La notissima cittadina costiera deriva il suo nome dal latino gradus "molo, banchina per le navi", ed era infatti il porto di Aquileia romana: qui attraccavano le grandi navi i cui carichi proseguivano poi lungo il fiume Natisone per la città.
Oggi situata ai margini di una vasta e bella laguna, era invece nell’antichità sull’estrema costa marina con alle spalle un territorio fertile e popolato. Dell’epoca romana ci resta ancora la menzione di un "castrum" con cinta murarie di forma rettangolare, che corrisponde pressappoco al centro storico; all’interno del quale furono costruite diverse chiese cristiane nel tempo. Due di queste sono ancor oggi visitabili: la basilica di S.Eufemia, fatta erigere dal vescovo Elia nella seconda metà del VI secolo e la chiesa di S.Maria delle Grazie risalente al IV secolo.
Grado - Interno della Basilica di S.Eufemia.Fu il patriarca Elia, nel VI secolo, a ristrutturare completamente una chiesa precedente e a consacrarla il 3 novembre del 579 in onore alla martire Eufemia. Successivamente fu dedicata ai protomartiri aquileiesi Ermacora e Fortunato.
Bellissima la pavimentazione mosaicata suddivisa da due filari di colonne con capitelli che determinano così un interno a tre navate.
A Est una vasta abside con pala d'altare in argento dorato delimitati da plutei marmorei del VI secolo.
Nella navata centrale un pulvino con cupolino moresco datato al XIII secolo.La basilica è affiancata da un battistero ottagonale della seconda metà del secolo V, ha l’intera pavimentazione in mosaico policromo con i resti sottostanti della chiesa primitiva su cui poi si è sviluppata. Interessanti sono le pitture dell’abside con la raffigurazione di Cristo in gloria e Santi.
La vicina chiesa di S. Maria è interessante specialmente per le navate composte da dieci colonne di marmo greco con capitelli bizantini ed una bella trifora sulla parete occidentale.
Fu sede episcopale dal VI secolo sino al XV allorchè il titolo venne trasferito a Venezia.
In epoca medievale i gradesi parlavano sicuramente un dialetto abbastanza vicino a quello dell’area aquileiese ma in seguito se ne sono staccati avvicinandosi sempre più al veneto lagunare; forse per la contrapposizione politica e religiosa con l’entroterra friulano.
Questo dialetto gradese è giunto ad una buona risonanza nazionale specialmente per l’opera del noto poeta Biagio Marin.
Grado - Battistero sul lato Nord della basilica di S.Eufemia.
Di forma ottagonale risale al V s.d.C. ed è opera del vescovo Niceta.
Al suo interno è visibile la vasca per immersione esagonale in lastre marmoree.
Esternamente la zona è divenuta una piccola galleria lapidaria con iscrizioni e sarcofagi d'epoca romana.Internazionalmente conosciuta per la spiaggia e le attrezzature terapeutiche termali di cui è dotata che hanno determinato una grande corrente turistica favorita da un’ottima ricettività alberghiera.
Un ulteriore motivo di attrattiva turistica è la suggestiva laguna gradese, caratterizzata da molteplici isolotti che talvolta conservano gli arcaici "casoni" in paglia e cannucce usati una volta dai pescatori. La più nota di queste isole è naturalmente l’Isola Santuario della Madonna di Barbana, punto di antico pellegrinaggio soprattutto per la Bassa Friulana.
Grado -L'isola del santuario della Madonna
di Barbana.
Grado - Santuario Madonna di Barbana : Ex voto
La storia Il nome I gradesi famosi La storie Il non I gradesans innomenâts Tratto da INT N.5 dell'Aprile 2002 |
Gradi - I caratteristici "casoni"