Abbazia di Rosazzo,10 Dicembre 2000
Concerto di Natale
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Canti dell'Antica Liturgia Aquileiese
Concerto del Gruppo virile della Cappella Civica di Trieste

Mauro Macrì organista
Marco Sofianopulo direttore

Il Gruppo virile della Cappella Civica nasce in seno alla pù antica
Istituzione culturale del Comune di Trieste, che ha già superato i 460 anni di vita.
Dal coro misto, che al completo conta 54 cantori, si è formato questo gruppo,
col preciso scopo di presentare il repertorio liturgico aquileiese.

Schola: Raffaele Geromella, Hektor Leka, Enrico Luca, Giovanni Alberico Spiazzi, Tiziano Vojtissek.

Coro: Massimiliano Lupo, Massimiliano Marangoni, Roberto Mihcich, Federico Monti, Michele Pelliccione, Luca Ticini, Ezio Trani, Fulvio Trapani.

Benvenuto e presentazione del Concerto Marco Magrì all'organo

PRESENTAZIONE
(Marco Sofianopulo)

        I due programmi musicali che la Cappella Civica presenta nel progetto "Carmina Aquilegiae" scaturiscono da un lavoro di ricerca testimoniato dall'Antologia "Ad cantum leticie", da me pubblicata presso l'Editore Pizzicato di Udine. Il proposito era quello di offrire agli esecutori, maestri di cappella e responsabili in genere di gruppi vocali, l'opportunità di attingere ad alcune delle più belle pagine di questo repertorio, altrimenti sparse in manoscritto tra diversi archivi, raccogliendole e presentandole in forma leggibile, con proposte di soluzione per buona parte dei problemi interpretativi. La prima e più evidente iniziativa ha riguardato una sistemazione ritmica. Naturalmente la proporzione dell'intervento è stata diversa, in relazione alle situazioni. Innanzitutto ho constatato che certe forme influenzate dalla spontaneità popolare, quali ad esempio le sequenze, erano più sensibili al ritmo, tanto che talvolta la quadratura dei metro è così evidente che occorre un atto di volontà per ignorarla. In secondo luogo ho preso in considerazione la diversa forma in cui si presentano i neumi, dove essi sono raccolti in ligature, ossia in gru ppi sottoposti alla medesima sillaba. Il fluire delle sillabe, appunto, insieme ad una naturale cadenza degli accenti del testo diventa allora un criterio di grande importanza. Dove possibile, dunque, ho privilegiato la regolare distribuzione del testo su note o gruppi di note diminuiti in misura differente, piuttosto che accettare l'uniformità del tempus primus musicale a scapito di un testo sparpagliato e difficilmente comprensibile. Naturalmente ciò risulta più ragionevole fintanto che la melodia conserva un andamento sillabico o neumatico, mentre negli episodi melismatici è evidente il sopravvento della musica sulle parole. Un altro arbitrio dei mio lavoro ha riguardato l'aggiunta di un accompagnamento. La decisione di non lasciare le melodie spoglie andava in linea coi criterio generale di prestare a questo repertorio una veste grafica più attuale per incoraggiarne l'esecuzione. Suggerire dunque una parte accompagnatoria non discordante, che arricchisca l'insieme di un colore strumentale, mi è sembrata un'opzione valida, non trascurando l'utilità per i cori di un riferimento meccanico all'intonazione. Per la parte più strettamente liturgica di questo repertorio ho dunque dato la preferenza all'organo, limitando però il suo impiego a pedali e bordoni di sostegno, con minime concatenazioni. Alla maggior mobilità e discorsività dei drammi, invece, ho creduto si adattasse meglio la punteggiatura di un liuto. Infine si è trattato di comporre due programmi concertistici rappresentativi dei cospicuo repertorio contenuto nell'antologia, evitando o limitando per quanto possibile l'ovvia insidia della monotonia di una letteratura storicamente così lontana. Credo che il pericolo sia già stato in parte circoscritto nel lavoro preliminare di interpretazione ritmica e di sostentamento strumentale. Nella presentazione esecutiva, inoltre, ho ritenuto di separare due terni specifici: quello del canto liturgico di tipo corale da quello più specificatamente rappresentativo e solistico dei drammi Il risultato è costituito dalle due proposte qui presentate. 
   
     Nella prima, eseguita da un gruppo vocale virile, che al suo interno comprende una "schola" di agili dimensioni, vengono presentati Inni, Kyrie, Discanti e Sequenze, tra i più suggestivi reperiti negli archivi di Udine, Cividale, Gorizia, Trieste, Isola e Capodistria. Allo scopo di dare respiro all'ascoltatore e di consentire perciò un ascolto più attento, tra i gruppi di canti sono interposte alcune brevi pagine organistiche. Queste ovviamente non potevano risalire alla medesima epoca storica delle melodie vocali, ma con esse si armonizzano perché appartengono a un tempo in cui la melodia corale liturgica veniva volentieri utilizzata nella sua purezza quale tema a "canto fermo" per composizioni strumentali. Il soggetto del secondo programma è invece costituito dai tre importantissimi Drammi liturgici, custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Cividale, che raccontano l'Annunciazione a Maria, la sua sofferenza sotto la Croce e la Resurrezione. Naturalmente il genere diverso richiede anche una differente presentazione. Innanzi tutto si tratta di parti solistiche e narrative, spesso anche dialogate. I mezzi espressivi musicali naturalmente restano quelli dell'epoca. La revisione preliminare è servita a chiarire abbastanza l'intreccio degli interventi e dei personaggi, ma anche in questo caso ho ritenuto opportuno cercare qualche soluzione che alleggerisse la comprensione. Per far questo ho suddiviso i testi in episodi più brevi, di contenuto delimitato e musicalmente conclusi con una cadenza. Poi ho trovato tra gli Autori di testi mariani dei primo Millennio alcune pagine che, senza fungere da didascalia del testo Cividalese, sostenessero la meditazione sui misteri narrati. Queste pagine sono state inserite tra gli episodi musicali, mantenendo anche nella tecnica di riproduzione (registrazione della recitazione e sua elaborazione digitale) uno stacco netto rispetto alle parti cantate. Tutti questi elementi, legati da una proposta scenica simbolica e meditativa, sono andati a costituire quel breve spettacolo che ho voluto intitolare appunto "Ecce Ancilla Domini".


Il M° Sofianopulo ed il Gruppo virile della Cappella Civica di Trieste

        Nella versione qui presentata, il canto dei coro è sostenuto da un accompagnamento organistico, generalmente in forma di pedale o di bordone. Alla consolle siede Mauro Macrì, organista titolare della Cappella Civica dal 1986, che alternerà ai gruppi di melodie vocali anche alcuni brani per strumento solo. Triestino, ha studiato con R.Repini e L.Celeghin, perfezionandosi quindi con insigni maestri quali Langlais, Uriol, Haselbock, Koopmann e Ghielmi. Vincitore di concorsi organistici nazionali, ha al suo attivo concerti e registrazioni radiofoniche in Italia e all'estero - da solista e con orchestra - ed è stato più volte chiamato a collaborare in concerti organizzati dal Teatro Verdi di Trieste. 
   
     Marco Sofianopulo è diplomato in Pianoforte, in Organo e Composizione organistica, e in Composizione. Dal 1975 insegna al Conservatorio "G.Tartini" di Trieste. Quale Direttore di Coro e d'Orchestra, ha tenuto concerti in quasi tutti i Paesi europei. Compositore dal linguaggio libero, moderatamente cromatico, ha composto molta musica vocale e strumentale: sue opere sono eseguite in Europa e in altri continenti, pubblicate, registrate da Emittenti radio-televisive e premiate in concorsi. Per la sua attività Sofianopulo ha ottenuto diversi premi internazionali e onorificenze. Dopo esserne stato per cinque anni l'organista, dal 1986 dirige la Cappella Civica del Comune di Trieste. I brani eseguiti sono tratti dal volume: "Ad cantum leticie" - Antologia di Canti dell'Antica Liturgia Aquileiese - a cura di M.Sofianopulo - ediz. Pizzicato 1999.


L'interno della chiesa

 
IL PROGRAMMA

  G. FRESCOBALDI (1583-1644) Toccata (organo solo)
  Mapo salutis gaudio

Inni

  Rex sanctorum
  Ubi caritas
  Kyrie alla B.V.M. con tropi

Ordinarium

  Prosa sub paschale Kyrie
  B. CORDANS (1698-1757) Suonatina (organo solo)
  Ad cantum leticie

Discanti

  Missus ab arce
  Quem ethera et terra
  Submersus jacet Pharso
  G. VALERY (1760-1822) Versetto (organo solo)
  Sequentia B. Mariae in Sabbato

Sequenze

  Sequentia de martiribus
  Sequentia de mortuis
  Sequentia de S. Mariae - Tempore paschali
  Sequentia de Trinitate
  Sequentia Feria III post Pascha
  Sequentia in die Resurrectionis
  Angelus ad Virginem
  D. ZIPOLI (1688-1726) Canzona (organo solo)
  "Triumphat Dei Filius"

Rersponsorio

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