appunti di viaggio

Viaggio... dove il Fella incontra il Tagliamento
 
 
VEDERE ANCHE IL SERVIZIO SULLA MESSA AD AMARO

     Del viaggio ad Amaro, non ho cose straordinarie da raccontare, se non che l'ho intrapreso senza tanto entusiasmo, ma l'ho concluso con sincera soddisfazione, contento di avere avuto occasione di visitare quel piccolo "blec" di Friuli, che avevo sfiorato tante volte nel corso degli anni e lo conservavo come un "jolly" per il suo facile raggiungimento. Erano passate le 9 di mattina, quando dopo una telefonata in un bar di Amaro per avere informazioni sugli orari delle messe, con un certo imbarazzo una gentile voce femminile mi confessava che non era sicura se veniva celebrata alle 10 o alle 10.30.
    Senza grandi speranze di arrivare in tempo per la Messa (e  sopratutto per registrare le campane), mi sono avviato senza fretta in direzione della Via Julia Augusta, che ho raggiunto abbastanza velocemente alle porte di Tricesimo, percorrendo una tangenziale di recente costruzione che lascia fuori tutti i paesetti intermedi. Se fossi arrivato troppo tardi per la Messa ad Amaro, avrei proseguito per Tolmezzo dove avrei previsto una Messa celebrata alle 11 o giù di li, essendo la parrocchia più importante della Carnia.
     Insperatamente, dieci minuti prima delle 10 ero nei pressi di Amaro, e per non correre rischi ho cercato prima di tutto di individuare ed avvicinarmi alla chiesa ed appostarmi nelle immediate vicinanze in attesa dello scampanio, avvenuto alle 10 precise. Ho avuto anche il tempo di fare un breve giro per scattare qualche foto alla chiesa, ma poi ho preferito rimandare il tutto a dopo la Messa, per recuperare le riprese che di solito effettuo al mio arrivo.
     Anche ad Amaro ho notato quello che accade in tutti gli altri paesi friulani, il fatto che le chiese sono deserte fino a pochi minuti prima dell'inizio della messa, ed altrettanto velocemente si svuotano, tanto che spesso mi accade di rimanere solo con il sagrestano, lui impegnato prima ad accendere e poi spegnere luci e candele, io a piazzare e recuperare le mie apparecchiature di registrazione. Insomma, la gente friulana, ha paura che il soffitto della chiesa le crolli sulla testa... Ma sembra che anche i sacerdoti abbiano questi stessi timori perchè... infatti, se è giustificato che arrivino all'ultimo momento in quanto reduci da una precedente celebrazione in altro paese limitrofo, perchè tanta fretta di lasciare la chiesa considerando che quella è l'ultima messa della serie? Raramente il sacerdote dopo la messa si intrattiene a conversare con i fedeli sostando in fondo o sul sagrato della chiesa, come usavano fare una volta... Per la odierna messa di Amaro il discorso non vale, trattandosi di un sacerdote "foresto"...
     Una piacevole messa quella di Amaro, accompagnata dal potente suono dell'organo e da una robusta e intonata voce maschile che guidava l'assemblea con canti che non avevo mai sentito prima, che si può ascoltare nel relativo servizio di "Biel lant a Messe".
     Dopo la messa sono stato avvicinato da una signora che qualche tempo fa mi aveva visto all'Abbazia di Rosazzo e chiedeva informazioni sulla mia presenza ad Amaro. Anche un signore si è fatto vicino per chiedere informazioni, mi ha fatto i complimenti per aver avuto l’idea di registrare e raccogliere i suoni di campane (progetto che anche lui aveva iniziato ma si è poi fermato dopo una decina di registrazioni), ringraziandomi per le iniziative che porto avanti considerando l'impatto che possono avere sui friulani all'estero, specialmente in coloro che da tanti anni vivono lontani dalla loro terra.
     Non ho potuto accettare l'invito di consumare qualche cosa insieme in un bar del paese, perchè mi aspettava il lavoro che non avevo avuto il tempo di fare prima e fare un giro per le vie del paese per riprendere le scene più importanti. Essendo Amaro un agglomerato costruito sul fianco di una montagna, è costruito "a terrazze" e quindi un soggetto difficile per l'obbiettivo delle mie fotocamere, per cui ho girato in lungo ed in largo per cercare le posizioni migliori. Sono stato premiato percorrendo una stradina che sale attraverso il bosco sopra l'abitato, da dove ho effettuato delle interessanti inquadrature del paese sottostante rese più suggestive dall'ambiente silvestre circostante, in questo insolito mese di gennaio 2007. Anche riscendendo verso valle per riportarmi sulla statale 13 e ritornare a casa, ho avuto occasione di effettuare alcune foto curiose, alcune su soggetti che facevano parte dello scenario allestito per il periodo natalizio appena concluso.

    Un'ultima occhiata al monte Amariana illuminato dal sole e marcia spedita lungo la strada  percorsa nella mattinata con arrivo a Leproso poco dopo le 13, senza avere il tempo di fermarmi al  bar per il solito brodetto... Dovevo pranzare in fretta, scaricare tutto il materiale digitale nei computer, ricaricare le batterie e prepararmi per la successiva missione... un concerto "omaggio a Mozarth in quel di Cerneglons fissato per le ore 17..
     Vi assicuro che tornare a casa notte inoltrata, attraversando il guado sul Torrente Malina con una nebbia che si poteva tagliare con il coltello, suscita una certa impressione... Erano le 19.30 quando nell'osteria di Leproso mi sono finalmente rifocillato con un buon brodo corretto con un goccetto di vino nero, un mix che Giorgio sa fare molto bene. Gli amici che rabbrividiscono nel vedere il colore di quella brodaglia, non sanno quello che si perdono. A me  piace molto come a mio nonno Montina, il quale a 90 anni sosteneva che se non fosse stato per i calli ai piedi che lo tormentavano, avrebbe "fatto la barba" a  molti giovani...
     Al rientro, a metà di Via Pasubio "briciola" accovacciata al centro della carreggiata, aveva riconosciuto il rumore della mia Clio e saltellando mi ha accompagnato fino nel cortile. E' una scena che si ripete sempre e che in parte mi conforta... anche se non si tratta di un mio simile, esiste almeno una creatura di Dio che aspetta il mio ritorno a casa...

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