ascoltato per voi

Ipplis di Premariacco, 26 Goigno  2009
Spazio di Piazza Vittoria

Per il programma IPPLISWING
Il country rock dei “Langhorne Slim


La Band prima e durante il concerto...

Langhorne Slim

“Country-blues, hillbilly, bluegrass, stomp, cajun, folk, questo il suono di Langhorne Slim, un suono fresco, vivace, brillante, nato per essere musica da ballo anche quando si abbandona alla formula accorata e un po’ malinconica della ballata … Una musica da busker, da suonatori ambulanti, da angoli delle strade un tanto a canzone, un suono che del ‘pensiero positivo’ fa una bandiera: “I don’t believe in believin’ in nothing”, canta Slim in I will.” Da Blow Up Magazine


Sean Scolnick, chitarra e voce

“Mai fidarsi delle etichette alla moda: per chi nel 2006, all’epoca del debutto di Langhorne Slim, fosse caduto nella trappola dell’abusato marchio pre-war folk, il ritorno sulle scene del ventottenne folksinger americano si preannuncia come una cocente delusione. In realtà, già il suo primo album, “When The Sun’s Gone Down”, aveva ben poco a che spartire con Devendra Banhart e soci, basato com’era su un arrembante bluegrass reinterpretato con piglio punk alla Violent Femmes. Ma per quelli che non si preoccupano troppo delle categorie, qui c’è sicuramente di che divertirsi.” Da www.ondarock.it


Malachi DeLorenzo, batteria

“Langhorne Slim può forse passare per un tipo bizzarro, un giovin guitto dalla strada sbilenca, umbratile, defilata. Ma non certo per un freak. Non si è perso nessun venerdì. Non si è dimenticato l’era in cui vive (non sembra importargliene troppo). Gli anni non se lo sono masticato vivo, sputandolo come un bolo di callosa obsolescenza: lui ci tiene allo stile. Ce l’ha, uno stile. E la dinamite tra chitarra e banjo. Quanto alla voce (il modo in cui la usa, la spara, la stura), è uno strambo centrifugato Frank Black, Ben Harper e Gordon Gano (guarda caso, al disco collabora Malachi De Lorenzo, figlio di Victor, ex Violent Femmes)” Da www.sentireascoltare.com


Jeff Ratner, basso

“La formazione scarna ed agguerrita mostra gli artigli fin da subito, inanellando gli adrenalinici brani tratti dall’ultimo omonimo disco di Langhorne, rivelando un’attitudine rock’n'roll che solo una band americana può permettersi. De Lorenzo picchia come un ossesso, seguito a ruota da De Figlia che fa del suo contrabbasso una macchina ritmica di primo livello. Langhorne, da parte sua, strazia la voce con ardore, eccita la platea, salta sulla batteria, riempie l’aria con un’esibizione tiratissima e travolgente.”
Da www.indieforbunnies.com


i “Langhorne Slim” a IppliSwing