Visita ai parenti ... e amici...

Viaggio a Castions di Strada (2)
(10 Febbraio 2000)

Avevo promesso che non appena la nebbia fosse sparita, avrei ricominciato a viaggiare nei vari paesi del nostro bel Friuli. Questa mattina mi sono svegliato tardi, ma avevo deciso di fare ugualmente una puntatina a Castions di Strada, per continuare il lavoro incominciato il 17 Novembre scorso. Avevo potuto osservare che una strada percorsa per la seconda volta sembra molto più corta… infatti, senza accorgermene mi sono ritrovato alla periferia di Mortegliano.


Il campanile di Mortegliano

Sebbene fossi in ritardo sulla tabella di marcia, mi sono soffermato nella parte Est del "paesotto", per fotografare il maestoso campanile e la chiesa. Ho comunque dovuto accontentarmi di inquadrature "composte" perché riprendere solo i due soggetti sarebbe stata un’impresa impossibile, almeno da quelle posizioni. Erano le 10:15, come si può vedere dall’orologio del campanile e subito dopo ho attraversato la "napoleonica", scattando questa fotografia alle porte di Castions di Strada.

Addentrandomi lentamente verso il centro del paese, sono passato davanti alla chiesa senza fermarmi, perché contavo si ritornarci più tardi… Quel giorno la meta programmata era… il platano ed il morâr, oltre naturalmente ai parenti. Parcheggiata l’auto sulla destra, in buona posizione per riprendere il vecchio platano, ho cliccato quest'immagine.

Dopo altri due o tre fotogrammi, mi sono guardato attorno per chiedere a qualche eventuale passante dove si trovava… il morâr di Walter… ma in quel momento passavano solo automobili. Mi sono però accorto che avevo parcheggiato di fianco ad una costruzione, dalle finestre della quale uscivano delle voci tipo "osteria", sebbene non ci fosse nessuna insegna che lo segnalasse. Visto che delle persone entravano ed uscivano da quell’ambiente, sono entrato anch’io. Non mi ero sbagliato, all’interno diversi avventori stavano sorseggiando tajuts mentre altri seduti ai tavoli avevano davanti anche dei piatti con fette di polenta ed altro… Mi sono avvicinato al banco ordinando un caffè, ma la giovane signora mi ha subito informato che quell'ambiente era una "privata" e quindi poteva servirmi solo vino. Di solito io l’aperitivo lo prendo alle 11:00, ma ho pensato che per gli amici vale la pena di fare un piccolo "sacrificio" e bere un tajut di blanc mezz'ora prima. Già che c’ero, ho ordinando anche… un tucùt di lujanie e une fetute di polente, rustide lî par lî. (Come si vede a sinistra della foto qui sotto)


Il brindisi alla salute di Walter

Mentre mi gustavo queste specialità friulane a Castions, in mezzo a persone dell'età approssimativamente uguale a quella di Walter, pensavo a cosa lui avrebbe provato quando avrebbe letto il mio "servizio"… e chissà quanto avrebbe pagato per esserci anche lui…

Chiacchierando con gli avventori del più e del meno, ho chiesto se conoscevano un certo Cibischino emigrato in Canada, e quasi tutti hanno risposto in modo affermativo, compreso suo cugino "mario moschete". Insomma, entrando in quella "privata" ho fatto centro. A questo punto ho scattato alcune foto e chiesto informazioni sul… morâr di Walter. Il numero 18 di Via Mazzini era a quattro passi... purtroppo il "morâr" era in un cortile chiuso e non sono riuscito a trovare il sistema per entrarci. A questo punto ha rinunciato, almeno per momento.


Mario D'Ambrosio (moschete), il cugino di Walter.

La meta più importante era quella di portare i saluti di Walter alla sorella, e non mi è stato difficile individuare la sua abitazione. Trovando il portone aperto, ho parcheggiato davanti alla porta di casa. Ho bussato, sono entrato nell’atrio e mi sono seduto su una sedia a riprendere fiato. Quando una signora è uscita dalla cucina e mi ha visto seduto lì, ha avuto un attimo d’incertezza ma quando ho cominciato a dire: Iò o soi… mi ha interrotto e con un sorriso sulle labbra ha a sua volta incominciato a dire: ‘O scomèt che lui e lè l’amì di Walter…!


Il cognato, la nipote e la sorella di Walter.

Stretta di mano e baci alla sorella Armida, al cognato Luigino  e… solo stretta di mano alla giovane nipote di Walter, da poco rientrata dalla Svizzera per una visita ai suoi genitori. Parlando con i parenti di Walter, mi sono accorto che conoscevano quasi tutto sui rapporti telematici tra il Friuli ed il Canada, anzi, la nipote dalla Svizzera aveva più volte fatto visita al sito "Di ca e di la del Nadison".


La sorella di Walter mostra una sua foto di quando era giovane. 
Indovinate chi è il biondino che tiene in braccio ...

L’approvazione per quello che stò facendo, espressa dalla nipote di Walter (un vêr pevarîn), una persona che ha dichiarato di non si sentirsi un’emigrante, ha avuto per me un notevole valore. Non ho parole per descrivere la gioia di Luigino e di Armida, quando raccontavo quello che Walter aveva scritto nei suoi messaggi e nei suoi servizi. Erano tutti visibilmente contenti di quella mia inaspettata visita, ma la sorella di Walter è andata anche oltre… in più occasioni ha affermato che io… mi merito il paradiso…! (Speriamo il più tardi possibile, ho pensato dentro di me). Prima di partire, baci a abbracci questa volta a tutti, con scambio di bottiglie di vino... della stessa marca (anche da Castions vengono nel mio territorio per rifornirsi di vino).

Dovrei brevemente accennare ai problemi che, per l’ennesima volta, ho incontrato nel rientro. Non capisco perché, malgrado i miei tentativi per evitarlo, come una potentissima calamita, Palmanova mi attira dentro le sue mura e non mi molla… Complice i lavori in corso che bloccano Porta Cividale, ho girato e rigirato a lungo e in largo in quel labirinto di strade e stradine, prima di trovare la "porta" per uscirne… ed era la stessa dalla quale sono entrato…!
Incredibile ma vero…!

Per concludere, devo dire che la gioia che provo nell’osservare le espressioni di contentezza sui volti della gente incontrata  nei miei viaggi, nessuna cifra al mondo riuscirebbe a compensare.

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