell'ambone - che riporta una incisione verticale con delle piccole tessere di mosaico dorato -è stato utilizzato marmo spazzolato fine, lucidato nella parte del leggio.
          «Abbiamo scelto quelli che sono due segni fondamentali in una chiesa, donandoli in ricordo dei nostri cari dai quali tutto per noi ha avuto origine, in sintonia con quella che è la tradizione delle nostre comunità dove la gran parte degli oggetti artistici conservati nelle chiese, che siano croci, calici o manufatti, derivano da donazioni», afferma mons. Di Giusto, aggiungendo che i due oggetti «daranno dignità e sistemazione definitiva al presbiterio secondo i dettami del Concilio Vaticano II, con l'altare fisso che significa la centralità del Cristo all'interno della chiesa, punto convergente dell'intero spazio circostante».
          Le prime testimonianze scritte della Chiesa Parrocchiale di Plasencis -riportate in un atto testamentario -risalgono al 1462 (mentre le prime notizie si collocano nella seconda metà del 1200); l'edificio è stato distrutto una prima volta dal terremoto del 1511; in seguito, per i notevoli danni causati da un fulmine, la popolazione ha deciso di ricostruire la chiesa e a gennaio 1771 c'è stata la benedizione della prima pietra, mentre i lavori si sono conclusi nel 1782. All'interno sono conservate pitture di Leonardo Rigo (fine 1800) e alcuni dipinti d'arte sacra moderna di don Edoardo Furiano. La costruzione del campanile - alto 64 metri -, è andata avanti per 46 anni, a partire dal 1806.