Dietro le quinte

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13 Marzo 2001, Il giorno pił lungo

  
Io (piuttosto preoccupato) ed Alessandra Mancuso

          Ce l'ho fatta... sono riuscito a resistere alla diretta TV, senza cadere a terra stecchito dall'emozione e questo č un grande traguardo, per uno che ha vissuto nell'ombra per oltre cinquant'anni. Non ho ancora avuto l'occasione di visionare il filmato, ma pare mi sia comportato abbastanza bene, visto il grande numero di amici che mi hanno inviato messaggi per complimentarsi ed incoraggiarmi ad andare avanti. Moltissimi mi hanno confessato che assistendo alla trasmissione ed ascoltando la mia storia si sono molto commossi. Mi dispiace tantissimo di non avere avuto lo spazio per un saluto ai miei amici emigranti, magari con un semplice "mandi".
          Gią pochi minuti dopo il termine della trasmissione, il mio cellulare ha cominciato a ricevere chiamate e messaggi sms ed al mio rientro dall'Abbazia, il telefono di casa ha cominciato a squillare incessantemente per qualche ora, tanto da impedirmi il riposino pomeridiano. Via internet arrivava posta da tutt'Italia e anche dall'estero, tanto che alle 15, Guido Zanetti di Kingston (Canada), mi avvertiva di avere visto e registrato il programma ricevuto via satellite. 

  
L'attesa della seconda parte del programma

      Le riprese sono state effettuate all'interno della chiesa, e non nel chiostro, com'era previsto, a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la giornata, rendendo difficili le operazioni anche alla squadra di tecnici, alcuni arrivati anche da Trieste; tutto personale a me "nuovo" all'infuori della graziosa Alessandra Mancuso, che con il suo dolce sorriso ha saputo mettermi a mio agio, capendo le tensione che provavo negli attimi che precedevano l'inizio della trasmissione. 
     Se fossi stato "libero da impegni", sicuramente sarei andato a curiosare nel parcheggio dell'Abbazia, piuttosto lontano dal punto dove erano piazzate le telecamere, dove era sistemato il furgone con la parabola rivolta verso il satellite di servizio della RAI. 
     Solo nel tardo pomeriggio il sole č riuscito a crearsi un varco tra le nubi, ed ad illuminare il finale di quella lunga giornata. Il meraviglioso arcobaleno che hanno prodotto gli ultimi raggi di sole che si vede nella foto, lo vedevo come un "segnale" di approvazione arrivato dall'Alto, ad indicare che la strada che sto percorrendo č quella giusta...

     l contatore visite del sito "Di ca e di lą del Nadison" ha subito un'accelerazione gią dalla sera precedente, dopo la trasmissione dell'anteprima sul notiziario regionale di RAI-3. Dalla mezzanotte di ieri sera, che registrava 28639, al momento di scrivere queste righe era schizzato al 28850 visite.
     Durante la giornata di oggi, la consultazione del sito era piuttosto difficile e le operazioni erano rallentate, ma piano piano le acque si calmeranno e tutto tornerą alla normalitą. Molto presto, le condizioni miglioreranno notevolmente, quando le pagine del nostro sito saranno trasferite a Udine, in un server della Cyberqual collegato ad una linea ad alta velocitą.

     Da parte mia, dopo oltre un mese di tensione (periodo intercorso tra le riprese del 12-13-14 Febbraio ed il giorno della diretta, intervallate dal periodo di "influenza") durante il quale la "produzione" č stata piuttosto scarsa, bisognerą che riprenda a lavorare a tempo pieno. Purtroppo ho perso l'occasione per effettuare il programmato servizio fotografico di tutto il percorso del Natisone, prima dell'inizio della primavera, e che la vegetazione inizi a svilupparsi.
     Ho gią "spuntato" una serie di voci in un listino di componenti elettronici, per assemblarmi un nuovo computer, dato che i miei gloriosi "Aldo1" e "Aldo2", non riescono a tenere il passo alle mie crescenti necessitą. Qualche giorno fa, una generosa (e graziosa) signora mi ha dato un piccolo "sbūrt" consegnandomi una busta con dentro una cifra, sulla quale ha scritto velocemente: Del doman non v'č certezza. Non sono sufficienti per completare un computer, ma speriamo serva di esempio.