nuove dal friuli e dal mondo

Premariacco, 11 Maggio 2006
Presentazione del libro
“ANDAMENTO LENTO a piedi, in bicicletta, a cavallo”

di Antonietta Spizzo e Dario Masarotti

(itinerari collinari e pedemontani percorribili con tutti i mezzi…
tranne che in macchina!)

Organizzato dalla Commissione per le Pari Opportunità e assessorato alla Cultura del comune di Premariacco, presso la Biblioludoteca di Premariacco è stato presentato ANDAMENTO LENTO a piedi, in bicicletta, a cavallo, “un libro - come ha spiegato l’assessore alle Pari Opportunità Maria Coceancig - non vuol essere una tradizionale guida, bensì una raccolta di racconti che invoglino ad uscire di casa e a mettersi in movimento, appunto, con un andamento lento”. Il lavoro, che condensa un’ampia scelta di itinerari, percorribili a cavallo, in bici o a piedi, delle zone collinari e pedemontane del Friuli, con qualche puntata sul Carso e in pianura, è stato illustrato dagli autori Antonetta Spizzo e Dario Masarotti.

Scoprire il Friuli con "Andamento lento"
34 itinerari raccontati attraverso il Friuli Venezia Giulia, a piedi, in bicicletta, a cavallo

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi" (Marcel Proust)

     Dagli abbeveratoi in pietra di Tribil all'altare di legno dorato di Cravero. Dai boschi di farnie e carpini della Bassa ai labirinti carsici tra aceri, carpini e ginestre. Dai silenzi delle due Moggesse al calore di un'osmizza di Prebenico. Trentaquattro itinerari che sono anche trentaquattro piccoli racconti per la riscoperta di paesaggi, atmosfere, tracce ancora vive del nostro passato. Messi da parte per una volta i viaggi in terre lontane, ci cimentiamo a raccontare la nostra regione, avendo come motto la frase di Proust: "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi".
    Questo libro è una guida raccontata, ed è dedicato proprio a chi non ama leggere le guide, nella speranza che un racconto sia meno arido di una descrizione tecnica e quindi invogli a uscire di casa e ad andare, mettersi in movimento con andamento lento. La narrazione intende accompagnare il lettore lungo i percorsi e renderlo partecipe delle sensazioni provate, degli incontri con le persone, dei racconti ascoltati, dei ricordi e delle riflessioni nate sul posto.
     Gli itinerari presentati vogliono essere soprattutto suggerimenti, spunti, suggestioni, intendono invitare alla scoperta ma anche all'iniziativa personale, alla modifica, all'ampliamento. Questo non significa tuttavia che manchino dati precisi: ogni itinerario si presenta con una foto a colori a piena pagina; oltre al testo c'è una cartina schematica e una scheda che riporta i dati essenziali come il punto di partenza, la difficoltà e il tipo di escursione, la sua lunghezza in chilometri e la carta topografica da utilizzare. Il diario di viaggio, con la data in cui il percorso è stato effettuato, si apre spesso con una citazione in italiano o in friulano e si chiude con la segnalazione dei punti di appoggio, quali agriturismi e bar, e con una bibliografia essenziale o un sito internet da visitare.
     Le zone privilegiate sono quelle zone collinari e pedemontane del Friuli, con qualche puntata sul Carso e nella Bassa pianura: sono le zone più trascurate, quelle per le quali è più difficile trovare carte e guide, problema che invece non si pone di solito per le zone di montagna.
     La parte del leone la fanno le valli del Natisone con ben 7 itinerari ma sono ben rappresentate anche le valli del Torre con 5 itinerari; si spazia poi dalla Bassa Friulana ai Colli Orientali, dal Carso alla Pedemontana Pordenonese.
     Abbiamo cercato di proporre numerosi itinerari tematici, spesso del tutto inediti, come quello dedicato ai lavadors di Buja oppure agli antichi abbeveratoi di Tribil; tre itinerari sono dedicati ai castelli (Faedis, Albana e Purgessimo), uno ai mulini di Remanzacco e un altro alla misteriosa grotta del dio Mithra sul Carso, e un filo rosso ci guida alla scoperta delle moltissime e dimenticate chiesette votive sparse nella campagna friulana.
     Alla ricerca dei grandi alberi secolari, veri monumenti naturali, sono dedicati l'itinerario 19 "Le due farnie", che si svolge tra Fontanabona e Moruzzo, il n.12 "Sui prati di Bertrando", il n. 22 "Il castagno di Pegliano" e il n.18 "L'abbazia e la rocca", dove si parla dei cinquecentenari cipressi della Rocca Bernarda in comune di Premariacco. Ampio spazio hanno anche i paesi semi-abbandonati come "Le due Moggesse" in quel di Moggio oppure Obenetto nelle valli del Natisone, dove siamo andati alla ricerca delle opere di Jacun Pitôr. Spesso sono degli incontri inaspettati a rivelare gli angoli da scoprire, come in "Omar Khayyam in Friuli": su una collina che sovrasta Savorgnano al Torre, dentro un boschetto, è nascosta una stele che riporta una quartina del famoso poeta e filosofo persiano del XII secolo.
     Ci riteniamo fortunati a vivere in una regione come il Friuli che oltre alla ben nota varietà di paesaggi offre ancora, e speriamo per molto, una discreta rete di strade bianche e strade d'erba su cui avventurarsi alla scoperta del territorio. Girovagando riscopriamo l'importanza e l'utilità dei campanili, uno diverso dall'altro a indicare i vari paesi; riscopriamo l'importanza delle fontane, per rinfrescarsi e per abbeverare i cavalli, il piacere di trovare un bar aperto in un piccolo paesino, un bell'albero ombroso sotto cui fare una sosta... Proviamo spesso anche il piacere di perderci nella campagna, di muoverci a caso, di lasciarci sorprendere dalla curva imprevista di una stradina, ci lasciamo tentare dalla curiosità di vedere dove andrà a finire un sentiero promettente. E ' questo il fascino dell'esplorazione del territorio, il piacere della scoperta di piccoli luoghi segreti, angoli di realtà sospesi tra passato e presente.

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Dario Masarotti e Antonietta Spizzo

     Abitiamo a Premariacco, un piccolo paese della provincia di Udine. Siamo sempre stati due appassionati viaggiatori: dal 1979 al 1991 abbiamo effettuato numerosi viaggi e trekking in paesi extraeuropei (Tunisia, Algeria, Marocco, Turchia, Egitto, Nepal, India, Thailandia), traversate escursionistiche sulle Alpi e viaggi di lunga percorrenza in bicicletta (in particolare la discesa del Danubio dalla sorgente a Budapest). Abbiamo inoltre gestito per molti anni il Rifugio alpino Grauzaria sulle Alpi Carniche.
     Dal 1993 abbiamo dedicato tutto il nostro tempo libero a realizzare dei viaggi a cavallo che ci permettessero di abbinare la nostra passione per l’equitazione al desiderio di viaggiare in modo alternativo, del tutto indipendente da ogni appoggio motorizzato, e soprattutto con un ritmo lento, l’unico che consente di riscoprire il territorio e di avere un rapporto autentico con le persone che si incontrano.
     A dire il vero eravamo sempre stati dei viaggiatori "alternativi", usando per i nostri spostamenti i mezzi pubblici, la bicicletta o soltanto... le nostre gambe, ma da anni ormai eravamo stanchi di essere bene o male sempre dei turisti e avevamo quasi abbandonato i viaggi in paesi lontani, cercando di trovare piuttosto un modo diverso di vedere i posti vicini. E questo é stato davvero possibile grazie al cavallo.
     Dopo esserci messi alla prova in Italia nel ‘93 e nel ‘94, saggiando le nostre forze e le nostre possibilità, nell’estate del ‘95 abbiamo attraversato in 50 giorni l’Austria e la Germania, portando i nostri cavalli a bagnare gli zoccoli nel Mare del Nord (dopo 1600 km circa).
     L’ottima riuscita di questo viaggio ci ha dato l’entusiasmo necessario per programmare quello successivo, un sogno di …3000 km che si è poi trasformato nel libro "C'era una volta l'Est", in libreria dal 29 marzo 2002.
     Nel 1999 sempre partendo dal Friuli in sella ci siamo recati in Francia, in Alvernia, mentre nel 2001 è stata la volta della Romania (2000 km).
     Abbiamo effettuato tutti i nostri VIAGGI IN PERFETTA AUTONOMIA, SENZA ALCUN IMPIEGO DI MEZZI MOTORIZZATI COME ASSISTENZA E CON TUTTO IL BAGAGLIO SUL CAVALLO.

per altre informazioni:
http://www.equidistanze.it