ho ascoltato per voi
Cividale del Friuli, 4 Giugno 2001

I Virtuosi di Aquileia
Direttore Alfredo Barchi



Cividale - Chiesa di San Francesco


"I Virtuosi di Aquileia" a Cividale


SOCIETA FILARMONIA
(David Giovanni Leonardi)

La Società Filarinonia, presieduta dal notaio Paolo Alberto Amodio, è sorta nel 1998 con lo scopo di promuovere la cultura musicale e proporre concerti di alto profilo artistico riunendo esperienze e competenze musicali diversificate: Si sono contemporaneamente costituiti i "I Virtuosi di Aquileia", che hanno in numerose occasioni raggiunto le dimensioni di un'orchestra sinfonica, l'Orchestra della Società Filarmonica, i cui organici sono composti da musicisti provenienti da tutta Italia, in particolare dal Friuli-Venezia Giulia, dal Veneto e dall'Emilia Romagna. Letà media dei musicisti, dal prestigioso curriculum, si aggira sui 26 anni e, tra i solisti che si sono cimentati sotto la direzione di Alfredo Barchi, direttore artistico e direttore principale della Società Filarmonia, si annoverano il tenore Beniamino Prior, i violinisti Giuliano Carmignola e Luca Fanfoni, l'oboista Luca Vignali, il clarinettista Paolo BeItramini, il cornista Andrea Corsini ed il clavicembalista Ilario Cregoletto. La Società Filarmonia è stata protagonista di numerosi appuntamenti concertistici di grande rilievo, tra i quali vanno ricordati il concerto inaugurale della stessa, tenuto riell'ambito del cartellone Udine d'Estate 1998, il "Grande Concerto d'Estate" per Udine d'Estate 1999, i concerti udinesi per il "FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano" del 1998, Rossiniana in collaborazione con "Friuli Doc 1999" ed i programmi mozartiani presentati nel novembre 1999 nell'ambito del prestigioso cartellone concertistico del Teatro Regio di Parma e nel febbraio 2000 in quello del Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" di Udine. La Società Filarmonia ha altresì promosso importanti stagioni concertistiche udinesi tra le quali Mozart, Concerti e Sinfonie Udine 1999, cinque appuntamenti che hanno ottenuto il prestigioso patrocinio dell'Internationale Stiftung Mozarteum Salzburg, nell'ambito della quale è salito sul podio anche il direttore milanese Antonello Allemandi ed il fondamentale progetto culturale, destinato a proseguire nell'anno 2001 con riletture di repertorio sinfonico oratoriale e teatrale, Musica per il Friuli 2000, ricerca d'archivio, trascrizione ed esecuzione, spesso in prima assoluta, di grandi pagine del repertorio sinfonico e sinfonico-vocale friulano, giuliano ed istriano. Tre concerti tenuti al Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" ed al Teatro "Adelaide Ristori" di Cividale del Friuli, convegni in collaborazione con personalità del mondo musicologico, esecuzioni di pagine sacre in diversi contesti liturgici hanno riportato alla luce pagine dimenticate dei più importanti compositori della Regione Friuli-Venezia Giulia, tra i quali Antonio Foraboschi, Mario Montico, Albino Perosa, Piero Pezzè Jacopo Tomadini e Giulio Viozzi.

Se da un lato è vero che la storia della musica friulana è caratterizzata da un secolare isolamento storico-geografico che la tiene lontana dai grandi centri d'attrazione europei e da un dialogo stimolante con le scuole compositive d'avanguardia, accogliendo in ritardo le esperienze stilistiche innovative e gli audaci fermenti delle mode via via imperanti, dall'altro l'apparente provincialismo culturale delle nostre terre sembra apportare un fascino singolare alle testimonianze musicali dei suoi rappresentanti, nelle quali la retrodatazione stilistica si spinge alle soglie del 'nuovo' condividendone i tratti possibili nel solco di un inconsueto e stuzzicante eclettismo. Al tramonto della Serenissima Repubblica, lo stile veneziano a doppio coro seguita a permeare la vasta produzione musicale destinata all'uso liturgico delle Cappelle dei grandi centri urbani sino al sopraggiungere degli intenti riformistici e restauratori del Movimento Ceciliano, promotore di un tratto stilistico arcaizzante che, unito a più popolari moduli melodrammatici, caratterizzerà la Cividale ottocentesca di Giovanni Battista Candotti e Jacopo Tomadini. Più ampio, per contrastanti destini storici, si fa nel frattempo il divario con le terre soggette alla Contea di Gorizia, che possono attingere a modelli del classicismo viennese portati da compositori boemi ed esprimere figure quali l'allievo goriziano di Giuseppe Tartini, Ignazio Gobbi, violinista e compositore di una Sinfonia in fa maggiore per 2 oboi, 2 corni ed archi stilisticamente ondeggiante tra moduli barocchi e classici. All'operista udinese Alberto Mazzucato, illustre contemporaneo di Giuseppe Verdi, fece poco più tardi da contraltare il polesano Antonio Smareglia, che nel ritiro gradese degli ultimi anni intuisce il valore dei giovane poeta Biagio Marin e, nel 1928, compone due Canzoni gradesi con accompagnamento di pianoforte, orchestrate in tempi più recenti dal compositore e teorico della musica triestino Bruno Cervenca. Da S. Vito al Tagliamento, nel frattempo, i Montico, famiglia di musicisti e commercianti di strumenti musicali a partire da Camillo e dal di lui fratello Domenico, approdano ad Udine alla fine dell'Ottocento. Mario, figlio di Camillo, viene avviato assai presto a regolari e severi studi musicali presso i Conservatori di Milano e Parigi e, al rientro ad Udine, vi infonde una ventata di rinnovamento stilistico e didattico mai vista fino ad ora. La sua copiosa e pregevole produzione musicale e l'instancabile attività di insegnante e direttore, per ventitré anni, dell' allora Liceo Musicale Pareggiato "J.Tomadini" di Udine, ne fanno un vero protagonista della 'Generazione dell'80' assieme ad Alfredo Casella, Giorgio Federico Ghedini, Gian Francesco Malipiero ed Ildebrando Pizzetti. Vasta ed eterogenea la produzione di Mario Montico, dapprima impressionista nella sontuosità delle trame armoniche e nel capillare lavoro di elaborazione, in seguito via via aggiornantesi in moduli neoclassici sfioranti l'atonalismo e degni di stare alla pari cori la migliore produzione italiana del secolo, come testimonia l'interesse per la sua musica da parte dei maggiori editori del tempo. Elegia e Caccia per corno ed orchestra da carriera, ultimate nel 1938 e pubblicate nel 195ì, concentrano ed effondono liberamente sonorità distillate con una sapienza strumentale che non conosce paragoni nella musica friulana del Novecento. Tra i tanti allievi del Montico due in particolare ne accolsero la fondamentale eredità, Piero Pezzè ed Albino Perosa. Pezzè esalta fin dagli esordi compositivi il momento coloristìco della scrittura del maestro, rapprendendolo in cristalline, essenziali filigrane timbriche. La sua produzione è squisitamente cameristica o per piccoli complessi sinfonici (Ouverture Un viaggio di settembre- 1956/62, Sinfonietta-1973), di un eclettismo, distillato con rigorosità esemplare, che perviene alla dodecafonia con tardiva, intensa interiorità. Fra le quindici composizioni, per lo più cameristiche, del violinista e storico della musica veneziano Vittorio Fael, fondatore del celebre, 'Quartetto del Vittoriale', spirito ricercato e laboriosa figura di didatta, spicca una pagina solistica di autunnali, lagunari umori, Oasi di malinconia. La meditata ed aristocratica fattura, attenta ad ogni sfumatura coloristica, e l'intensa concentrazione emotiva dei due brevi movimenti lenti dal contrapposto andamento ritmico, suggellano una pagina in cui l'oboe solista disegna arabeschi sottili su di un acquerellato tappeto di strumenti ad arco. Risalente agli anni trenta, tra le poche ma stilisticamente significative pagine che il sacerdote cividalese Antonio Foraboschi intuitivo ed eclettico autodidatta, dedicò alla musica strumentale, l'interludio per archi ed organo, nato per circostanze occasionali in funzione paraliturgica, rappresenta la testimonianza di uno spirito umile ma tenace nella ricerca di aggiornati mezzi espressivi, mutuati in parte dal linguaggio pucciniano e dalla scuola francese, pur nella solida caratterizzazione stilistica neomodale, in linea con i canoni estetici della musica sacra del tempo. L'autore aggiunse nel 1938 le parti di flauto, oboe e clarinetto ad una partitura dalla solenne gestualità armonica, austero ed innodico introito di arcaizzante incedere. Figura di spicco nella Udine del dopoguerra quale infaticabile organizzatore di eventi teatrali e concertistici, di scambi culturali con le nazioni confinanti e quale compositore saldamente legato ad una dimensione totalizzante dello spettacolo, Ezio Vittorio ci ha lasciato poche ma significative composizioni di impronta prevalentemente teatrale, ricche di dottrina compositiva e sostenute da energica e passionale ispirazione, nelle quali la nutrita e sfavillante orchestrazione è l'elemento più rilevante. La vitalistica pagina bipartita Preludio e allegro per archi venne pubblicata nel 1954 e rappresenta la prima testimonianza ufficiale di Ezio Vittorio in veste di compositore.


LUCA VIGNALI

Si è diplomato presso il Conservatorio di Bologna a pieni voti con il M° G. Siverio. Nel 1980 è primo oboe presso l'orchestra dell'Arena di Verona e contemporaneamente si perfeziona con A.Gomberg, primo oboe della New York Philarmonia Orchestra. Nel 1981 fa parte dell'orchestra Regionale Toscana e si perfeziona con Lotar Koch, primo oboe dei Bertiner Philarmoniker, che lo invita ad entrare all' Accademia omonima diretta da Herbert von KaraJan, così suona per un anno in questa famosa orchestra sotto la direzione dei più illustri Direttori (lo stesso Karajan, Maazel, Ozawa, Baremboím, Prétre, Abbado, ecc). Dal 1984 è stabilmente primo oboe presso l'orchestra dell'Opera di Roma; nel 1986 vince il concorso internazionale di Martigny e comincia a collaborare con tutte le maggiori orchestre italiane (Accademia di S. Cecilia, Rai di Roma e Torino, Orchestra della Scala, chiamato personalmente da Riccardo Muti). Attualmente collabora regolarmente anche con i Virtuosi di S. Cecilia e con l'orchestra da Camera di Mantova; fa parte dei Solisti dell'Opera di Roma e dei Cameristi di Roma. Ha inciso per I'Edelweiss la Sinfonia Concertante di Mozart.

 


ANDREA CORSINI

Inizia lo studio del corno con il padre Giancarlo, diplomandosi poi con il M° E. Modenesi al Conservatorio "C. Verdi" di Milano nel 1985. Successivamente si perfeziona con il M° Crott e col M° Vlatkovich: sotto la guida di quest'ultimo ottiene il Diploma di Merito all'Accademia Chigiana di Siena. Ma è già dal 1985 che colleziona idoneità nei più importanti teatri nazionali ed esteri tra cui: Teatro la Fenice di Venezia, Opera di Roma, Teatro Regio di Torino, Arena di Verona, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Toscanini di Parma, Orchestre des Jeunes de la Méditerranée. Tra i concorsi vinti figurano quelli per 1° corno all'Orchestre Philarmonique de Montecarlo, ove ha suonato per quattro anni, e alla Fenice di Venezia, con la quale collabora attualmente.

 


BENIAMINO PRIOR

Entrato giovanissimo al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia, consegue all'età di 25 anni il Diploma di Canto alla scuola di P.M. Bonomi. Ancora allievo inizia a cantare alla Fenice di Venezia sotto la direzione di C.M. Giufini. Successivamente La Scala di Milano gli offre la possibilità di debutto nel ruolo di Arturo in Lucia di Lammermoor sotto la direzione di C. Abbado. La sua carriera di primo tenore assoluto ha il via con il ruolo di Edgardo in Lucia di Lammermoor alla Fenice (1968), a fianco di Cristina Deutekom, direttore A.Votto. Da quel momento il suo nome è apparso sempre più spesso nei cartelloni dei maggiori Enti Teatrali italiani ed esteri in produzioni del più alto livello artistico. Nel 1971 vince il primo premio del Concorso Voci Verdiane indetto dalla RAI TV. La sua voce, tipicamente lirica, con l'aiuto della cantabilità verdiana ha raggiunto livelli tali da permettergli di spaziare fino alla vocalità più spinta ed ai più drammatici accenti. Il suo personaggio di Faust nell'opera omonima, cantata nel testo originale accanto a Mirella Freni e Ruggero Raimondi, ha toccato le massime vette dell'interpretazione,

 


ALFREDO BARCHI

Si è diplomato in oboe presso il Conservatorio di Bologna con il M° G. Siviero, svolgendo in seguito attività concertistica con il Sestetto Poulenc. Nel 1979 è stato premiato al 2' Concorso Internazionale di Ancona ed è stato invitato al Festival Internazionale di Langeais. Tra le registrazioni effettuate si annoverano un "Concertoper domani", trasmesso sulla 1ª rete nazionale a cura di C. Ballola e, per "Nuovì Concertisti", sulla 3ª rete R-A.I. Ha poi scelto la strada della direzione d'orchestra, studiando con il M° G. F. Masini. Ha collaborato con Daniel Oren per l'allestimento di Lucia di Lammermoor al Teatro Regio di Parma, indi per Adriana Lecouvreur al Teatro La Fenice di Venezia. La sua prima direzione risale al 1984 al Teatro dell'Aquila di Fermo con il Requiem di Mozart. Dal 1991 al 1996 è stato direttore artistico principale dell'Orchestra Filarmonica di Udine, alla direzione della quale ha eseguito Don Pasquale (1995) e La Bohème (1996) in Piazza S. Giacomo a Udine, per il ventennale del terremoto in Friuli ha diretto il Requiem di Luigi Cherubini, trasmesso sulla I' rete nazionale. Nella sua carriera ha accompa,gnato cantanti quali Beniamino Prior, Bonaldo Giaiotti, Alfredo Mariotti, Lucia Mazzaria, Luciana D'Intino, Mirna Pecile ed Anna Maria Dell'Oste. Nel 1998 è stato uno dei fondatori della Società Filarmonia, di cui è direttore artistico e principale proponendo concerti di successo con "I Virtuosi di Aquileia" e l'Orchestra della Società Filarmonia. Ha eseguito otto ouvertures di Gioacchino Rossini nell'ambito della manifestazione "Friuli Doc" ed è stato invitato a dirigere un concerto mozartiano al Teatro Regio di Parma. Dal 1989 è titolare di ruolo della cattedra di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio "J.Tomadini" di Udine.

Prima parte
Ignazio Gobbi (1742-1835)
- Sinfonia in fa maggiore - per 2 oboi, 2 corni ed archi
Antonio Foraboschi (1889-1967) - interludio - per flauto, oboe, clarinetto, archi e organo
Ezio Vittorio (1908-1969) - Preludio e allegro per archi
Vittorio Fael (1898-1982) -
Oasi di malinconia - per oboe e archi

Seconda parte
Antonio Smareglia (1854-1929) -
Due canzoni gradesi - per tenore ed archi (testo di Biagio Marin)
Mario Montico (1885-1959) - Elegia e Caccia - per corno ed orchestra da camera
Piero Pezzé (1913-1980) - Ouverture " Un viaggio di settembre" - per orchestra da camera

SOLISTI - Luca Vignali, oboe - Andrea Corsini, corno - Beniamino Prior, tenore
DIRETTORE - Alfredo Barchi


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