Abbazia di
Rosazzo, 17 Novembre 2002
Associazione "Per
Vetren" presenta il
Calendario
2003
Domenica 17 novembre si è svolta
nell’Abbazia di Rosazzo una festa particolare dedicata all’opera
umanitaria a favore dell’orfanotrofio di Vetren. E’ stata
preparata con cura e una buona dose di entusiasmo dai volontari
l’organizzazione della festa stessa, lasciando alle donne
l’incarico della parte gastronomica.
Prima della celebrazione della S.
Messa, nella Sala della Palma è stato presentato da parte del
signor Tonino Donda, tesoriere dell’Associazione "Per Vetren",
davanti ad un folto numero di partecipanti, il consuntivo
finanziario e, da parte del geom. Piasentin Gastone la relazione
dei lavori eseguiti e di quelli da eseguire con una certa urgenza,
come la sistemazione radicale e definitiva del tetto, da farsi
possibilmente nel prossimo anno.
Questi ultimi
necessitano di consistenti finanziamenti che ,
constatata la sensibilità e la disponibilità di molte
persone e ditte, siamo certi non tarderanno a venire. Siamo
eternamente grati ai numerosi benefattori che finora hanno
sostenuto,non solo materialmente, ma anche moralmente, la nostra
opera, perché credono in quanto stiamo facendo.
Tonino Donda, Ezio
Cleri, don Dino Pezzeta e Gastone Piasentin
Alle relazioni è seguita la
presentazione del calendario ideato da alcuni volontari per far
conoscere ad un pubblico sempre più vasto come è nata
l’Associazione "Per Vetren", quali siano i progetti, come vengono
attuati, quali siano ancora le necessità di questo orfanotrofio.
Sul calendario sono presentate,
con fotografie e didascalie, le varie fasi della realizzazione dei
progetti.
Sono le seguenti:
Visita a Vetren
Anno 2000: primi contatti con
la realtà dell’orfanotrofio
Il 25 giugno 2000 nasce la
ONLUS "Per Vetren"
Il campo base
I primi lavori
nell’orfanotrofio
Le nostre donne a Vetren
I nuovi servizi e le camere
Festa di Vetren
Lavori di sistemazione delle
terrazze e dell’area esterna
Le nuove cucine e la
lavanderia
Scambi sociali e culturali
I bambini oggi
Ogni pagina riporta un proverbio
bulgaro e una ricetta della cucina locale.
Il Piccolo Coro del
Duomo di Palmanova
Alle ore 18.00 è
iniziata la S.Messa animata dai canti del "Piccolo coro del Duomo"
di Palmanova. Eravamo tutti pervasi dalla commozione nel sentire le
voci di questi bambini che innalzavano le loro lodi a Dio.
Istintivamente il nostro pensiero andava ai piccoli di Vetren, che
non abbiamo mai sentito cantare.
Al momento delle preghiere dei
fedeli, alcune persone hanno invocato il Signore perché protegga
quanti prestano la loro opera presso l’ orfanotrofio, per i loro
familiari, per la direttrice ed il personale bulgaro, per i
piccoli orfani abbandonati e, in modo particolare, per quanti
presentano maggiori difficoltà: per Nenca che presenta problemi di
crescita, per Peter bambino autistico, per Alexander nato con un
piedino retroverso.
Un grazie particolare è stato
rivolto alle famiglie che hanno adottato dei piccoli di Vetren.
Alcuni di essi erano presenti in Abbazia, accompagnati dai loro
genitori.
Si faceva notare per la sua
vivacità una bambina di 5 anni, adottata da una coppia toscana
che, assieme a parenti ed amici hanno preso a cuore l’opera che
stiamo svolgendo e che, durante la scorsa estate, si sono recati a Vetren dove hanno messo a disposizione la loro specializzazione in
campo elettrico, per la messa in opera della cucina e della
lavanderia completamente rinnovate.
Durante l’omelia don Dino ha
puntualizzato che la nostra opera, valsa a dare ai bambini orfani
e abbandonati una vita dignitosa in un ambiente più sano e consono
alle loro necessità, è solo una goccia nell’oceano.
Non pretendiamo di cambiare il
mondo, siamo cambiati noi perché è più prezioso quello che
riceviamo di quello che diamo. Ora ci sentiamo diversi: siamo LA
FAMIGLIA dei volontari!
E tutti insieme, con le numerose
persone presenti alla S. Messa, abbiamo concluso la giornata con
un rinfresco, molto apprezzato da tutti, specialmente dai bambini
che, dopo aver mangiato, si sono sfogati giocando nel chiostro.
Alla fine, prima di lasciare
l’Abbazia, molti hanno acquistato il calendario, il cui ricavato
andrà a coprire le spese per i nuovi lavori a Vetren. Ci auguriamo che siano numerosi
coloro che ci offriranno il loro sostegno morale e materiale. Li ringraziamo di cuore.
Annamaria Colaone
AIUTACI A
COMPLETARE IL PROGETTO
PER L'ORFANOTROFIO DI VETREN:
offrendo un contributo a "PER VETREN" ONLUS c/c bancario n.° 10000 e/o la Banca di Credito
Cooperativo di Manzano ABI 08631 - CAB 63930
partecipando da volontario
alle squadre di lavoro impegnate a Vetren nell'attuazione del
progetto
INFORMAZIONI
"Amici di Vetren" Abbazia di Rosazzo (Manzano) Tel/Fax 0432
759091;
www.natisone.it/vetren
TUTTI I
CONTRIBUTI SONO DEDUCIBILI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI:
- AZIENDE: oneri
deducibili fino a € 2065 o al 2 del reddito d'impresa dichiarato
(art. 65-2c-c/sexies-DPR 917-22/12/86)
- PERSONE FISICHE: oneri
detraibili fino a € 2065 (art. 13bis-lc-i/bis-DPR 917-22/12/86)
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"Per Vetren"
Nasce il progetto.
Circa tre anni fa alcuni
imprenditori del Manzanese, che operano in Bulgaria, vengono a
conoscenza della triste e dura realtà di circa 40.000 bambini
presenti negli orfanotrofi del paese. In particolare vengono a
contatto con l'orfanotrofio di Vetren, che scoprono uno dei più
poveri e disagiati. Vetren è una cittadina di circa 5.000 abitanti
che si trova a 80 chilometri dalla capitale, Sofia. È una realtà
povera, con un'economia prevalentemente pastorale o legata alla
struttura dell'orfanotrofio. Dopo un primo intervento personale,
nasce l'idea di estendere al comprensorio della sedia e a tutta la
Forania di Manzano la possibilità di intervenire concretamente in
aiuto dei bambini di Vetren. I paesi del Distretto della sedia
rispondono da subito con un notevole impegno a tutto campo, che ha
reso possibile intraprendere un grande progetto di solidarietà
finalizzato unicamente alla promozione della dignità di ogni
essere umano. La prima e indispensabile adesione all'iniziativa
viene dal dinamico signor Kusman, quale interprete e coordinatore
bulgaro, che facilita i contatti e fa da tramite con le autorità
locali. L'Abbazia di Rosazzo viene presa come riferimento e punto
di ritrovo per i primi contatti e programmi per attuare
l'iniziativa.
L’ecumenismo.
Don Dino, il rettore dell'Abbazia, coglie subito attraverso
questa iniziativa anche l'importante possibilità di operare per
l'ecumenismo attraverso l'incontro con il metropolita Galaktion,
arcivescovo ortodosso della Cattedrale di Sofia, nativo di Vetren,
il quale, sensibile al problema dei bambini della sua terra, mette
a disposizione la propria casa natia a Vetren, agevolando così
notevolmente il progetto di solidarietà. Accetta inoltre l'offerta
dell'Abbazia di Rosazzo di riprendere il dialogo con la chiesa di
Roma, interrotto da 950 anni di separazione, realizzando insieme
delle iniziative.
La situazione dell'orfanotrofio.
Nel Maggio 2000 una delegazione del gruppo promotore visita
interamente, per la prima volta, l'orfanotrofio. La situazione
appare subito drammatica e complessa, se pur vissuta con dignità
dai dirigenti e dagli operatori della struttura. L'orfanotrofio
ospita circa 100 bambini, dall'età di pochi giorni fino a tre,
quattro anni, per poi essere trasferiti in altra struttura.
Costruito nell'anno 1922 era nato come sanatorio e risulta mal
dimensionato e mal conservato: ambienti fatiscenti, pavimenti e
pareti invasi da umidità e muffa, macchinari sottoposti a ruggine
e degrado, impianti pericolosi, bagni quasi inesistenti. Bambini
senza famiglia, costretti a vivere in spazi non adatti, con lo
sguardo perso... tutto sprona a mettersi alacremente al lavoro.
Si costituisce l'associazione.
Il 25 giugno 2000 nasce la ONLUS "Per Vetren",
un'organizzazione laica costituita per ristrutturare e sostenere
l'orfanotrofio di Vetren, alla cui presidenza viene eletto il suo
primo promotore, sig. Ezio Cleri. Viene redatto un progetto ed un
preventivo di massima dell'importo di euro 400.000, da realizzare
in piccoli lotti funzionali.
Agosto 2000: inizio dei lavo
Con entusiasmo e la consapevolezza di dare inizio a
un'importante programma, il primo agosto 2000 parte la prima
squadra, con il compito di preparare il "campo base" -la casa del
Metropolita Galaktion- come riferimento ed alloggio per le future
squadre di lavoro. Nel frattempo inizia o meglio continua una gara
di solidarietà e raccolta di fondi per sostenere l'iniziativa con
i metodi e le risorse più svariate: semplici versamenti in banca,
mercatini con la vendita di bambole di pezza, molte associazioni
devolvono incassi di manifestazioni di ogni genere, sposi chiedono
come regalo offerte per Vetren, persone che festeggiano ricorrenze
familiari con donazioni, aziende convertono in contributi i doni
natalizi. Il sostegno e l'interesse per l'iniziativa vanno ben
oltre il comprensorio del Manzanese, arrivando anche da altre
realtà come Latisana, Gemona, Pradamano, Castello di Porpetto ....
I primi lavori nell'orfanotrofio concordati con la Direzione
iniziano in Settembre e sono rivolti alla sistemazione delle sale
giochi del primo e del secondo piano, locali dove i bimbi passano
le giornate invernali. I locali da una situazione igienica
precaria vengono trasformati con pavimentazioni, controsoffitti,
illuminazione nuova e tinteggiatura dei locali, completamente
rinnovati anche con il contributo della Direzione che provvede
successivamente all'arredo con cuscini e giochi.
L'operato delle donne.
Nelle squadre di lavoro vengono inserite anche delle
volontarie donne, iniziando così una discreta ma preziosa
collaborazione all'attività stessa dell'orfanotrofio a fianco del
personale. Questo aiuta a conoscere i problemi quotidiani di
gestione dei bambini, e conferma la necessità di portare avanti
con la massima urgenza i lavori di ristrutturazione della
struttura.
Lavori del 2001.
Dopo un inverno passato a programmare i futuri interventi e a
promuovere l'iniziativa, nel maggio 2001 riprendono i lavori, che
prevedono la ristrutturazione dei servizi igienici, di alcuni
locali accessori e delle camere del primo piano. Ad una ditta
locale vengono appaltati i lavori di sostituzione dei serramenti,
interni ed esterni, dei locali in cui si opera ed alcuni
interventi edili. Le difficoltà e gli imprevisti non mancano, ma
le capacità dei volontari, la forte motivazione dell'iniziativa e
la grande generosità dei sostenitori fa sì che per il mese di
agosto i lavori sono andati oltre i programmi previsti: viene
completata anche la sistemazione della terrazza, luogo di gioco
protetto all'esterno, e sistemato il tetto dell'orfanotrofio; con
il lavoro dei Boy scout di Pradamano viene ripulito e reso agibile
il grande parco che circonda il fabbricato.
Il
"Gruppo per Vetren", una grande famiglia
Si continua: anno 2002.
Dopo una serie di iniziative durante l'inverno 2001-2002
rivolte alla raccolta di fondi per proseguire il progetto,
nell'Aprile 2002 inizia l'impegnativo lavoro di rifacimento delle
cucine e della lavanderia. Questo intervento viene realizzato con
la partecipazione di una decina di squadre di lavoro costituite da
tecnici specializzati e non anche provenienti da fuori regione, in
particolare citiamo un gruppo di elettricisti dalla Toscana. Il 18
Luglio 2002 si riaccendono i fornelli nelle nuove cucine tra
l'entusiasmo dei volontari presenti ed il personale
dell'orfanotrofio. Nonostante il grande lavoro svolto e la
tensione accumulata dalle squadre per il faticoso ritmo sostenuto,
per esigenza della Direzione dell'orfanotrofio il mese di Agosto
si interviene per ristrutturare l'ambulatorio di prima accoglienza
all'ingresso dell'orfanotrofio. Il 09 Settembre rientra l'ultimo
gruppo di lavoro.
Questo è "Per Vetren".
E confermato così un processo che ormai qualifica la realtà
della Sedia, nelle sue dimensioni sociali ed ecclesiali: si sono
finora raccolti e spesi oltre 200.000 € , formato un gruppo attivo
di oltre 50 volontari e moltissimi collaboratori e simpatizzanti,
locali e non, tutti pronti a continuare questo progetto di
speranza per i bambini di Vetren.
"Per Vetren" è un progetto di chi allarga lo sguardo dal proprio
piccolo mondo per comprendere l'uomo nella sua diversità
economica, culturale, religiosa. |
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