nuove dal friuli e dal mondo

Lignano Sabbiadoro (UD), 28 Settembre 2014
Terrazza a Mare

...il convegno era stato preceduto dalla messa par furlan...

Lavori 91° Congresso della Società Filologica Friulana



...introduzion in furlan di Paulâr...


...intervents di Gianfranco Ellero, del Sindic di Lignan,
del rapresentant de Province di Udine, e dell'ARLEF...

...de Fondazion Casse di Risparmi, di Ente Friuli nel Mondo, e de Regjon FVG...


...l'intervento del presidente della Filologica Federico Vicario...

...a seguire gli interventi di...

...Mauro Pascolini: Lignano: un territorio vasto oltre le terre e le acque
...Stefania Miotto:
Un secolo di sogni per la città inventata
ed infine presentazione del Numero Unico: Lignan a cura di Massimo Bortolotti

...il convegno era stato preceduto dalla messa par furlan...

Filologica, il congresso ricompatta il Friuli «Uniti si vince la crisi»
(Nicola Cossar - Messaggero Veneto del 29 settembre 2014)

LIGNANO - Il segnale è forte e chiaro, compatto e corale. E viene dalla Filologica: si rinasce insieme. Allora, corale deve essere la reazione della nostra regione di fronte alla crisi, non solo economica e occupazionale, ma anche di fiducia, valori e prospettive. Non bastano le idee e non è più il tempo del "fasìn di bessôi": la reazione vincente - e lo sarà, anche se non nell'immediato - va costruita sul collante dell'identità, sull'orgoglio di un'appartenenza, sulla lingua e la cultura di una gente, ma ancor di più sulla capacità di fare «pensieri lunghi», sulla forza della visione e sul coraggio del sogno. Sono le fondamenta poi poggeranno poi i discorsi di programmazione politica ed economica per uno sviluppo che nella nostra regione manca da troppo tempo. Se non seguiamo questa strada, non c'è futuro. Ecco il clima - non negativo, bensì propositivo e convinto - che si è respirato ieri in riva al "Mare nostrum", il mare friulano di Lignano, dove la Filologica ha celebrato per la prima volta il suo congresso, il numero 91. Alla Terrazza a mare, luogo simbolo della lungimiranza e dell'intraprendenza friulana (e non solo), l'incontro ha assunto i contorni di un momento storico - parole del sindaco Luca Fanotto nel suo appassionato intervento -. Storico non per i cento anni e poco più della località balneare (i cui inizi sono stati ricordati con affettuosa eleganza da Gianfranco Ellero), ma perché da qui, dove il settore turistico ed economico incontra la cultura, deve partire la risposta alla crisi. E la via da imboccare - ha detto durante la messa l'arcivescovo emerito monsignor Pietro Brollo - si chiama coesione, capacità di pensieri lunghi, di darci prospettive e progetti condivisi, di camminare insieme e insieme abbattere muri ideologici e idiomatici, privilegiando sempre il dialogo e la condivisione. Parole forti e chiare, riprese al congresso dal vicepresidente della giunta regionale Sergio Bolzonello, il quale ha confermato che «il percorso della Filologica è esattamente quello della Regione: vicino alla gente, alla cultura, alla scuola. Lingua significa identità, identità significa coesione e forza di una comunità, motore di ripresa e sviluppo». Nessuno farà un passo indietro. Lo ha detto il presidente di Friuli nel mondo, Piero Pittaro, giovanissimo ottantenne, ricordando la "fame" di Friuli che i nostri corregionali all'estero (tre milioni) manifestano spesso, suggerendo anche interessanti percorsi economici comuni. In sintonia anche l'assessore provinciale Carlo Teghil (lignanese doc) e, da prospettive diverse ma con lo stesso spirito, il presidente dell'Arlef Lorenzo Fabbro e il vicepresidente della Fondazione Crup Oldino Cernoia. Così, la Filologica ha fatto da catalizzatore per le tante anime del Friuli arrivate qui a Lignano a riflettere. Il presidente Federico Vicario: «La comunità friulana ha la capacità di programmare e progettare collaborando - come sta facendo - con molte realtà (palazzo Mantica è la Casa della cultura friulana). Non è il momento del "fasìn di bessôi", ma di ragionare in una prospettiva inclusiva. Alla Regione la Filologica non chiede di essere giudicata per la propria storia, bensì per quello che fa ogni giorno per la sua gente. Noi non abbiamo paura delle difficoltà del presente e invitiamo tutti a lavorare uniti per lasciare un mondo migliore ai friulani di domani».