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Monte di Buja (UD), 4 Aprile 2009
Pieve di San Lorenzo

Pieve di San Lorenzo [SECOLI XV; XVI; XIX (1871-1883); XX]
Il luogo su cui sorge la pieve di San Lorenzo ha una storia antica. Durante gli scavi archeologici effettuati all'interno dell'edificio nel 1980 e nel 1981 sono emerse le strutture di una cisterna sotterranea, a pianta rettangolare, anteriore al V secolo d.C. e un forno con camera di combustione, risalente al VI secolo, utilizzato per la lavorazione del bronzo. A questo periodo risalgono le prime testimonianze della chiesa, con annesso sepolcreto, che presentava un'aula rettangolare con presbiterio quadrangolare. Altre strutture erano pertinenti ad un edificio absidato del IX-X secolo e alla chiesa romanica, ad aula rettangolare e abside, costruita tra il XII e il XIII secolo. In quest'area sono state individuate oltre cinquanta sepolture del VI-X secolo. L'edificio attuale risale agli anni 1871-1883. Ha una pianta a croce latina, a navata unica, con il presbiterio rettangolare e l'abside semicircolare. La facciata è a capanna con il portale centrale in pietra, mentre la torre campanaria di forma pentagonale risale ai rimaneggiamenti del XVI secolo. Sul lato meridionale si apre un portale ad arco gotico con architrave scolpito in pietra: vi sono rappresentati i simboli del bue (stemma del Comune di Buja), dell'aquila patriarcale, del sole e della luna.
All'interno, sul lato meridionale, c'è una piccola cappella che conserva affreschi di un pittore friulano della fine del Trecento o dell'inizio del secolo successivo rappresentanti Storie della Vergine, l'unico ciclo completo dedicato alla Madonna esistente in Friuli.
Nella chiesa sono inoltre presenti alcuni dipinti di Giovan Battista Grassi (1525-1578): il Martirio di San Lorenzo, San Lorenzo dinanzi al Tribunale e San Lorenzo che presenta al Tribunale i poveri; ciò che rimane di un'ancona lignea del 1558; un'ancona lignea raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Rocco e San Sebastiano e due statue di Sant'Antonio Abate e della Santissima Trinità del XV secolo attribuite alla stuoia di Domenico da Tolmezzo.


 CJAMPANIS

Messe par furlan te Plêf di S. Laurinç
presiedute dal Arcivescul di Udin bons. Pietro Brollo
 celebrade insieme a don Domenico Zannier e don Gian Carlo Menis

Cjantade dal Coro “Notis tal timp” di Çupicje di Codroip
diret dal Mestri Roberto Gri

 

 INÌZI DE MESSE


                   
 LETURIS



 PREDICJE



 VIGNÎT A CENE



 BENEDIZION



 DA FONT DE MÊ ANIME

Il Coro "Notis tal timp" di Zompicchia di Codroipo
notistaltimp@supereva.it

 


(Foto a risoluzione di stampa)

La nascita del nostro coro risale al lontano 1972, quando fa maestra Baldassi Annalisa riunisce le voci dei bambini del paese di Zompicchia con l’intento di animare la messa domenicale. Nel tempo è diventato coro esclusivamente femminile e, grazie alla guida di vari direttori, ha affinato le proprie doti vocali. A partire dal 2000 il coro passa sotto la direzione del maestro Roberto Gri il quale tuttora lo dirige. Ne 2003 si è costituito in associazione corale con l’ingresso di coriste provenienti da altri paesi limitrofi e nel 2006 prende ufficialmente il nome attuale di "Notis tal timp” (Note nel tempo), volutamente nominato in lingua friulana per ricordare la propria terra di origine, il Friuli Venezia Giulia. Pur riservando alla musica sacra una gran parte del repertorio, il gruppo corale ha sentito l’esigenza di misurarsi, ampliando la propria vocalità, nell’interpretazione di generi diversi quali i brani popolari e in lingua straniera. Attualmente il repertorio si è ulteriormente ampliato allargando le proprie conoscenze musicali nello studio di pezzi di folklore e di musica leggera. Il coro, diretto dal maestro Roberto Gri, è composto da circa dodici elementi legati dall’amicizia e dalla profonda passione per il canto e per le emozioni che da questo scaturiscono, nonché quale espressione di gioia per la vita.



...un gruppo musicale  in costume di Venzone
si è brevemente esibito per i visitatori del "natisone"...

Monte, il più alto (m.332) dei rilievi che caratterizzano Buja, ha origini diverse, anzi anteriori, rispetto ai colli morenici. La sua formazione è attribuita infatti al periodo eocenico. E' un colle a "tre punte". Visto da est, l'altura centrale fu occupata dalla chiesa di San Lorenzo, che è situata tra i colli di San Sebastiano (a sinistra), sul quale ebbe sede il castello (del quale si conservano poche tracce) e il Mont di Zoc (a destra), dove troviamo i resti di un fortilizio. Oggi il Colle di San Sebastiano ha trovato nuova identità con il Parco della Rimembranza, luogo naturalistico ma anche di rispetto e memoria storica. Il bosco è composto da castagno, frassino maggiore, tiglio selvatico, ciliegio selvatico, olmo campestre, acero di monte, nocciolo, carpino nero, roverella, orniello. Una croce a ricordo di tutti i caduti accesa durante le ore notturne come un monito e un simbolo è ben visibile dai quattro versanti. Il Mont di Zoc attende che il suo fortilizio venga restaurato (i lavori sono imminenti) perché possa continuare ad ospitare le passeggiate e gli eventi che qui vengono organizzati. La Pieve di San Lorenzo, chiesa madre, la cui origine risale al V-VI secolo, ha subìto gravi danni nel 1976 ma, ricostruita e restaurata nel corso degli anni, vede finalmente nuova luce nel corso del 2002.

La Pieve di San Lorenzo in Monte
La Pieve è dedicata a San Lorenzo, diacono martire, segretario particolare del papa S. Sisto II (260). Compare per la prima volta in un diploma di Carlo Magno imperatore del sacro Romano Impero allorchè nel 792 il re conferma al patriarca di Aquileia ed ai suoi successori i beni posseduti dalla Chiesa aquileiese, dichiarandoli esenti dall'autorità statale. Il vescovo Fulgenzio di Parenzo la consacra nel 1248. Le tracce del passato più antico sono ravvisabili nel portale laterale sormontato da un'architrave lapidea dell'età romanica su cui sono raffigurati l'aquila patriarcale, la luna, il sole che alluderebbero alla Creazione, ed il bue, stemma del Comune di Buja. L'imponente torre campanaria a pianta pentagonale è senza dubbio l'elemento architettonico più rilevante; sulle cinque facce si aprono strette feritoie fuciliere. La Pieve già dai tempi di Carlo Magno si trovava all'interno della cinta di un castelliere riferibile all'età del bronzo ed eretto per scopi difensivi.

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Mont di Buje, 4 Avrîl 2009
Messe par furlan te Plêf di S. Laurinç
in ocasion de Fieste dal Friûl
 
presiedute dal Arcivescul di Udin bons. Pietro Brollo
Cjantade dal Coro “Notis tal timp” di Çupicje di Codroip
diret dal Mestri Roberto Gri
 

01 2.59 Cjampanis
02 2.04 Salm 130
03 1.20 Inìzi de Messe
04 1.40 Vêt dûl di nô
05 1.58 Leturis
06 1.51 Salm responsoriâl
07 3.05 Leture Vanseli
08 9.29 Predicje di Bons. Brollo
09 1.35 Prejeris dei fedêi
10 2.09 Vignît a cene
11 1.12 Prejeris
12 1.13 Sant
13 1.39 Pari nestri
14 1.02 Prejeris
15 3.09 Spartît un toc...
16 1.24 Benedizion
17 2.58 Da font de mê anime