La sagra de "cuarte d’Avòst di Ueliês"
![](../foto2005/foto0/oleis08.jpg) Quest’anno,
come l’anno scorso, dopo un’assenza di mezzo secolo, ho in qualche
modo partecipato alla sagra de "Cuarte d’Avost" o "fiêste
de Madone de cintûrie . Quest’anno, ho approfittato dell’occasione
per dedicare all’avvenimento una pagina in "biel lant a
Messe"… Per i soliti motivi che non sto a menzionare, non me la
sono sentita di continuare la festa come tutti gli altri, perché avrei
dovuto recarmi nell’area appositamente predisposta, per il solito
spuntino, area che stimavo non avvicinabile dalla mia R5… Così, per
non correre rischi, dopo la Santa Messa, sono ritornato a casa. D’altra
parte non c’erano altre possibilità di svago, infatti, l’unica
osteria di Oleis era chiusa per ferie.
Certamente il
carattere religioso della festa della Madonna della cintura, è rimasto
immutato nel tempo, infatti è stata celebrata la "Messa Granda"
con la partecipazione del Coro Parrocchiale di Ipplis, e nel pomeriggio
il Vespero con la Processione per le vie del paese con la statua della
Madonna, accompagnata dalla Banda di Manzano. Più tardi, nello spiazzo
vicino alle scuole, è stata distribuita a tutti una buona pastasciutta,
innaffiata da vino ed altre bevande. Sono seguiti canti e balli in
allegria…!
Nel preparare
questa pagina, inevitabilmente il mio pensiero è volato a quand’ero
bambino ed andavo a piedi alla "sagra de Cuarte d’Avost di
Ueliês", fino alla prima adolescenza, quando avevo abbandonato i
miei amici e compagni di gioco, perché essi cercavano divertimenti ai
quali non potevo partecipare. Fino a quel periodo della mia vita, ho
seguito i miei amici nelle varie sagre dei paesi vicini, come la sagra
di "Santa Filumena" di Premariâs, San Luigi a Dìplis, Sant’Antoni
di Orsaria, Sant’Ermacora a Dazan e par ultin, la Cuarte d’Avòst di
Ueliês.
Io ed i miei
amici, aspettavamo l’ultima sagra della stagione per avere l’occasione
di fare una buona scorpacciata di anguria. Ma non solo le
"baracche" di anguria erano sistemate sulla piazza dove ora
sorge il Monumento ai Caduti, e sulla strada che porta verso la chiesa e
più giù… anche tante bancarelle con dolci e giocattoli vari, che non
si vedono e non si vendono più…! Mi sembra quasi di vedere quel
simpatico omino con i baffi, che arrivava da Grauglio su un carretto
pieno di angurie, trainato da un asinello.
Purtroppo noi
ragazzi, sebbene con la scusante di avere in tasca solo qualche
spicciolo, non eravamo proprio degli angioletti… infatti, accadeva che
mentre alcuni elementi del mio gruppo cercava di attirare l’attenzione
del poveretto, altri gli fregavano un cocomero. Io solitamente stavo
alla larga dal luogo del delitto, ma più tardi partecipavo volentieri
al banchetto…! Ma è ladro tanto chi ruba, quanto chi tiene il sacco…!
Ricordo con molta
nostalgia, quando con i miei genitori ed altre persone, scendevamo a
piedi verso Oleis, attraversando il "Prât Majôr",
percorrendo strade e sentieri ora irriconoscibili o che non esistono
più.
Quella
verde distesa, che durante la guerra del 15-18 era anche servita da
aeroporto per piccoli velivoli, ora è stata assorbita dalla "zona
industriale", o utilizzata per uso agricolo, e sui piccoli
fazzoletti di verde rimasti, a stento si trova lo spazio per l’atterraggio
di un aeromodello.
Di
solito si partiva in tempo per arrivare al Vespero ed alla Processione
con la statua della Madonna, e si passava il tempo per le vie del paese
o in qualche osteria fino a tarda notte, risalendo i prati tra il canto
dei grilli. Ma non solo i grilli si sentivano cantare per strada…
anche adulti e bambini improvvisavano cori più o meno intonati,
conseguenza di qualche tajut di troppo, consumato in allegria nelle
varie osterie.
A quei tempi ad Oleis c’erano ben quattro osterie ed una
"frasca"…
L’osteria di Malie (in direzione di Poggiobello);
L’osteria di Lìe, o Ernesto di siôr Toni (di fronte alla chiesa);
L’osteria di Misàn, con rivendita di sali e tabacchi (tal bâs di
fronte alla chiesa);
L’osteria "Al Ritrovo" (nei pressi del bivio per la Badia, l’unica
rimasta);
In fondo ad una stradina che verso destra portava in mezzo ai campi, c’era
una delle prime "frasche"… "Il magasên di Fabio
Montina".
Un altro
aspetto, non legato necessariamente alla "cuarte d’Avost" ma
che ha sempre polarizzato l’attenzione dei giovani di Leproso (e non
solo), era il "vivaio di fiori meravigliosi" che per
moltissimi anni ha prosperato ad Oleis… le ragazze…!
Prima di
ritirarmi definitivamente, anch’io ho accompagnato i miei amici in
qualche loro "spedizione" in quel di Oleis, dove un gruppetto
di bellissime ragazze di 15-16 anni, si ritrovavano nel cortile di
"Malie", per ballare al suono di uno dei primi
"giradischi"…
Forse non si
trattava in occasione di una "sagre de cuarte d’Avòst", ma
un fatto per me straordinario che non ho mai dimenticato è accaduto in
uno di questi festini… Il ricordo degli occhi meravigliosi di una
bellissima ragazza, che sorridendo, gentilmente mi ha rivolto la parola.
Era un fatto assolutamente straordinario, dato che solitamente io ero
ignorato dalle ragazze, che nel migliore dei casi mi voltavano le
spalle. Solo recentemente ho rivisto quella signorina (è ancora tale) e
sicuramente lei non ricorda quell’episodio, ma anche se sono trascorsi
più di cinquant’anni, i suoi occhi hanno conservato la stessa
luminosità e la stessa dolcezza che erano rimaste impresse nella mia
memoria. |