nuove dal friuli e dal mondo

Zugliano (Pozzuolo del Friuli), 16-26 Luglio 2005
 
Anche Dio è straniero

     "Anche Dio è straniero" come lo siamo noi. Insieme ai Missionari Comboniani, siamo arrivati qui da diverse parti d'Italia, stranieri gli uni agli altri e a volte anche a noi stessi, con le nostre ansie, inquietudini e desideri, con motivi diversi che ci hanno portati qui, chi per interrogarsi sul proprio percorso, chi per conoscere e capire, chi per regalarsi un momento di sosta nella frenesia della quotidianità, chi per mettersi alla prova.
     L'atmosfera del Centro Balducci ci ha mostrato fin dal primo momento che è possibile condividere anche questa diversità. In questi giorni abbiamo conosciuto don Pierluigi e le famiglie ospitate al Centro, abbiamo scoperto diverse realtà di servizio della terra friulana, (Comunità di S. Domenico e Casa dell'Immacolata di Udine, Comunità di S. Martino al Campo di Trieste, Comunità dell'Arcobaleno di Gorizia, Abbazia di Rosazzo, Comunità Calycanthus), abbiamo incontrato alcune famiglie di Zugliano, abbiamo fatto esperienza di Parola di Dio, meditato e pregato, abbiamo gustato le testimonianze semplici ma coraggiose di chi ha scelto di prendersi cura e di farsi segno di accoglienza, ci siamo interrogati e confrontati con noi stessi e con gli altri, abbiamo riscoperto il silenzio.


 Abbazia di Rosazzo, 22 Luglio 2005

     Vogliamo ringraziarvi per aver aperto le porte della vostra quotidianità a giovani sconosciuti e "stranieri": è un gesto difficile e di fiducia, è un po’ come abbassare la guardia. Non è stato facile nemmeno per noi superare la paura e metterci in gioco!

     Grazie per il tempo che ci avete donato, il confronto e lo scambio di idee, per quello che è stato detto senza dire, con uno sguardo, un gesto, un sorriso.

     Sono i vostri volti che ci portiamo a casa, ma anche i volti e i vissuti che da quando siamo qui hanno incrociato le nostre vite. Ognuno di questi incontri ci ha arricchiti poiché ogni volta abbiamo compreso che, oltre alla paura, la diffidenza che possiamo provare, oltre i colori, le lingue, le religioni, i modi di pensare o di vivere diversi, troviamo uomini e donne che camminano a fianco per un pezzo della loro strada. A volte riconoscersi in questo modo è difficile, ci chiede di togliere le incrostazioni dei pregiudizi e della pigrizia. Ma solo questo riconoscimento ci rende liberi, solo la presa di coscienza che esistono punti di vista diversi del nostro ci aiuta anche a capire noi stessi.

     Andando via di qui, ci porteremo a casa la nostalgia di questo clima di accoglienza, insieme alla voglia di costruirlo ovunque attorno a noi. In cambio vorremmo lasciarvi il nostro grazie e i nostri sorrisi, la nostra voglia di costruire un mondo più umano, la gioia di sapere che, anche se lontani, c'è un sogno che ci accomuna e che ci rende casa per chi incontriamo sul nostro cammino.
 

Alessandro, Laura F., Laura A., Daniele, Bruno, Chiara, Alessandra Ca., Raffaella, Alessandra Co., Linda, p. Leonardo, Marco, diac. Daniele, Corrado, Silvia, Serena, Giuseppe e Maria, Virginia, Ilaria, Cristina, Michela, Alice, Valentina e Fr. Claudio.

 

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