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dal Friûl e dal mont
AVVENTUROSO VIAGGIO A LATISANA
9 Gennaio 2001
Sebbene le previsioni meteo non indicassero niente di buono, verso le cinque del pomeriggio di Giovedì 4 Gennaio 2001, "puntavo" la mia R5 verso la "bassa", mentre una leggera pioggerellina, seppur fastidiosa, impediva la formazione di banchi nebbiosi. Alle 17:30 attraversando Castions di Strada, il mio pensiero era rivolto al mio amico Walter Cibischino... se avessi avuto il suo numero memorizzato in uno dei miei 3 cellulari, lo avrei chiamato…! Ho detto proprio 3 (tre) "cellulari"… infatti, ho un telefonino fisso nella mia "cjar" e disin i merecàns. Un secondo telefonino nel "borsone" (che utilizzo solo per chiamare), mentre un terzo lo tengo in tasca ed è sempre acceso. Quindi, se non rispondo al numero di casa, mi potrete contattare al numero 0333 7980765.Il Messiah di Haendel lo avevo ascoltato e registrato il 20 Dicembre all’Abbazia di Rosazzo, in una delle poche fredde serate di questo strano inverno, tanto fredda che nella seconda parte del concerto, durato per oltre due ore, il M° Tiziano Forcolin aveva dato alle graziose coriste il permesso di indossare giacconi e cappotti per il proseguimento del programma.
Al rientro a casa, come faccio sempre, ho attaccato il mio DAT ad uno dei computer per un breve controllo della registrazione effettuata, ed accertato che tutto era OK, ho spostato la levetta di protezione della cassetta e l’ho messa in un posto sicuro. Prevedevo che le operazioni di estrazione e preparazione di tutte le tracce, che sicuramente avrebbero occupato più di un CD, mi avrebbero impegnato per più di un’intera giornata. Tra Natale e Capodanno ho potuto iniziare il lavoro, e devo dire che riascoltando più volte quei brani, ho avuto modo di godere quella musica soave ed apprezzare la bravura degli artisti che l’hanno eseguita. Ascoltando i due CD, pensavo che sarebbe stato un vero peccato lasciar disperdere le note del Messiah di Haendel tra le maestose e gelide pareti dell’Abbazia di Rosazzo, mentre ora potevo riascoltarle nel tepore delle mie pareti domestiche.
Devo ammettere che ero particolarmente fiero di questo mio ultimo lavoro, tanto che ho subito telefonato alla soprano Laura Antonaz di Trieste, informandola che avevo pronto un "set" del Messiah per lei ed uno per il M° Forcolin. Ho così potuto sapere che il 4 Gennaio, gran parte di quegli artisti si sarebbero esibiti nel Duomo di Latisana.
L'interno del Duomo di Latisana
La prima telefonata era rivolta a "Taboga",
un mio cugino quasi meccanico, che mi ha "confortato"
raccomandandomi di non muovere assolutamente l’automobile, se non per
recarmi nell’officina meccanica più vicina.
Si…
chissà dove trovo un’officina aperta in questi giorni di festa!
Niente…
ho deciso di rivolgermi ad una persona "più in alto"… in alto per
due motivi: uno perché abita sulla collina di Rosazzo, l’altro perché è
in buoni rapporti con "Uno molto più in alto e potente" ed a detta
di qualcuno, in grado di ripararmi l’automobile anche a distanza…! Alle
18:15 don Dino si rende subito disponibile per venire a recuperarmi, ma non
avendo nessuna intenzione di lasciare la mia automobile a Latisana, mi sono
fatto dare il numero telefonico di Bruno Rossi, che abitando a Terenzano, era
la "stazione di soccorso" più vicina. Ho poi avvertito i miei
vicini di casa, ai quali ho raccomandato di informare "briciola" di
non preoccuparsi se non rientravo al solito orario. Entrato nel maestoso
Tempio, dimentico di tutti i miei guai, mi guardo attorno per scattare qualche
fotografia. Più tardi ho consegnato un CD al M° Forcolin, ed in seguito un
secondo CD alla soprano Laura Antonaz. Il resto della serata all’interno del
Duomo è proceduto nei migliore dei modi, fino al momento del rientro, quando
avrei tentato di attraversare in senso longitudinale l’intera "bassa
furlana", con un’automobile in condizioni precarie.
Interno del Duomo di Latisana
Intorno alle 22:45, deposto il borsone nel
bagagliaio, ho allertato la prima stazione di soccorso, e Bruno mi ha
tranquillizzato assicurandomi che sarebbe restato con "il motore
acceso" e pronto per un’eventuale recupero. Per un breve tratto di
strada non ho sentito rumori sospetti, ed arrivato ad un semaforo (rosso), con
una telefonata, i miei vicini di casa volevano saper com’era la situazione,
avvertendomi che Tania e Cristian erano pronti per ogni evenienza.
Purtroppo
il rumoraccio è ricominciato, facendosi sempre più insistente
con il procedere della marcia. Devo ammettere che sudavo freddo e le budella
cominciavano a contorcersi, sentendo il desiderio di andare al gabinetto, ma
ho cercato di distrarmi effettuando qualche esperimento per vedere se potevo
migliorare la situazione. Effettivamente, quando pigiavo leggermente l’acceleratore,
il rumore spariva, ma non potevo insistere troppo, perché prendevo troppa
velocità ed a tratti era pericoloso a causa di improvvisi banchi di nebbia.
Intanto, senza accorgermene, ero arrivato all’altezza di Palazzolo dello
Stella, ed ho creduto opportuno informare la "Prima stazione di
controllo". Dal tono della mia voce, Bruno ha capito subito che le cose
stavano procedendo bene, raccomandandomi di continuare a tenerlo informato. Un
secondo avviso nei pressi di Muzzana, uno ai Casali Franceschinis e poi pian
piano verso Castions. All’incrocio della "Colonne de Madunute",
ero quasi tentato di dare uno squillo a Natalino e Clelia, ma non avendo
memorizzato il loro numero nel cellulare, non me la sono sentita di fermarmi
per consultare l’elenco. Man mano che mi avvicinavo al "campo
base", le preoccupazioni si attenuavano, anzi direi che tutta la faccenda
cominciava a divertirmi. Sono arrivato con una certa baldanza in quel di
Terenzano, dove Bruno mi stava aspettando accogliendomi come un trionfatore,
pronto con una grossa tazza di caffelatte caldo, biscotti e biscottini. Quindi…
altra chiamata dai miei vicini di casa, i quali si dichiaravano sempre pronti
al recupero!
Certo
che queste testimonianze di affetto delle persone che ho attorno, mi
convincono che tutto sommato sono un persona fortunata.
Dopo
un buon caffè (cun le sgnape), ho salutato e ringraziato Bruno rimontando
sulla mia "scrazule", pronto per l’ultimo balzo fino a Leproso.
Intorno alle 00:30, entrando in via Pasubio i fari illuminavano
"briciola", che avendo sentito il rombo del motore mentre salivo
"la riba" del Natisone, mi era venuta incontro. Entrando nel garage,
con un breve colpo di clacson ho avvertito i vicini del mio rientro, ed
entrato in casa ho chiamato Bruno per avvertirlo che l’emergenza era da
considerarsi terminata.
Nei giorni che seguirono, non ho di certo lasciato la mia R5 in garage, anzi,
non ho rinunziato a recarmi a Pagnacco per la presentazione del libro di
poesie, e gironzolare tra Badia, Manzano, Cividale, ecc ecc.
Dopo
una giornata per le necessarie riparazioni, oggi l’auto era di nuovo pronta
per le scorribande in giro per il Friuli. Certo che con quasi "una
stecca", avrei potuto comperarmi qualcos’altro…!
Ho già pronti due CD, con la
registrazione del "Dixit Dominus" del concerto di Latisana, ma
questa volta per consegnarli preferisco affidarmi al servizio postale