cjantin par furlan, par talian e par sclâf...

Il Cjalzumit
Unica villotta composta da d. G.B. Candotti


L’è cà, l’è cà
chel puar om
ch’al lee ciz
e padielis rotis. 

L’è cà, l’è cà. 

Cjalait ce robis
cjalait , cjalait ,ce robis. 

Seso sors
O no veso bez.

 

        Caro Aldo ho scarabocchiato quest'altra vilotta, dell'ottocento. Dicono che sia l'unica scritta da don Giovanni Battista Candotti (1809-1876) nativo di Codroipo, organista e maestro di Cappella dell'Insigne Collegiata di Cividale dal 1830 fino alla morte avvenuta il giorno 11 aprile 1876. Il cjalzumit dovrebbe essere lo stagnaro o il gùo dei giorni nostri che una volta girava i paesi (usualmente proveniente da Resia) e vendeva anche qualche pentola o altri attrezzi da cucina, anche in legno.
        Nella mia casa paterna abbiamo ospitato per anni un vecchietto che veniva periodicamente in paese a riparare ombrelli, turare qualche buco nelle pentole o affilare coltelli e forbici. Dormiva sul fienile d'estate e nella stalla d'inverno. Altri tempi...       Mandi,  Natalino.