Con le esecuzioni di musiche inedite per voci maschili e
tastiera dei Rampini prosegue l'opera di riscoperta indirizzata ai musicisti
friulani del passato, avviata dal Coro Polifonico di Ruda con le musiche di
Bartolomeo Cordans (1698-1757), poi proseguita con le composizioni sacre di
Giovanni Battista Tomadini (1738-1799) e di Alberto Mazzucato (1813-1877). Il
nuovo capitolo di questa riscoperta vede ora protagonisti tre musicisti della
stessa famiglia che, pur essendo di origine veneta, hanno ricoperto nell'arco
di alcuni decenni importanti incarichi nelle istituzioni musicali della nostra
regione.
Il capostipite Giovanni Giacomo Rampini (1680 c. - Padova 1760) è autore di
musica sacra e di melodrammi, questi ultimi rappresentati nei teatri di
Venezia, Verona e Padova.
Nel 1704 viene nominato maestro di cappella nella cattedrale di Padova, dove
muore il 27 maggio 1760. Il primo musicista della famiglia legato alla storia
del Friuli è Giacomo Rampini. Una recente ricerca ha permesso di scoprire il
suo esatto luogo d'origine, fino ad oggi indicato genericamente nella città di
Rovigo. In verità Giacomo, figlio di Domenico e Giovanna Stella, è nato il 10
luglio 1738 a Lonigo, paese situato nel territorio vicentino. In gioventù
studia organo e composizione a Padova presso lo zio Giovanni Giacomo. E la
nomina ad organista nel duomo di Latisana, avvenuta intorno al 1758, a farlo
trasferire definitivamente in Friuli. Qui nasce in lui la vocazione religiosa
e nel 1765 diventa sacerdote; intanto cresce anche la sua fama di valido
esecutore all'organo, capacità che lo conduce nel 1775 a Udine, chiamato a
ricoprire il ruolo stabile di organista del duomo. Collabora lungamente con il
maestro di cappella G.B. Tomadini ed alla di lui morte ne prende il
prestigioso incarico. Gli anni turbolenti d'inizio secolo vedono grandi
cambiamenti nella vita amministrativa e sociale udinese. Anche la cappella non
rimane indenne a questi mutamenti: all'epoca del Rampini l'istituzione
musicale, che con i suoi cantori e strumentisti rappresentava una tradizione
secolare della città, subisce un notevole ridimensionamento, e ciò per il
disimpegno economico da parte del Comune. Don Giacomo era anche un apprezzato
insegnante di musica e per questo motivo acquistò buona fama presso la nobiltà
locale. Il mansionario Domenico Sabbadini, suo contemporaneo e primo storico
della musica friulana, lo giudica "conoscitore perfettissimo" dell'organo. La
quasi totalità della sua produzione musicale (90 manoscritti di genere sacro)
è conservata all'Archivio Musicale Capitolare di Udine. Si è dedicato anche
alla musica orchestrale, come testimoniano due inedite sinfonie concertanti
per violino, viola, violoncello e orchestra, datate 1777 e 1778.
Poco si conosce sulla vita di Giovanni Rampini, fratello di don Giacomo. Non
sono ancora noti i suoi estremi biografici: sappiamo solamente che era sposato
con Caterina Scociero, figlia del notaio Giorgio Scociero di Latisana, e che
la sua morte dev'essere avvenuta nei primissimi anni dell'Ottocento. Giovanni
Rampini è nominato organista del duomo di San Vito al Tagliamento nel
settembre 1767 e mantiene quest'incarico fino alla fine del Settecento. Rare
sono le sue composizioni, oggi esistenti negli archivi friulani: una raccolta
di 4 sonate per tastiera datata 1787, due Messe con orchestra e alcuni brani
sacri sono le uniche musiche che è possibile assegnare con certezza a Giovanni
Altre sue opere vengono forse confuse con quelle del fratello Giacomo, essendo
firmate con il solo cognome Rampini. Rimane anche una lettera scritta da
Giovanni al celebre padre Martini di Bologna, testimonianza della conoscenza
che univa l'organista di San Vito al famoso frate musicista.
Domenico Rampini, figlio dell'organista Giovanni, nasce a San Vito al
Tagliamento il 10 febbraio 1768. In giovane età è a Udine per studiare musica
con lo zio don Giacomo e per completare la preparazione scolastica presso il
collegio dei Barnabiti. Per alcuni anni è secondo organista del duomo udinese
ed in seguito prosegue la carriera musicale a Venezia, quale cembalista al
teatro San Samuele. Nel 1792 si trasferisce definitivamente a Trieste, dove
ricopre il ruolo di maestro in teatro e presso la cappella di San Giusto. Per
il teatro triestino scrive l'opera L'impresario di Smirne (1798); è
anche autore di musica sacra e di cantate celebrative. Muore di tisi a Trieste
il 19 dicembre 1816.
Sono noti altri musicisti che portavano il cognome Rampini, la cui eventuale
parentela con i maestri friulani deve essere ancora individuata. Vincenzo
Rampini, vissuto nella prima metà dell'Ottocento, era maestro di cappella
nella collegiata di Spello; secondo lo Schmidl era forse imparentato con
Domenico. Di Vincenzo Rampini rimangono due opere teoriche inedite, conservate
nella Biblioteca del Museo Correr di Venezia, intitolate Regole per suonare la
spinetta e Regole per accompagnare il basso, e partimenti, oltre a
diversi brani di musica sacra ed alcune arie per l’opera Didone abbandonata
(Venezia 1790). Infine si ricorda il compositore ottocentesco Francesco
Rampini, autore di alcune arie liriche. (Lorenzo Nassimbeni)
Coro Polifonico di Ruda
Costituito ufficialmente nel 1945, dopo le esperienze negli anni Venti e
Trenta del Novecento, ha tenuto concerti in tutto il mondo: dagli Stati Uniti
all'Argentina, dal Canada alla Mongolia, dalle Filippine alla Russia, dal
Portogallo alla Bulgaria, dalla Francia alla Lettonia, dalla Norvegia alla
Grecia ad altri paesi europei. Ha partecipato a una cinquantina di concorsi
regionali, nazionali e internazionali vincendo primi premi ad Arezzo, Gorizia,
Orvieto, Roma e Ravenna, nel folclore, nella polifonia e nel Canto gregoriano.
Il Coro - che collabora con le principali orchestre del Friuli-Venezia Giulia
per particolari ed esclusive produzioni sinfonico-corali e registra per la Rai
e per altre emittenti nazionali ed estere - è stato regolarmente invitato alle
più prestigiose manifestazioni corali internazionali; ha pubblicato monografie
sui più importanti autori regionali del Settecento e dell'Ottocento; ha
inciso, per diverse etichette, numerosi compact disc e ha vinto i premi
Nonino Risit d'aur e Moret d'aur per aver contribuito a diffondere
l'immagine del Friuli nel mondo. In questi decenni il Coro si è fatto
apprezzare per aver proposto al pubblico programmi esclusivi, di raro ascolto,
spesso frutto di approfondite ricerche d'archivio alle quali collabora uno
staff di apprezzati docenti del Conservatorio "Jacopo Tomadini" di Udine.
dell'Università di Udine e del Conservatorio di Milano.
Beppino Delle Vedove
Nato a Udine nel 1964, ha compiuto gli studi musicali al conservatorio
della sua città diplomandosi in Organo e Clavicembalo. Vari corsi di
perfezionamento in Italia, Germania e Svizzera lo hanno portato in seguito a
contatto con le più grandi personalità del mondo cembalo-organistico tra le
quali i maestri Tagliavini, Innocenti, Radulescu, Vogel, Chapius, Uriol,
Mischiati, Tamminga. Già docente ai conservatori di Piacenza, Cagliari e
Palermo, dal 1998 è titolare di cattedra di Organo e Composizione organistica
al conservatorio "Jacopo Tomadini" di Udine. Ha svolto e svolge attività
solistica in Italia e all'estero (Europa, Stati Uniti, Canada), ha registrato
per la Rai e per varie emittenti private regionali e nazionali ed è membro di
giuria dei più importanti concorsi organistici internazionali. Collabora con
diverse formazioni corali e orchestrali e, dal 1990, in duo, con il
trombettista Fabiano Cudiz.
Fabiana Noro
Diplomatasi in pianoforte al Conservatorio "Jacopo Tomadini" di Udine ha
frequentato contemporaneamente i corsi di Composizione e di Musica corale e
Direzione di coro. E’ stata altro maestro del coro all'Ente lirico "Pierluigi
da Palestrina" di Cagliari con il quale ha collaborato a diverse produzioni
lirico-sinfoniche. Attiva nel campo musicale, ha diretto diverse formazioni
vocali con le quali ha ottenuto primi premi e diplomi di eccellenza a diversi
concorsi internazionali di canto corale. Svolge una intesa attività
concertistica come pianista in Italia e all'estero ed è maestro collaboratore
di numerosi corsi di perfezionamento per cantanti lirici fra i quali quelli
tenuti da Claudio Desderi, Katia Ricciarelli e Raina Kabaivanska. Dirige il
Coro Polifonico di Ruda dal gennaio 2003.