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Prossenicco di Taipana (UD), 10 Ottobre 2010
Festa per la Madonna del Rosario
Foto di Oddo Lesizza - 3 Ottobre 2010


Oddo Lesizza, l'autore del servizio fotografico
(il curatore di questa pagina si limiterà ad un breve commento alle immagini,
basandosi sulla progressione degli scatti)


Lungo il percorso della processione erano stati allestiti gli altarini
e festosamente addobbate le vie del paese...


...all'interno della parrocchiale, in attesa della cerimonia
il coro
"Sveti Anton" di Caporetto diretto da Matej Kavčič
provava il suo repertorio...


...e posava per una foto ricordo...

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La cerimonia è iniziata sul sagrato della chiesa


....con il tradizionale bacio delle croci...


...ed è proseguita all'interno con qualche canto e preghiera...


...per poi proseguire all'esterno...

Prossenicco si è riappropriato della sua più genuina identità
(
Di Gianpietro Carniato - Tratto dal quindicinale DOM)

          Una eccezionale partecipazione di amici sloveni, la messa solenne accompagnata dai canti del coro «Sveti Anton» di Kobarid, la processione lungo l'arteria principale del paese, un happening gastronomico dal menu marcatamente sloveno con appendici locali. Questi gli ingredienti di una festa che ha riacquistato i cromosomi della sua più autentica storia, quella che trova limpida espressione nella festa della Madonna del Rosario, un appuntamento religioso che aveva sempre saputo resistere negli anni della cortina di ferro come momento di comunione con le genti che gravitano lungo le due sponde del Natisone. La ricorrenza è stata, inoltre, impreziosita dal dono alla parrocchia di un artistico leggio d'altare realizzato con legno di tiglio, l'albero simbolo delle comunità locali.
          Domenica 3 ottobre, Prossenicco si è rituffata nel suo passato. Non un ritorno di stampo nostalgico, semmai un totale riacquisto di identità. Il bel tempo ci ha messo del suo, anche se il vero calore non proveniva dai raggi del sole, ma dagli sguardi sereni e brillanti di quanti si apprestavano a dare vita a una giornata tanto attesa e nella quale poter interpretare un ruolo da protagonista.
          Tappezzata di auto la strada principale del paese, già di prima mattina a Prossenicco era palpabile il clima di una giornata speciale. I primi arrivati si mescolavano agli organizzatori che svolgevano le ultime adempienze, mentre Roman era intento a rovesciare il suo segreto culinario in un enorme pentolone, dal quale poi sarebbe uscita una autentica delizia per il palato.
          Ai balconi delle case erano appesi drappi religiosi recanti didascalie in sloveno, pezzi da museo che testimoniano di una storia e di una cultura locale che merita preservare, anzi coltivare, come peraltro si propone l'associazione culturale «Prosnid živi-Prossenicco vive», che si è premurata della partecipazione del coro sloveno, diretto dal maestro Matej Kavčič.
          Eccezionale, come detto, l'afflusso di amici sloveni, calcolati in un terzo dei partecipanti. E, al riguardo, avrà avuto peso l'iniziativa della Pro loco che, per l'occasione, ha prodotto manifesti in italiano e sloveno, esposti nel Breginjski kot, a Kobarid e oltre.
          Il tocco delle campane, ponendo fine all'andirivieni all'osteria di Giovanni Visentini, annunciava che era ora di dare inizio al momento religioso della giornata, connotato dal Bacio delle croci, dalla messa solenne e dalla spettacolare processione attraverso il paese.
          Un tempo quasi fuori dal mondo, la panoramica frazione del comune di Taipana si trova oggi al centro di un interessante fermento sociale, culturale e religioso. Il Natisone non rappresenta più una demarcazione, semmai la cerniera di una ritrovata unione. E, prossimamente, non parrebbe tanto strano se la statua della Madonna fosse portata in processione da una pattuglia italo-slovena di baldi giovani. Non sarebbe proprio il caso di gridare al miracolo, perché dalla caduta del confine ogni occasione pare buona per allacciare sempre più stretti contatti e compartecipazioni.
          Da annotare la partecipazione di Rino Petrigh, rappresentante della comunità di Canebola/Čeniebola, dove il 12 settembre si era celebrata la «Bandimica», altra storica festa mariana. Presente anche il sindaco Elio Berra, il vice Fabio Michelizza, l'assessore Roberto Bassi e il consigliere Donato Sturma.
          Assolto il momento religioso della festa, pare superfluo fare la cronaca del momento conviviale sotto il tendone nell'area dei festeggiamenti. Menu, come detto, marcatamente sloveno, ma anche ottimi vini della pedemontana e fiumi di birra. Rimane, comunque, un pizzico di nostalgia per quei canti spontanei che l'indimenticabile Ermacora Scuor sapeva intonare, coinvolgendo tutti i partecipanti nel magico clima della Madonna del Rosario. Sicuramente, dal cielo, avrà comunque goduto della riesplosione di una festa a lui tanto cara, festa che ha saputo riacquistare la sua caratteristica storica, culturale ed etnica, proprio come lui amava.


In processione con la statua della Madonna del Rosario 


...portata in spalla da giovani e meno giovani...



...immagini senza commenti...


...l'inversione a "U" del corteo...




...il ritorno presso la chiesa...


...e la deposizione al sui interno della statua della Madonna...