nuove dal friuli e dal mondo

Villacaccia di Lestizza (UD), 29 Luglio 2009
Agriturismo ai Colonos


il curtîl dei Colonos

cinc dêts una man

     Nell’epoca della globalizzazione, dove l’omologazione avanza inesorabile, e di fronte a una grave crisi economica, che è crisi di un intero modello di società, quella della biodiversità diventa una questione strategica e della massima urgenza. Grazie alla molteplicità che caratterizza i sistemi di vita, la biodiversità è in grado di alimentare una maggiore qualità di esistenza, equilibri dinamici più forti, una maggiore capacità di rispondere alle sfide e di gestire i cambiamenti. In un’ottica di ecologia sociale è una condizione indispensabile di rigenerazione.
     Il Friuli, con il suo patrimonio di varietà biologiche, di differenze paesaggistiche, di policentrismo territoriale, di pluralismo linguistico e di molteplicità culturale e sociale, è un laboratorio di eccellenza per coltivare questo valore primario della biodiversità.

coltâ une tiere di diviersitâts

Introduzion di FEDERICO ROSSI

Intervents di
PIERLUIGI CAPPELLO, MAURO PASCOLINI,
GIAN PAOLO GRI e MAURO CORONA

Testemoneancis di
FIORINDO MAZZOLINI, PIERO PETRUCCO, AYSEGÜL TÜRKER ZANETTE

Musichis eseguidis di
NICOLA PASCOL O
(armoniche)

Al è ancje un Friûl che al à sielzût di uniformâsi, chê si sa. Ma se tu tiris sù il vêl tu scuvierzis ce tant grande che e je ancjemò la varietât di paisaçs, di storiis, di tradizions, di lengaçs, di orientaments, di miscliçs, di realtâts economichis, di formis peculiârs di organizazion sociâl. Ancje par cheste tiere, cun dute la sô diviersitât interne, no je miôr garanzie di durâ a lunc se no chê di coltâ la diviersitât a traviers di gnovis cumbinazions.

C’è anche un Friuli che ha scelto di uniformarsi, naturalmente. Ma se alzi il velo scopri quanto resti ancora ricca la molteplicità di paesaggi, storie, tradizioni, parlate, orientamenti, incroci, realtà economiche, forme peculiari di organizzazione sociale. Anche per questa terra, con il suo alto tasso di diversità interna, non c’è miglior garanzia di lunga durata che il coltivare la diversità attraverso nuove combinazioni.

 
Il benvenuto di Federico Rossi ed il saluto del nuovo Sindaco di Lestizza...


...l'apertura e l'intervento di Pierluigi Cappello, che ha poi coordinato la serata...


...con intermezzi musicali di Nicola Pascolo con le sue fisarmoniche...


...e le testimonianza di Fiorindo Mazzolini, Piero Petrucco e Aysegül Türker Zanette...



...alcune espressioni colte durante gli interventi di
Pierluigi Cappello, Mauro Pascolini, Gian Paolo Gri e Mauro Corona...

 
...seguiti con interesse dal pubblico che ha riempito "il curtîl" dei Colonos...

     LESTIZZA – Avostanis 2009, diciottesima edizione, ha ... spalancato le porte iniziando il suo non facile percorso dedicato, quest'anno, alla diversità, un tema da più parti dibattuto che, in un Friuli con il suo patrimonio di varietà biologiche, di differenze paesaggistiche, di pluralismo linguistico e di molteplicità culturali e sociali, può ritenersi un laboratorio di eccellenza. Il titolo stesso della prima serata, Coltâ una tiere di diversitâts, coltivare, concimare una terra di diversità, ha permesso di entrare in maniera esaustiva nell'argomento intorno al quale hanno discusso il poeta Pierluigi Cappello, il geografo Mauro Pascolini, Gian Paolo Gri, noto antropologo, e lo scrittore e scultore Mauro Corona che si presentato ai Colonos con la sua ormai consueta mise. Hanno contribuito a portare le loro testimonianze Fiorindo Mazzolini, che coltiva mais a Socchieve, Piero Petrucco, impresario edile, che vive un'esperienza diretta con operai e tecnici albanesi, africani, rumeni, colombiani, bulgari, tedeschi, polacchi e francesi, e Aysegül Türker Zanette, originaria di Istanbul, sposata con un pordenonese, che vive a Valdestali, una decina di case. Ha scritto “Le leggende del borgo” in cui racconta la sua esperienza di vita tra le sue due diverse culture.
      Il dibattito ha preso anima, forza e vigore cominciando dall'intervento di Cappello che ha spiegato come coltiva la diversità un poeta. “Chi scrive versi è uno che cerca di inventare un mondo”. La diversità, secondo Cappello, è costituzionale della poesia altrimenti non è poesia. Ogni poeta che si rispetti cerca di rappresentare il suo mondo è non il mondo di altri. E come rappresenta questo mondo? Selezionando degli oggetti particolari che sono dove è nato, dove è vissuto e quando intende oggetti intende anche i luoghi, le forme, i paesaggi.
      Pascolini ha sostenuto che è la diversità dei luoghi che contribuisce al paesaggio. L'uomo è il produttore della diversità del paesaggio e in Friuli si è dimostrato, ad esempio nella ricostruzione post terremoto, di saper cogliere questa grande potenzialità.
      Come si coltiva la diversità, dal punto di vista antropologico? Secondo Gri coltivando la memoria della diversità, inseguendo la novità perché la diversità non è un dato definito, ma è qualcosa che è sempre diverso da se stesso, che si fonda sul rispetto, sul gusto per la diversità e su un grande senso dell'eguaglianza, non sulla discriminazione e sulla gerarchia fra le diversità. Come sempre la diversità si mescola con l'omologazione, l'amore per la diversità degli uomini si mescola con la spinta a diventar pecore, però questa combinazione, un po' di pecorume e di curiosità per la diversità, è una componente conflittuale dentro le società.
      La diversità per Corona, che ha anticipato che sta lavorando al suo prossimo libro dal probabile titolo “La fine del mondo storto”, non è mai conclusa. Vale per l'agricoltore, per il poeta, per l'imprenditore pur avendo percorsi, e tanti, diversi. Diversità? Forse il colore della pelle, il taglio degli occhi, ma la gente nasce e muore allo stesso modo, anche se ci sono differenze nella maniera di vivere, di pensare, di comportarsi.
      Il Friuli come vive questa diversità? Il Friuli è quello che è, proprio perché è stato attraversato da diversità. E' ricco di diversità, vive tutta l'ambiguità, tutti i rischi e i problemi delle diversità. E' una regione dove la diversità si annusa, è nell'aria, è nelle cose.

di Silvano Bertossi (nella foto con Mauro Corona)