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Lione (Francia), 25 Luglio 2014

Giubileo sacerdotale di don Giambattista Codutti

Ringraziamo Danilo Vezio del Fogolâr Furlan di Lione per il bello e simpatico servizio, esprimendo a Pre Tite Codut i più fervidi auguri di tanta salute, per continuare la sua preziosa missione... in terra di missione...!

 Un prete emigrante!

          Don Codutti un prete friulano festeggia in Francia cinquant’ anni di sacerdozio con una briscola ed un tresette ! Cinquant’anni al servizio degli emigranti italiani la sua più bella ricompensa una chiesa piena di fedeli ed una briscola con i fratelli friulani nel pomeriggio !

          Ultimamente Padre Giambattista Codutti ha celebrato a Chambéry il suo giubileo, i friulani di Lione hanno fatto il pellegrinaggio, presso la Missione Cattolica di Chambéry non c’era un’indulgenza plenaria, ma abbiamo dimostrato il nostro affetto e riconoscenza ad un uomo, ad un prete, ad un missionario che ha consacrato la sua vita agli emigranti.

         Don Codutti é nato 80anni fa ai piedi del castello dei Savorgnan, tutti conoscono in Francia Pierre Savorgnan di Brazza’, colui che alla fine del 1800, aveva conquistato il Congo senza sparare un colpo di fucile, Brazzà é il nome in friulano di Brazzacco, dov’é nato don Codutti. Come il Pierre Savorgnan, anche don Codutti é un esploratore, ma di anime, non in Congo, ma comunque in terra di missione nel mondo dell’emigrazione, in terra di Francia.

          Scrivo queste linee di memoria senza ricerche approfondite, Don Codutti dopo un breve periodo in America Latina, sbarco’ a Lione, erano gli anni 60, alla la fine della grande emigrazione italiana del dopoguerra, la massa di italiani allo sbaraglio era enorme…lavoratori, la cui miseria economica si stava riducendo rapidamente, mentre la miseria morale aumentava altrettanto rapidamente, quasi abbandonati da tutti… ’’macaroni’’ in Francia, ‘’francesi’’ in Italia… Degli uomini-preti ci hanno portato quella piccola luce, che ci faceva sentire meno ‘’bestie da soma’’ e più uomini con corpo e anima… don Codutti era presente accanto ad altri preti coraggiosi..sono rari ora.

          Come non ricordare i luoghi comuni del Fogolâr Furlan e di don Codutti… seminario rue de Fontanières, Missione Cattolica Italian a Lione, sulla place Tolozan, al sesto piano a piedi … un’ascensione al cielo !

          La cappella della Missione Cattolica rue du Dr. Dolard ora é gestita da padri Armeni, non é più italiana,  non siamo stati capaci di difenderla e conservarla, poi la scuola di Notre Dame des Minimes dove insegnava spagnolo, italiano, ma che dovette lasciare più o meno spinto fuori… i preti insegnanti non servivano più !

          Nel 1993 assume con coraggio la Missione Cattolica Italiana di Chambéry, nell’oscuro centro storico della città, un’antico convento, un labirinto medioevale, difficile da gestire, si ritrova solo, tutto da rifare, ricostruire una ‘’parrocchia’’ mantenere una fiamma, luce, calore… Fede, Speranza, Carità… no..non sono le figlie di Maradona ! Sono virtù teologali di cui Don Codutti é portatore.

          Si tratta di un prete-uomo-emigrante come me, come noi… un salesiano, un costruttore, un esempio di modestia, di povertà francescana…. se fosse stato un semplice uomo-emigrante sarebbe probabilmente ricco, ma é prete-emigrante e la sua missione di Chambéry, non ha piscina, né club-house, ma ogni anno ha un presepio all’antica, ‘’fatto a mano’’ con l’acqua che corre, con le luci che si accendono in ogni angolo, ed un ‘’povero Cristo di Bimbo’’ nella greppia che ti apre le braccia…. Padre Codutti le ha aperte a noi, una vita accanto agli emigranti affinché si abbia come a casa, come in Friuli, un prete che sappia dare alla vita un senso ! Lo ha fatto !

          E stato un bel giubileo Padre Codutti ! Certo nulla da vedere con la prima messa del 1964 allora si usava ancora i paramenti liturgici pesantissimi con ricami dorati, li abbiamo visti nelle vecchie foto, c’erano ancore le nonne con il fazzoletto nero annodato alla nuca… ce bjel predi ! Ce bjele messe !

          Dieci lustri dopo, ancora un buon prete, uno di quelli veri, ancora una bella messa, ma niente ori, argento neanche mirra… ma brillava l’amicizia, la fraternità consacrata da una briscola tra uomini che hanno fatto un pezzo di cammino assieme, affidandosi…. orpo tu as di fami moto cuanche tu as l’as ! Ma nol covente pluj motos Padre si sin capîs !

          Danilo Vezzio - del Fogolâr Furlan di Lione