vini & vigneti

 

  

VITIVINICOLTURA, AGRITURISMO ED ENOGASTRONOMIA
Situazione, problemi, prospettive, considerazioni
 

 DA DOLEGNA PARTE UN MESSAGGIO COSTRUTTIVO 
TESO AD UNA GUIDA AL BERE INTELLIGENTE CON UNA PAROLA D’ORDINE:
PREVENZIONE E MODERAZIONE
 

          Prevenzione: una parola sempre più d’attualità e una strategia che nelle politiche per la salute pubblica sta acquisendo un’importanza crescente. Impedire l’adozione di abitudini potenzialmente dannose, attraverso la comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi, rappresenta un efficace strumento nell’attuazione di questa strategia. In primo piano, quindi, anche il ruolo svolto dall’alimentazione, intesa come consumo corretto di cibi e bevande.
          È all’interno di questo nuovo scenario politico e sociale che si situano le premesse che hanno portato agli  innovativi  programmi preventivo-educativo a favore del “bere moderato e consapevole” e contro l’abuso.
          Per ridurre con successo il consumo smodato di alcolici servono programmi fondati su una prevenzione reale e non di facciata,  che propongano un approccio positivo, supportino l'attuazione di leggi nazionali  non emanate  sulla scia di spinte emotive, forniscano informazioni precise e pertinenti, educhino il consumatore.
          E ciò soprattutto agendo sui giovani (“l’anello più debole della catena“) che vanno responsabilizzati nelle scuole  e nelle famiglie.
          Questo, in sintesi, quanto è emerso nel corso della riunione del Consiglio comunale di Dolegna  del Collio , tesa ad approfondire tutta una serie di tematiche di natura tecnica, legislativa e socio-economica  di pressante attualità per la cittadina collinare posta fra Judrio e colline  da secoli coltivate con grande cura, quali “ vigne giardino”  di rara bellezza paesaggistica.
          Il sindaco Diego Bernardis, aprendo i lavori ,  ha sviluppato tutta una serie di considerazioni sulla situazione socio-economica locale  su cui gravano, oltre agli aspetti generali e comuni dello stato di crisi, anche un supplemento di preoccupazioni  proprie del  comparto agro-artigianale, dell’ agriturismo e  dei tanti vignaioli  che  da sempre danno lustro alla  collettività con la serietà della propria opera.
          Infine a  Claudio FABBRO, agronomo  e   giornalista ,  è stato affidato il compito di  approfondire gli aspetti storici e  tecnici  della vitivinicoltura   regionale  e territoriale, la situazione  del marketing ,   le prospettive, i punti di forza e di debolezza  anche conseguenti ad azioni, provvediment ed iniziative  esterne al comparto in senso stretto.
          Fra questi, in particolare,  quelli relativi alla cosiddetta “ Guida ad un bere responsabile “.

         “I primi ad essere contrari all’abuso  di sostanze alcoliche sono proprio le aziende vitivinicole –è stato detto-  ed il consumatore  di un vino di qualità, assunto moderatamente ai pasti, difficilmente  si ubriaca mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri, considerando il vino un piacere della buona tavola e un elemento utile alla socialità.”
          “Ben diverso  è il problema dell’assunzione di superalcolici che,  in miscele “esplosive “ con droghe, farmaci, sigarette e sonno arretrato, continuano a creare  guai seri nel cuore della notte ed all’ alba  da parte di tanti giovani (“il popolo della notte“) che, ritenendo le restrizioni ai loro comportamenti  quali  un incalzante “proibizionismo”  rispondono con rinnovate sfide devastanti per gli altri e per se stessi.
          Alcune   riserve  sono state  rappresentate  nei confronti dell’ “etilometro”, strumento cui è stata delegata  responsabilità e competenza  a dividere “i buoni dai cattivi” ma che tiene solo parzialmente  conto di comportamenti soggettivi (sesso, peso corporeo, razza etc.) influenti  su  un più  importante  coordinamento neuro-muscolare che un occhio esperto  ed allenato nell’accertamento sintomatologico  ha saputo  e sa  valutare   all’ occorrenza anche  senza 
supporto strumentale.
          Quest’ultimo dovrebbe dunque costituire una conferma di una valutazione generale e complessiva  (quadro sintomatico)  e non una diagnosi  assoluta ed insindacabile offerta da   cifre  che dicono molto ma , comprensibilmente, non  tutto.

          Resta il fatto che  l’abbassamento  del tasso alcolemico    ammesso per la guida al nuovo limite dello  0.50 g/l  contro  lo 0.80 g/l  in vigore  precedentemente al “Decreto Bianchi del 3 agosto 2007  (ma tuttora in vigore in Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, Usa  etc.)   spesso  colpisce  proprio i cultori della cosiddetta “dieta mediterranea“, per cui le famiglie tendono a rinchiudersi in casa per evitare ritiri di patente e  sanzioni da capogiro.
          Per contro soprattutto i giovani , ritenendo  la disciplina che ne frena l’esuberanza notturna più un  proibizionismo che  un’ utile prevenzione rispondono con rinnovate sfide .
          “In un territorio  rurale decentrato  in cui  è praticamente impossibile spostarsi con mezzi diversi dai propri  (taxi, minibus e simili di fatto sono introvabili  al di fuori dei capoluoghi)  i  primi a farne le spese –queste le conclusioni- sono purtroppo i  ristoratori, gli agriturismi, i vignaioli  ed un indotto che per tutta l’Italia (ed ovviamente  il Friuli V.G.  il Collio e  Dolegna)  fondata su storia, arte, turismo ed enogastronomia,  registra  un preoccupante stato di crisi,  pagando  pesantemente per evidenti colpe altrui “.
          A conclusione dei lavori consiliari è stata approvata all’unanimità  una proposta di deliberazione,  illustrata   dal sindaco Bernardis   e predisposta anche alla luce dei contenuti della relazione tecnica nonché delle considerazioni  ed indicazioni emerse  nel corso   della seduta, alla quale  hanno partecipato anche vari giornalisti ed  una   rappresentanza   dell’Arma dei Carabinieri.
          Il documento – che reca  concrete proposte soprattutto in materia di imprescindibili ed urgenti azioni ed iniziative di prevenzione -  sarà  trasmesso alle Istituzioni  interessate , per competenza , al problema  in questione, sia a livello comunitario che nazionale , regionale e locale.

          Sintesi della relazione dell’ agronomo  C. Fabbro
         A) La vite ed il vino rappresentano, come è noto, il fiore all’ occhiello dell’agricoltura della nostra regione (dove le prime coltivazioni iniziano, se non prima, a far data dalla fondazione di Aquileia il 181 a.C. come è documentato da vari reperti presenti nel Museo archeologico  di quella città), del Collio e di Dolegna, dove la popolazione, direttamente o meno, è  in gran parte impegnata  nel settore.
          Non esistono attività alternative e pertanto necessita conservare in ogni modo tale patrimonio al fine  di evitare  un irreversibile stato di crisi e conseguente emigrazione , problemi socio-economici  , abbandono delle terre coltivate, dissesto idrogeologico ed alterazione dello stato  ambientale e paesaggistico.
          Dalla seconda metà del 2007 il  comparto intero, dopo  una  eccezionale crescita  quali- quantitativa iniziata negli anni ’70  e conseguente benessere nella popolazione, conosce una crisi molto forte solo in parte riconducibile alla recessione globale, al rapporto euro-dollaro ed alla perdita di quote  importanti nei mercati esteri, USA in primis.
          I provvedimenti  adottati nell’agosto 2007  (Decreto legislativo  03.08.2007  e successive modificazioni, fra cui D.legge 94/2009) tesi a frenare una serie di incidenti gravi e  ricorrenti di norma causati da giovani nel cuore della notte ed all’alba, non hanno inciso significativamente su  tale  fenomeno ma, al contempo, hanno modificato drasticamente usi e costumi  delle famiglie  portandole a rinchiudersi fra le  mura domestiche anziché socializzare  nel tempo libero  anche dedicandosi momenti di svago  presso aziende agricole, agriturismi, trattorie etc.  e conseguente rischio di sanzioni pecuniarie, azioni civili e penali, ritiro della patente anche a seguito di lievi sforamenti del nuovo limite  in vigore da agosto 2007 (tasso alcolemico 0.50 g/l contro il precedente o.80 g/l  che comunque, nonostante le riserve sull’infallibilità dell’ etilometro,  secondo il tecnico   potrebbe  ritenersi accettabile),  nella  gran parte dei casi  ininfluente su un corretto comportamento verificabile con un  semplice accertamento sintomatologico  ma  “ imperdonabile “  qualora  lo stesso venga  monitorato con esclusivo controllo strumentale.
          Ecco allora la necessità di sensibilizzare il mondo politico  affinché la complessa materia  possa essere rivisitata –soprattutto  sotto il profilo medico-scientifico-  alla luce dell’ esperienza biennale , approfondendo i contenuti di provvedimenti emanati sulla scia di situazioni emotive che  il  consumatore corretto  ed il buon padre di famiglia non riescono ad apprezzare   compiutamente  quali  elementi di una reale prevenzione.


 LA RELAZIONE COMPLETA

Dolegna  16 febbraio 2010 - Info : claudiofabbro@tin.it