ascoltato per voi

Lestizza, 3 Agosto 2005
Associazione culturale "colonos" - Villacaccia di Lestizza

 

Per la serie "Avostanis 2005"
 Incjant

     conciert progjet e traduzions STEFANO MONTELLO rangjaments e direzion orchestre VALTER SIVILOTTI vôs CRISTINA MAURO
orchestre: flaut: DANIELA BRUSSOLO / fisarmoniche: SEBASTIANO ZORZA/ ghitare: DENIS BIASON/ cuintribas: DANILO GALLO/ batarie e percussions: U.T. GANDHI / fender rhodes: VALTER SIVILOTTI / violins: LUCIA CLONFERO, PIETRO GUS, DOMENICO MASON, MARINELLA PAVAN/ violis: ELENA ALLEGRETTO, ELENA DONADELLO / violoncei: MARTINA BERTONI, MARA GRION coordenament editoriâlALBERTO ZEPPIERI progjetCOLONOS / CULTURIS IN SIELE

     Il progjet, che al ven presentât pa la prime volte in forme di conciert cu la publicazion dal CD, al nas dal obietîf di valorizâ il sun musicâl da la lenghe furlane metintle in relazion al stes nivel cun cualchidune da lis personalitâts internazionâls plui gruessis. Al torne a proponi, in maniere origjinâl e in clâf furlane, un repertori di dîs cjançons di musiciscj e cjantautôrs, cu la zonte di doi motîfs musicâi gnûfs creâts di Maurizio Tatalo e Lino Straulino su tescj inedits di Stefano Montello. In colaborazion cun A.M.J.F. Associazione Musicisti Jazz Friulani. In cheste ocasion e vignarà fûr une tiradure di 200 copiis numeradis dal CD “Incjant”

Cristina Mauro, mille voci un solo "Incjant"
Ha presentato a Lestizza con Sivilotti, il suo disco-omaggio ai grandi interpreti
(di NICOLA COSSAR – MessaggeroVeneto di Venerdì 5 Agosto)

     LESTIZZA. Cristina come Noa, o Cesarla, o Maria Bethania, o Marisa Monte, o Bjork, o... Emma. Un Incjant, comunque. C'era molta attesa per l'anteprima in concerto di questo disco di Lady Mauro, una sorta di myfavourite songs che, con la complicità di Valter Sivilotti per gli arrangiamenti e di Stefano Montello per le traduzioni, è diventata uno smagliante juke box dell'anima in friulano. Una produzione che ha aperto - nel bell'auditorium di Lestizza - la serie di spettacoli di Avostanis ha rappresentato davvero un piccolo incanto (incjant appunto), piccola magia di una notte di mezza estate in cui abbiamo sentito pulsare molte anime all'unisono, dall'Africa alla gelida Islanda, dal Belgio a Israele, da Cuba al Brasile, all'Italia e al Friuli.
     È stata una serata di emozioni: per l'intensità dei brani e per la qualità di quasi tutti gli arrangiamenti, per la passione che Cristina ha messo in ogni frangente e per le atmosfere che questi pezzi, tutti validissimi, hanno creato nel folto pubblico (molti fans degli indimenticati Flk, ma non solo). Se dodici sono i brani di Incjant, due sono gli inediti: Sul ôr di Lino Straniino, non bellissimo ma evocativo e forse troppo spezzato ritmicamente da Sivilotti (ma sono scelte estetiche); l'americano Cincuante centesims di Maurizio The Voice Tatalo, di livello più alto.
     Poi gli omaggi ai propri idoli, e che idoli! Ci sono piaciute moltissimo Noctumo della principessa della pace Noa (archi orientali bellissimi); la tenerissima La ch'al sarà il gno amôr lanciata da Maria Bethania, una preghiera di affetti colmi di poesia; la sempiterna La cjançon dai vielis amants di Brel (forse il miglior lavoro di Sandri Montel come traduttore-traditore) e La maza di Silvio Rodriguez (Sivilotti, si sa, a Cuba è di casa, e si sente!).
     Poi ognuno, ne siamo certi, avrà la sua personalissima hit parade e magari ci avrà messo Varai cure par te di Battiato (che non ci ha sconvolti). Eppure, tanto per fare i bastian contrari, la nostra numero uno resta Emma, made in Flk: qui c'è tutta Cristina, testa, anima e viscere. E gli arrangiamenti hanno fatto il resto. Dunque missione compiuta?
     Vanno dette alcune cose. Primo: la voce e le capacità artistiche di Lady Cristina non sono in discussione, mai. Secondo: il lavoro di Sivilotti, piaccia o non piaccia (de gustibus...), è di alta professionalità, e così pure l'orchestra di Canzoni di confine, complice trasversale dei Colonos. Terzo: Stefano Montello, dopo l'approccio traduttivo a De Andrè per Khorakhané, invero riuscito, ha accettato questa nuova sfida con esito positivo. Quarto: dove può andare una produzione così? Ecco la domanda ed ecco la critica, o meglio la proposta di riflessione, a tutti: se già i friulani non comprano i dischi degli artisti friulani, che sbocchi di mercato potrà avere un Incjant così? Sono i limiti e le sfide di un'operazione comunque valida e sincera.