Sesto al Reghena,
24 Maggio 2003
Concerto
in Abbazia
W.A.
MOZART -
Requiem in re minore, KV 626
per soli, coro e orchestra
Coro ed Ensemble
Strumentale della Fondazione Musicale "S.Cecilia"
Orchestra di Vicenza
Maria Teresa
Berzaccola, soprano
Laura Rizzetto, contralto
Federico Lepre, tenore
Luca Dall'Amico, basso
Direttore Giuliano
Fracasso
Coro e Orchestra di
Vicenza
www.coroeorchestradivicenza.it
L' origine del "Coro e Orchestra di Vicenza"
risale al 1978, anno in cui al Coro di S.Felice si affiancò l'omonima
orchestra dando luogo all'Associazione "Coro e Orchestra di S.Felice".
Da allora si è concretizzato il desiderio di realizzare un repertorio poco
conosciuto come quello della musica sacro-strumentale che ha permesso al "Coro
e Orchestra" di raggiungere una notevole risonanza in ambito regionale e
nazionale .
Nel 1984 il Coro ha partecipato alla rappresentazione de "Il sogno di
Scipione" di Mozart nell'ambito del 3° Festival Mozartiano al Teatro Olimpico
di Vicenza; nel 1988 il coro e l'orchestra hanno presentato in prima mondiale
l'opera "Il gran Teatro del Mondo" di Calderon de La Barca e hanno partecipato
alla rappresentazione dell'opera "Paride ed Elena" di Gluck, presentando in
contemporanea il "Messia" di Haendel e il "Requiem" di Mozart
Dal 1989 ha assunto la nuova denominazione "Coro e Orchestra di Vicenza",
debuttando con il "Requiem" di Faurè con Katia Ricciarelli.
Al suo attivo ha l'esecuzione di : "Petite Messe Solennelle" di Rossini,
"Gloria", "Dixit", "Magnificat"... di Vivaldi, "Missa Solemnis" di Beethoven
,"Carmina Burana" di Orff ,"Requiem" di Mozart, Messa in La b Magg. di
Schubert, "Requiem" in Do minore di L.Cherubini ,"Gloria" di Francis Poulenc,
“Messa da Requiem” di Verdi, ...
Parallelamente all'attività classica, si impegna in un repertorio di Gospel &
Spirituals, musicals ejazz. .
Alcuni appuntamenti prestigiosi: nel 1992 a Venezia, presso la Chiesa di
S.Stae ha accompagnato la jazz band del figlio di Duke Ellington, Mercer
Ellington, diretta dallo stesso;nel 1998 a Vicenza, durante la "Settimana
Jazz" ha proposto "To Hope! A Celebration" di Dave Brubeck, eseguita alla
presenza del Maestro , dal quale é stato accompagnamento al pianoforte.
Nella primavera 1999 ha presentato il monumentale "Gloria" di Francis Poulenc,
per il centenario della nascita.
Nell'estate dello stesso anno, ha partecipato alla rassegna "Concerti in
mostra" presso la Basilica palladiana di Vicenza, in un concerto di valzer e
polke di Johan Strauss.
Nel mese Aprile 2000 ha presentato al teatro Comunale di Thiene (Vicenza) 'Lambarenà
Bach to Africa', una composizione per coro e orchestra classica, voci e
percussioni africane che vede l'intrecciarsi dei ritmi del Gabon con le più
belle pagine di Bach.
Nel Luglio 2000 il “Coro di Vicenza”, nella sua sezione lirica, ha partecipato
all'opera "La Bohéme" nella manifestazione "Opera in Piazza" tenutasi ad
Oderzo (TV).
Nel Settembre 2000 ha partecipato all'esecuzione 'in primis' presso il Teatro
Olimpico di Vicenza al dramma 'Edipo a Colono' di Sofocle con musiche di
Mendellshon.
Per l'Ottobre dello stesso anno il 'Coro di Vicenza' è stato invitato presso
la Chiesa degli Eremitani di Padova con l'Orchestra della Fondazione 'Arena di
Verona' con l'esecuzione della 'Resurrezione di Cristo' di Perosi , sotto la
direzione del M°Massimo de Bernard.
Nel Dicembre 2000, oltre a numerosi concerti con repertorio 'americano', sarà
presente in diversi centri del Veneto con l'esecuzione del 'Magnificat' in Re
magg. di J.S.Bach per concludere le celebrazioni del Sommo compositore di
Eisenach.
Per il 2001 ha organizzato una serie di concerti per celebrare il I centenario
della morte del grandissimo Giuseppe Verdi :
Già eseguita la “Messa da Requiem”presso il Tempio di Santa Corona, “Arie da
Camera”, presso la Sala degli Stucchi, “Recital di Luciana Serra” al Teatro
Olimpico, “Cori Verdiani” in Piazza San Pietro, “Sinfonie d’Opera” al Teatro
Olimpico.
La seconda parte della stagione riprenderà in Ottobre con altri prestigiosi
appuntamenti.
Nell’estate 2001 è stato invitato a numerosi concerti con l’Orchestra
Filarmonica Veneta (già Teatro Comunale di Treviso); inoltre ha eseguito con
un notevole successo i “Carmina Burana” di Carlo Orff, presso l’Auditorium
Intercomunale di Fiera di Primiero.
Contemporaneamente ha presentato, nella formazione “Coro e Jazz band di
Vicenza”il conosciutissimo musical “Jesus Christ Superstar” di A.L.Webber ,
nel Veneto.
Il gruppo ha al suo attivo tre CD e registrazioni per la
radiotelevisione italiana, francese e giapponese. Fondatore e direttore
stabile é il M° Giuliano Fracasso.
REQUIEM
Di Wolfgang Amadeus Mozart
Wolfgang Amadeus Mozart lasciò il Requiem incompiuto e solo dopo la sua morte
venne completato da altri compositori della sua Scuola (Sussmayr su tutti),
secondo le stesse indicazioni lasciate dal maestro attraverso una miriade di
appunti e ritagli ritrovati sparsi qua e là nella sua casa di Vienna.
Il mistero che avvolge quest’opera è stato oggetto per anni di accanite quanto
irrisolte dispute tra i musicologi più attenti e preparati.
Dal canto nostro, non vogliamo entrare nel merito tecnico della vicenda, né
saremmo in grado di proporre un nostro valido punto di vista personale o di
costruire una particolareggiata ipotesi a tal riguardo.
E’ probabile però che il velo di mistero che avvolge da sempre l’opera estrema
di Mozart non potrà forse mai essere con assoluta certezza sollevato.
Di sicuro sappiamo che circa due mesi dopo la morte di Mozart, la vedova
Costanza Weber consegnava all’incaricato del committente del Requiem, il
misterioso Conte Walsegg, la partitura completa dell’opera garantendone la
piena autenticità.
Solo molti anni dopo ella rivelava la verità e si veniva a conoscere come
Franz Xaver Sussmayr, allievo di Mozart (aiutato forse da qualcuno, ma non
certo da Salieri), fosse l’unico artefice del completamento dell’opera. Dei
dodici pezzi che compongono il Requiem, Mozart in realtà aveva scritto per
intero solo l"Introitus" ed il "Kyrie", mentre gli altri brani sino allo
struggente "Lacrimosa" li aveva stesi dettagliatamente con tutte le parti
vocali e strumentali. Sussmayr si era invece occupato di completare tutto ciò
che in effetti non esisteva ancora, strumentando gli abbozzi e i temi
appuntati da Mozart.
Lo stile della strumentazione sussmayriana non aveva certo il gusto
sopraffino, l’imprinting della geniale penna del Maestro salisburghese, ma era
a volte pesante e poco conciliabile con l’estrema fase della maturità
artistica mozartiana.
Con il Requiem, il Flauto Magico e le ultime sinfonie, Mozart pose le ultime
pietre angolari dell’edificio artistico da lui meravigliosamente costruito in
pochi – ma intensissimi – anni di vita.
Se nel Flauto egli annunciava la dottrina del reciproco amore come unica
strada per la salvezza, mascherando solo in apparenza la sua amata filosofia
massonica, nel Requiem ci parla direttamente di Redenzione attraverso
l’inestinguibile amore per un mondo migliore; lo fa, tra l’altro, con una
serenità a dir poco sorprendente, pur se velata a tratti da larvate note di
mestizia (si trattava pur sempre di un Requiem…).
Si ascolti a tale proposito il lancinante "Dies Irae", con la tiepida e
commossa eccitazione che lo pervade o il travolgente "Confutatis" così intriso
di dannazioni ed orrori; o ancora: il celestiale "Voca me" delle voci
femminili che richiama nostalgicamente la mistica spazialità dei maestri
polifonici rinascimentali o il sublime "Lacrimosa".
Il flauto magico, in campo prettamente operistico, ed il Requiem, in quello
liturgico, costituirono archetipi luminosi e irrinunciabili per i grandi
compositori che verranno (per citarne solo alcuni) :Beethoven, Schubert,
Schumann e Brahms.
Con il Requiem la geniale Arte musicale del Salisburghese assurge alla
perfezione del magistero stilistico coniugata con una ricchezza espressiva di
straordinaria intensità: il tutto, in un empito folgorante di rara
spiritualità e commovente partecipazione.
IL PROGRAMMA
Sesto al Reghena,
24 Maggio 2003
Concerto
in Abbazia
W.A.
MOZART
Requiem in re minore, KV 626 -
per soli, coro e orchestra
|
01 |
4.33 |
Ave Verum (fuori progamma) |
Coro ed
Ensemble
Strumentale
della
Fondazione Musicale "S.Cecilia"
Orchestra di Vicenza
Maria Teresa
Berzaccola, soprano
Laura Rizzetto, contralto
Federico Lepre, tenore
Luca Dall'Amico, basso
Direttore Giuliano
Fracasso
|
02 |
5.46 |
Introitus: Requiem |
03 |
2.39 |
Kyrie |
04 |
1.39 |
Dies irae |
05 |
3.54 |
Tuba mjrum |
06 |
2.27 |
Rex tremendae |
07 |
6.15 |
Recordare |
08 |
2.53 |
Confutatis |
09 |
3.52 |
Lacrimosa |
10 |
3.55 |
Domine Jesu |
11 |
4.47 |
Offertorium: Hostias |
12 |
1.46 |
Sanctus |
13 |
5.08 |
Benedictus |
14 |
3.57 |
Agnus Dei |
15 |
5.53 |
Communio: Lux aeterna |
16 |
1.39 |
Bis1 (Dies irae) |
17 |
3.53 |
Bis2 (Lacrimosa) |
Sesto al Reghena (PN)
Breve storia della
città Sesto al Reghena - sviluppatosi in epoca romana nel luogo in cui era
collocata la sesta pietra miliare - in origine era probabilmente una stazione
di sosta per il cambio dei cavalli, la quale possedeva nel 2 a.C. il tempio
dedicato al divino Augusto imperatore, al dio Marte e alla dea Vesta. In età
longobarda divenne una curtis, cioè un centro agricolo-artigiano
economicamente autosufficiente, di proprietà di una famiglia longobarda
cividalese che, nella prima metà dell'VIII secolo, fondò un monastero
benedettino dedicato alla Vergine e ai SS.Giovanni Battista e Pietro.
L'originario patrimonio del monastero - detto di S.Maria in Sylvis - già
cospicuo all'inizio aumentò nel corso dei secoli successivi grazie alle
donazioni dei re longobardi, dei Carolingi e degli Ottoni, sotto
l'intelligente amministrazione di abati di grande prestigio.
Nell'899 d.C. Sesto fu devastata e saccheggiata dagli Ungari e così - tra il
960 e il 965 - sulle rovine precedenti furono riedificati la chiesa, il
chiostro e gli edifici annessi, furono innalzate le mura di difesa con sette
torri e tutto intorno fu scavato un fossato alimentato dalle acque del Reghena.
Il tranquillo monastero divenne un castello.
Nel 967 l'abbazia con tutti i suoi possedimenti fu donata al patriarca di
Aquileia e nel 1182 il Papa prese l'abbazia sotto la sua protezione.
Nel corso del Medioevo, i ripetuti tentativi dei papi di far rivivere lo
spirito genuino dei fondatori, improntato alla preghiera, al lavoro, allo
studio e alla disciplina, sortirono scarsi risultati. Nel 1440, dopo
circa settecento anni di residenza, i Benedettini abbandonarono Sesto e
l'abbazia fu data in commenda. Nel 1786 il Senato Veneto soppresse la Commenda
Abbaziale e mise all'asta l'abbazia con tutti i suoi averi, concludendo così -
dopo oltre 1000 anni - della vita di uno dei più gloriosi istituti monastici
del Friuli.
Riaperta nel 1921, l'Abbazia fu trasformata in Parrocchia diocesana.
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