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Cividale (UD), 15 Giugno 2008

Ultima visita alla Italcementi
(Servizio Fotografico di Giovanni Paoloni "Jenco")

Cividale - Ultima visita all’Italcementi
(La Vita Cattolica del 14 Giugno)

     Dopo l’ultima visita al complesso ex Italcementi, la Banca popolare di Cividale concede il bis. Tutti coloro che fossero interessati a vedere dall’interno il cementificio prima dell’avvio dei lavori di demolizione – che faranno spazio ad un nuovo progetto urbanistico nel quale l’istituto di credito si è fatto artefice – potranno farlo in tutta sicurezza domenica 15 giugno, dalle 8.30 alle 12.
     Il ritrovo è previsto presso l’ingresso principale del complesso industriale, in viale Foramitti. I partecipanti, suddivisi per gruppi, potranno accedere allo stabilimento per una visita guidata durante la quale alcuni ex dipendenti illustreranno la storia e il processo produttivo che si svolgeva all’interno. Si potranno fare per l’ultima volta fotografie e riprese con videocamera e prendere visione di un complesso industriale che ha segnato la storia del lavoro e dell’economia della città ducale per quasi mezzo secolo, fino alla dismissione, 30 anni fa (sono raccomandate calzature pesanti adatte all’ambiente degradato).
     L’iniziativa è stata intrapresa dallo stesso istituto di credito a seguito delle numerose richieste pervenute da parte di cittadini desiderosi di saperne di più su questo stabilimento divenuto un elemento troppo ingombrate per una città che ambisce a divenire «patrimonio dell’umanità» per riconoscimento dell’Unesco.

L'ultima visita all'Italcementi prima della demolizione
(Lucia Aviani - Messaggero Veneto del 16 Giugno)

     CIVIDALE. Ottimo successo per la seconda e ultima giornata di apertura al pubblico dell'Italcementi, promossa dalla Banca di Cividale per soddisfare le numerose richieste pervenute da cittadini che non erano riusciti a beneficiare della prima occasione: circa 500 - con affluenza costante, fin dal primo mattino - i cividalesi che hanno oltrepassato i cancelli dell'opificio per scoprire come si articolava un complesso industriale che per decenni ha rappresentato uno dei motori dell'economia locale.
     «Un esito di grande soddisfazione», commenta il presidente dell'istituto di credito, Lorenzo Pelizzo, confermando che l'iniziativa non verrà ulteriormente replicata: «A giorni, infatti - comunica - prenderanno il via le attività di bonifica preliminari all'opera di demolizione». A gruppetti i visitatori sono stati accompagnati da ex dipendenti della fabbrica su un percorso predefinito, sotto la scorta di un volontario della squadra comunale di Protezione civile: dalla voce di chi per anni ha lavorato all'Italcementi hanno potuto ascoltare la storia del cementificio, edificato al tempo della seconda guerra mondiale da maestranze tedesche, scoprire la funzione degli imponenti macchinali che si intravedono all'interno dei capannoni, conoscere le modalità del ciclo produttivo, dall'arrivo dei blocchi di pietra nello stabilimento fino all'immissione del cemento nei silos che sorgono sul fronte del sito. Per evidenti ragioni di sicurezza - considerato lo stato di alto degrado in cui versano i corpi di fabbrica - il tour si è snodato, come detto, lungo un itinerario fisso, che ha tuttavia consentito di osservare ogni parte dell'area industriale, inclusa quella da cui si scorgono sia le abitazioni riservate ai vertici dell'azienda, sia il vascone in cui veniva convogliata l'acqua dalla roggia Torreano-Cividale. Un percorso a suo modo affascinante, che fa respirare il inattività del cementificio. In più punti si notano, a volte nascosti dalla vegetazione, cartelli con le diciture "Pericolo fosse", "Attenzione: caduta oggetti dall'alto", "Pericolo franamenti improvvisi del terreno": testimonianze, queste, che la minoranza consiliare aveva invitato - in occasione dell'assemblea civica in cui si approvò il piano particolareggiato per il recupero del sito -a conservare, a memoria di una realtà produttiva che rappresentò, per lungo tempo, il perno dell'economia cividalese.
     Era stato formulato, nell'occasione, anche l'auspicio che si possa costituire un museo dell'Italcementi, che potrebbe venire accolto -si era ipotizzato- dai locali ormai dismessi della vecchia stazione ferroviaria.

...una delle testimonianze "in prima persona"...