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Abbazia di Rosazzo, 15 Giugno 2007
Pellegrinaggio della Pace e Veglia di Preghiera con l'Icona dell'Amicizia

     Non è la prima volta che assisto alla veglia di preghiera che il Gruppo 89 di San Giovanni al Natisone organizza ogni anno all'Abbazia di Rosazzo, alle quali partecipo sempre con grande gioia, perchè in mezzo a quel gruppo di giovani, un "matusa" come me non si sente mai solo. Purtroppo il maltempo quella sera particolarmente inclemente, ha impedito la salita dei giovani a piedi da San Giovanni verso Rosazzo con le fiaccole accese.
     Indubbiamente osservare dall'alto l'avanzare del serpentone di luci che striscia nella notte e sale attraverso la strada che scorre tra le vigne, è uno spettacolo particolarmente suggestivo. Sarà per la prossima volta...
     L'arrivo alla spicciolata dei gruppetti di giovani tra lampi, tuoni e scrosci di pioggia, non ha per niente smorzato l'entusiasmo, anzi... sembrava che le difficoltà causate dal maltempo avessero dato maggior gioia di stare e pregare insieme tra le antiche mura dell'Abbazia.
     La novità di questa edizione della Veglia era costituita della presenza dell'Icona dell'Amicizia, che partita da Zagabria dopo alcune tappe in altre località era giunta a San Giovanni al Natisone e a Rosazzo, per proseguire nei giorni successivi la sua strada e diffondere in altri paesi il suo messaggio di Pace, Solidarietà e Amore...


Arrivo dell'Icona dell'Amicizia e collocazione in uno scenario appositamente allestito...


...accolta con canti e preghiere dai ragazzi...



...benvenuto del Rettore dell'abbazia Mons. Remo Bigotto...


...la distribuzione dei fili colorati di lana...


...e delle splendide copie in miniatura dell'Icona dell'Amicizia"...

L’icona in pellegrinaggio
La sera del 31 dicembre 2006 a Zagabria, frère Alois parlava dell’icona dell’amicizia: Quest’icona viene dall’Egitto, è del sesto secolo. Vi vediamo il Cristo mettere la sua mano sulla spalla del suo amico per camminare con lui, per accompagnarlo. Possiamo tutti riconoscerci in questo amico del Cristo. Questa icona ricorda il cuore del Vangelo: se il Cristo risorto è invisibile ai nostri occhi, possiamo tuttavia confidare nella sua presenza. Egli accompagna ogni essere umano. Guardare quest’icona, è già una preghiera che ci unisce a Dio. E questa amicizia la viviamo anche tra noi. Il Cristo ci riunisce in una sola comunione, quella della Chiesa. Allarghiamo quindi questa amicizia, superiamo le separazioni che permangono! Se potessimo fare tutto il possibile affinché sia più evidente che la Chiesa è un luogo d’amicizia per tutti! Quando ci rendiamo consapevoli dell’amicizia che Dio ha per ciascuno di noi, scopriamo un nuovo coraggio per creare un’amicizia con coloro che ci sono affidati e in particolare con le persone più vulnerabili. Un’attenzione alle persone più abbandonate ha un immenso valore nelle nostre società dove la necessità d’essere efficace porta talvolta all’isolamento. Abbiamo preparato diverse copie dell’icona dell’amicizia, una per ogni paese europeo qui rappresentato. Durante tutto l’anno prossimo, quest’icona vi aiuterà a compiere dei piccoli pellegrinaggi di fiducia in luoghi dove dei giovani si ritrovano, da una città a un’altra, da una parrocchia a un’altra, in un ospedale o in una casa di bambini abbandonati, in altri luoghi dove delle persone soffrono. Con questo semplice mezzo, potete trasmettere la buona novella del Vangelo. Una copia di quest’icona dell’amicizia è partito in Italia dopo l’incontro. I ragazzi della Puglia l’hanno portato da Zagabria in pullman con loro. Per qualche giorno viaggerà in quella zona, dando luogo a dei momenti di preghiera piccoli e grandi, nelle parrocchie, nelle case e in altri luoghi significativi. Poi passerà ad un’altra regione, e così via durante tutto l’anno 2007. Insieme con l’icona ci sarà un quaderno dove si può scrivere qualche riga come testimonianza ad ogni sosta dell’icona (cosa avete fatto, dove, una parola di riflessione…). Poi, alla fine, saremo stupiti di vedere tanti segni di speranza attraverso tutto il paese. Sarebbe bello che i giovani di ogni regione accompagni l’icona a delle realtà di una grande diversità, sarà una maniera molto concreta di creare conoscenza e amicizia tra gruppi e persone che normalmente non si incontrano. Non è nello spirito di questo pellegrinaggio di organizzarlo troppo in anticipo, contiamo sulla disponibilità e la creatività di tanti giovani per l’andamento dell’insieme. Già il fatto che i giovani di una città o regione portano l’icona ad un altro posto per continuare il pellegrinaggio creerà tanti legami tra i vari gruppi.


...erano presenti e sono intervenuti i rappresentanti di diverse fedi religiose cristiane...


...tra cui un gruppo di pentecostali...


...molto significante il gesto della "mano sulla spalla dell'amico"...



 ESTRATTO DAL CANTO FINALE

Spiegazione dell’Icona dell’amicizia.
L’icona è una personale e fedele riproduzione di una antica icona di stile copto. La riproduzione di questa già negli anni ’80 era diffusa dalla comunità di Taizé con il nome di “Gesù e il suo amico”. Qualcuno afferma che questi sia l’abate Menat (Miniato) perché tale nome appare scritto a fianco del personaggio che cammina accanto al Signore. La comunità di Bose ha riprodotto questa icona, chiamandola: “Amicizia”. L’atelier iconografico dell’ASSOCIAZIONE MONASTERO DI BOSE ha dipinto a mano questa che misura 60 x 60. Essa quindi è ora un’icona originale ispirata all’antica immagine. L’icona rappresenta Gesù che accompagna un discepolo. Gesù è ben riconoscibile dal nimbo che attornia il capo con all’interno la croce luminosa. Questo nimbo (aureola) è segno della grazia divina che è comunicata al discepolo che cammina a fianco al suo Signore e dal contatto della mano destra che Gesù posa sulla spalla destra del discepolo. È la trasmissione della vita divina a chi segue Gesù via, verità e vita. Gesù è il maestro e Signore significati dal libro chiuso che regge nella mano sinistra: è il Vangelo, la lieta notizia, il dono prezioso (la copertina è ricca di pietre preziose) ed è il messaggio misterioso, il libro sigillato. Il discepolo è guidato da Gesù che lo accompagna con la sua mano posta sulla spalla. Essa è sicurezza, protezione e anche dono di grazia che è espressa dal nimbo simbolo della santità; grazia che il discepolo non tiene per sé ma che da in dono con il gesto della mano destra benedicente. Nella sinistra egli tiene il rotolo, che può significare che egli ha fatto sua la Parola del Signore oppure che egli è nel numero dei salvati dalla grazia del Signore. Meno probabilmente può significare la regola del monastero che egli guida. Le vesti sono di colori caldi che manifestano l’umanità e la povertà del Signore e del discepolo. Forse la veste scura di Gesù può significare l’abito monastico. I grandi occhi manifestano l’apertura del cuore (sono la finestra dell’anima), la disponibilità a lasciarsi leggere dentro, anzi il desiderio stesso di entrare in comunione con chi contempla l’icona. Il fedele infatti nella contemplazione viene come assunto dal mistero della grazia che è comunicata dalla presenza del Signore, dal camminare al suo fianco, dal sentire quella mano che non solo da sicurezza e conforto nel cammino ma sembra anche essere come di sostegno alla stesso Signore Gesù che, dato che l’usura del tempo ha consumato nell’icona il colore e ha fatto sparire i piedi stessi di Gesù, egli sembra ora camminare con i piedi del discepolo, sbigottito dall’esperienza stessa che sta vivendo.

Il Gruppo '89 di San Giovanni al Natisone nasce come associazione nel 1990 dall'esperienza di un gruppo giovanile parrocchiale esistente da diversi anni. Le spinte date dagli avvenimenti dell'anno '89 (la caduta del Muro di Berlino, la protesta dei giovani di piazza Tien ammen) sono state decisive per la nascita ed il consolidamento negli anni del Gruppo e dei suoi ideali. Oggi il gruppo '89 conta più di cento iscritti diffusi oltre il confine del paese di origine, che rappresentano una continua ricchezza e fresca energia, nonché un forte impegno e responsabilità per le attività associative. Il Gruppo '89 ha ispirazione cristiana ma è aperto a tutti coloro che credono nei valori umani e desidera favorire il dialogo con chi, indipendentemente dalla propria fede, promuove la dignità dell'uomo. Vuole favorire la pace e promuovere la solidarietà verso le fasce più deboli e dimenticate. Cerca di vivere la diversità come armonia delle differenze, come convivialità. Si propone di creare spazi culturali e ricreativi per i giovani. L'orizzonte è quello della progettualità: aprire strade nuove e alternative. Non da ultimo vuole essere un gruppo di amici, coltivare lo spirito di accoglienza, di dialogo, di incontro.

http://www.gruppo89.org

IL PROGRAMMA

Abbazia di Rosazzo, 15 Giugno 2007
Pellegrinaggio della Pace
e Veglia di Preghiera con l'Icona dell'Amicizia
Organizzato dal "Gruppo '89" di San Giovanni al Natisone
 

01 3.37 Canto d'inizio
02 10.43 Preghiera
03 2.20 Canto
04 4.17 Preghiera corale
05 4.39 Canto
06 1.47 Saluto del Rettore dell'Abbazia
07 2.42 Canto
08 1.26 Riflessione
09 5.56 Canti e preghiere
10 2.53 Canto
11 2.51 Canto
12 3.20 Canto
13 1.25 Canto
14 1.01 Canto
15 2.42 Canto del gruppo africano
16 1.01 Canto
17 3.21 Canto finale