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Cortale di Reana del Rojale (UD), 1 Gennaio 2010

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Santa Messa per la festa di Maria SS Madre di Dio
e concerto dell'organista Aldo Castenetto

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Aldo Castenetto - Salesiano di don Bosco dal 2007, è nato a Udine il 18/04/1984. Ha affiancato agli studi di ingegneria e filosofia quelli musicali presso il Triennio superiore sperimentale del conservatorio "Jacopo Tomadini" di Udine. Si è diplomato nel 2008 con il massimo dei voti in organo e composizione organistica sotto la guida del prof. Beppino Delle Vedove. Ha collaborato per diversi anni con i "Pueri Cantores del Rojale", ha insegnato nella scuola di musica di Vergnacco e ha collaborato come vicemaestro nella Banda Filarmonica di Vergnacco e nel coro parrocchiale. Ha curato l'animazione liturgica della "Festa dei Giovani" del Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto nel 2006. Ha frequentato i masterclass di accompagnamento liturgico tenuti da Sandro Crippa (GEN Rosso), di composizione e improvvisazione liturgica con Dusan Stefani e di perfezionamento all'organo con Michel Bouvard , Lorenzo Ghielmi e Thierry Escaich .


Dopo una breve presentazione di Luciano Berini...
...e di Aldo Castenetto...


...ha avuto inizio il concerto d'organo...

Organo Callido
(
Tratto dal libro “Cortale, Paese del Rojale” di Luciano Berini)

          Il patrimonio storico-artistico della chiesa di Cortale vanta, fra le sue opere d'arte più importanti, l'organo di Gaetano Callido costruito nel 1801, opera 378 del suo elenco sotto la voce: "Cortale (Friuli)-Rejana del Rojale". Nato ad Este (PD) il 14 gennaio 1727, a quattordici anni passò come garzone alle dipendenze dell'abate Nacchini di Venezia, celebre costruttore d'organi. Qui i due geni lavorarono insieme per circa vent'anni e furono, a ragione, considerati i capiscuola dell'arte organara veneta. L'attività prodigiosa del Callido si espresse e si espanse non solo nel Veneto ma anche in Italia e all'estero. Morì l'8 dicembre 1813, a 86 anni. Anticamente non v'era chiesa delle Venezie che non desiderasse un Callido, com'è attestato dalla massiccia presenza di tali strumenti in queste regioni, testimonianza oltretutto di un'attività prodigiosa condotta per oltre vent'anni in collaborazione col suo primo maestro e collaboratore abate Nacchini di Venezia
          La chiesa di Cortale ebbe questo privilegio. Collocato sopra l'ingresso principale della chiesa, l'organo ha accompagnato per oltre due secoli di vita gli eventi religiosi, gioiosi e tristi, facili e difficili della comunità Cortalese. La sua "voce" antica e melodiosa continua a suscitare sempre nuove emozioni nel cuore dei fedeli, forse quelle stesse sensazioni che ebbe a provare Robert Schuman quando disse: "Quando entri in una chiesa e senti suonare l'organo, fermati. Ascolta e prega".
          Come precedentemente ricordato, gli eventi bellici del 1915-18 non lo risparmiarono, allorché le truppe tedesche depredarono come bottino di guerra gran parte delle preziose canne in stagno dello strumento. I Cortalesi dovettero assistere con senso di rabbia di impotenza di fronte all'arroganza nemica, che depredava non solo un bene storico ma anche di grande valore affettivo. Per diversi anni quella "voce" restò muta. Solo nel 1926, dopo aver sanato con molti sacrifici le ferite della guerra dando voce alle nuove campane come segno di rinascita e di fiducia, la popolazione ebbe i mezzi per provvedere anche al restauro dell'organo. La fabbrica d'organi Beniamino Zanin di Codroipo rifece tutte le canne interne mancanti (191) e quelle di facciata (27) in zinco verniciato perché la popolazione non aveva i mezzi sufficienti per rifarle in stagno come le originali. La spesa fu allora di lire 4.390.
          Lo strumento riprese vita, ritornò ad impreziosire con le sue armonie le funzioni liturgiche, a ricreare la vecchia cantoria parrocchiale, ad essere l'orgoglio dei fedeli. Finché il tempo e l'usura contribuirono di nuovo a rendergli la vita difficile. Il primo campanello d'allarme venne dato nel 1973 dai tecnici I. Paroni e O. Barbina, che consigliarono un urgente e radicale intervento poiché il tarlo del legno e quello del metallo ne avevano minato la solidità e la sonorità. Se ne occupò, nel 1976, l'organaro Gustavo Zanin di Codroipo, smontando e trasportando tutto lo strumento nei suoi laboratori di Codroipo. Nel frattempo, si abbattè sul Friuli il disastroso terremoto che causò notevoli danni anche al patrimonio storico-artistico delle nostre chiese ed impegnò Zanin nell'opera di ricupero di altri organi delle chiese disastrate.
          Solo nel 1982 lo strumento venne definitivamente restaurato, grazie anche al contributo dell'Assessorato regionale ai beni ambientali e culturali, che ne aveva preteso il restauro "storico" nel senso che l'organaro doveva rispettare e ripristinare tutti i pezzi originali: sia quelli in metallo da rifare nella lega originale in stagno, sia quelli in legno sanando tutte le parti tarlate e mantenendo il vecchio meccanismo di azionamento a mano delle "carrucole" e del "folo" (avendo però sostituito il loro impiego con un ventilatore elettrico). Le canne dell'organo sono 546, di cui 520 in metallo e 26 in legno. In seguito a questo restauro, a giudizio dei tecnici, l'organo ha riacquistato tutte le sue primitive caratteristiche di dolcezza, brillantezza, pastosità e forza peculiari della scuola organara Veneta.
          Ecco alcune note tecniche sullo strumento. L'organo, strumento a vento, è un meccanismo piuttosto complicato. Le valvole, chiamate ventilabri, sono collegate ad un sistema di trasmissione a tastiera. Premendo uno o più tasti, si comanda l'apertura delle valvole e l'aria che è contenuta in un serbatoio, detto somiere, spinta nelle canne, produce in base ad una legge fisica un suono. A seconda della forma e della dimensione delle canne, vengono prodotti suoni diversi. L'organo è chiamato il "re degli strumenti", il più completo, perché riesce a riprodurre la voce degli strumenti di un'intera orchestra, più altre nuove voci originali come: il principale, la voce umana, il ripieno.
          "Uno splendido Callido" lo ha definito il critico musicale prof. Renato Della Torre, intervenuto al concerto inaugurale dell'organo, sottolineando che "si sono potuti vagliare il timbro inconfondibile proprio della scuola veneta, i suoni delicati e pastosi, potenti ed incisivi dello strumento, che è stato apprezzato in tutto il suo splendore ritornando ad essere, come in passato, un capolavoro d'arte organaria" (da "Il Messaggero" 20 settembre 1983).

 

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Cortale di Reana del Rojale, 1 Gennaio 2010
Parrocchia SS. Nome di Maria
Santa Messa
per la festa di Maria SS. Madre di Dio
e concerto dell'organista
Aldo Castenetto
 

01 2.22 Campane

M
E
S
S
A

02 3.29 Veni Creator Spiritus
03 3.00 Gloria
04 0.46 Alleluia
05 1.12 Brano d'organo alla Consacrazione
06 2.02 Sanctus
07 3.41 Astro del Ciel
08 1.33 Ave o Vergjine
09 2.14 Presentazione concerto

C
O
N
C
E
R
T
O

10 8.30 Baldassarre Galuppi - Sonata per flauto
11 4.48 Gio. Batta Pescetti - Sonata in do minore
Allegro ma non presto – Moderato - Presto
12 3.06 Anonimo pistoiese (XVIII sec) - Pastorale
Adagio, Allegro, Piva
13 3.59 Bernardo Pasquini - Variationi Capricciose
[Tema] – [Allegro] – [Vivace] – [Lento]
14 3.09 Giovanni Morandi (1777-1856)
Esposizione del Venerabile - Allegro maestoso
15 5.09 Giovanni Morandi (1777-1856)
Benedizione del Venerabile
Andante devoto - Allegro vivace
16 4.27 G.B. Candotti
Pastorale Natalizia - “Bericchinissima”