ascoltato per voi

Pagnacco (UD), 24 Novembre 2009
Auditorium

Orchestra Mitteleuropea - Coro Polifonico di Ruda
Giovanni Sollima, violoncello e direzione

          Il concerto di Schumann rappresenta il primo ritorno di un compositore al violoncello dopo il concerto n. 2 per violoncello e orchestra di Franz Joseph Haydn. Va considerato come uno dei più importanti concerti per violoncello del secolo che vedrà cimentarsi con lo stesso strumento Saint-Saens, Cajkovskij, Lalo e Dvorak. La composizione si articola in tre movimenti, ricchi di idee melodiche che si susseguono senza soluzione di continuità e che recano l'impronta inconfondibile del genio schumanniano. Il violoncello trova risalto essenzialmente nella tenue struttura orchestrale. Nel primo e nel terzo movimento il solista dialoga con l'orchestra senza antagonismo e con accenti quasi cameristici. Il movimento centrale è caratterizzato da una calda linea melodica.
        Di grande interesse e bellezza anche le due composizioni di Giovanni Sollima Il sacro chiodo (richiamo a uno dei chiodi di Gesù moltiplicatosi poi nel reliquiario dei nostri giorni) per violoncello e orchestra d'archi che grazie alla sua breve, ma suggestiva metodicità ben ci prepara alla composizione schumaniana e i Canti Rocciosi per orchestra d'archi e coro virile.
          Come dice lo stesso autore si tratta di una composizione per coralità allargata che raccoglie in sé diverse anime: ci sono colori madrigalistici, espolarzioni moderne tra musica jazz ed etnica.

          GIOVANNI SOLLIMA, violoncellista e compositore, nasce a Palermo il 24 ottobre 1962 da una famiglia di musicisti. Presso il Conservatorio della sua città si diploma in Violoncello con Giovanni Perriera e in Composizione con il padre, Eliodoro Sollima, perfezionandosi a Salisburgo con Antonio Janigro e a Stoccarda con Milko Kelemen. Vive fra Palermo, Berlino e New York.

          Intraprende giovanissimo una brillante carriera internazionale di violoncellista, collaborando con grandi musicisti, come Franco Ferrara, Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Jorg Demus e Martha Argerich. Parallelamente la sua curiosità creativa lo spinge ad esplorare nuove frontiere nel campo della Composizione, attraverso contaminazioni fra generi diversi: rock, jazz, electric, minimalismo anglosassone e musica etnica di tutta l'area mediterranea, dalla Sicilia al Mondo arabo, dai Balcani a Israele, dalla Turchia all’Andalusia. Sulla base di una profonda preparazione classica, nasce così lo stile inconfondibile di Sollima, che nelle sue creazioni si avvale dell'utilizzo di strumenti acustici occidentali ed orientali, di strumenti elettrici ed elettronici, e di altri di sua invenzione (l'aquilarco, il d-touch, il body-cello....) o di sua ricostruzione, come il violino tenore raffigurato nei quadri di Caravaggio.

          Nel 1993 si mette in luce scrivendo l’“Agnus Dei” del Requiem per le vittime della mafia, una messa composta da diversi autori, su testo di Vincenzo Consolo, e presentata nella Cattedrale di Palermo ad un anno esatto dall’attentato di Capaci. Da allora le sue composizioni sono eseguite in tutti i continenti, e fra i maggiori interpreti si trovano direttori come Riccardo Muti con la Filarmonica della Scala, Gidon Kremer con la Kremerata Baltica, Yuri Bashmet con I Solisti di Mosca, Daniele Gatti con l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Ivan Fischer con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma; solisti come Yo-Yo Ma, Mischa Maisky, Viktoria Mullova, Mario Brunello, Bruno Canino, Katia Labeque, Enrico Dindo, Julius Berger, David Geringas, Larry Coryell, Mauro Pagani; interpreti vocali come Ruggero Raimondi, Patti Smith, Vinicio Capossela, Morgan, Edoardo Bennato ed Elisa (protagonista della sua opera Ellis Island, su testo di Roberto Alajmo, commissione del Teatro Massimo di Palermo); coreografi come Karole Armitage, Bebe Miller, Fabrizio Monteverde, Micha van Hoecke e Carolyn Carlson. Quest’ultima, alla Biennale di Venezia, lo fa suonare sul palco in mezzo ai danzatori, avvalendosi del suo carisma scenico.
          (continua in http://www.giovannisollima.it/bio.asp)

          L'Orchestra Mitteleuropea è una realtà di recente costituzione. Raccoglie l'eredità delle più recenti orchestre regionali radicandosi nel tessuto sociale del nostro territorio non precludendo collaborazioni e aperture verso i paesi che culturalmente ci sono affini da lustri: il nome infatti è frutto dell'idea di allargare i confini culturali grazie anche al contatto con talenti provenienti da nazione che fanno e faranno parte della Comunità Europea. La nuova Europa che ha fatto diventare il Friuli Venezia Giulia non più paese di confine ma centrale appunto "mittel", ci offre l'opportunità di diventare traino di un progetto che affonda radici nella tradizione musicale europea. Le capacità professionali assodate di un gruppo ormai storico di musicisti della nostra regione trovano così un nuovo slancio in un progetto di matrice europea, dinamico e innovativo senza preclusioni verso la "nuova" musica con l'ambizione di diventare un'istituzione musicale di riferimento per l'area mitteleuropea.
          Violini: Prazak Stepan, Albanese Davide, Antonutti Chiara, Apollonio Anna, Mansutti Nicola, Pesce Leopoldo, Picotti Caterina, Premieri Lucia, Tavano Giulia, Belli Furio, Burtone Ludovica, Killaars Hanny, Moro Anna, Tonet Giuseppina, Toso Marco, Vianello Alessandra; Viole: Allegretto Elena, Boscarato Giovanni, Gastaldello Gabriele, Menegozzo Laura; Violoncelli: Musto Andrea, Carraro Paolo, Pavento Massimo, Grion Mara; Contrabbassi: Mazzoleni Paolo, Soranzio Laura, Zavagno Mauro; Flauti: Cilione Francesca, Cantoni Tiziano; Oboi: Cossio Enrico, Signorato Emanuela; Clarinetti: Argentiero Davide, Paroni Elena; Fagotti: Braidotti Dario, Flumiani Anna; Corni: Liani Andrea, Verona Mauro; Trombe: Sebastianutto Morris, Bastiancig Luca; Timpani: Afernik Alessandro

          Fondato nel 1945 il Coro Polifonico di Ruda ha sostenuto concerti in tutto il mondo, vincendo numerosi premi ai concorsi di Arezzo, Gorizia, Orvieto, Ravenna, Roma, Vittorio Veneto, Tallinn e Linz. Il 2008 ha visto il coro trionfare al V World Choir Games di Graz, le Olimpiadi dei cori; tre le medaglie d'oro conquistate ("musica sacra", "folclore" e "cori maschili") e il titolo olimpico nella categoria riservata ai cori maschili.
          Attualmente, il Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro, occupa la prima posizione nella classifica Musica Mundi riservata ai cori maschili, e l'undicesima posizione nella classifica generale. Il Polifonico, che collabora stabilmente con le principali orchestre del Friuli Venezia Giulia e ha registrato parte del repertorio per Tv italiane e straniere, ha al suo attivo oltre una decina di CD con diverse etichette musicali.
     È attivo anche nel campo dell'editoria musicale: ha pubblicato opere di compositori italiani e stranieri e ha intrapreso la catalogazione di tutti gli organi del Friuli Venezia Giulia. Il coro ha vinto anche il premio Nonino "Risit d'aur" per aver valorizzato l'immagine del Friuli nel mondo.

IL PROGRAMMA

Giovanni Sollima - Il sacro chiodo
per violoncello e orchestra d’archi

Robert Schumann - Concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 129
Non troppo allegro, Adagio , Molto vivace

Giovanni Sollima - Canti Rocciosi
per coro virile e orchestra d’archi

  • I – Sono vere oppure è un sogno?
    Da Le montagne di vetro di Dino Buzzati
  • II – La montagna grave
    Dante, Purgatorio, IV, 88
  • III – Anguane e altre streghe
    Leggenda-poesia popolare e proverbio ladino
  • IV – Madonie
    Testo popolare proveniente da Polizzi (Madonie)
  • V – Quel lungo treno
    Testo e musica da un canto alpino (titolo originale Monte Canino)
  • VI – Guerra
    da Addio alle armi di Ernest Hemingway
  • VII – Sono vere oppure è un sogno?