biel lant a Messe a...

Leproso di Premariacco (UD), 4 Maggio 2008

Perdon de Sensa, sagra di Levrôns



 CAMPANE

La Messa Solenne per la Festa dell'Ascensione, era presieduta da Mons. Guido Genero
arciprete del Duomo di Cividale, coadiuvato dal nostro parroco don Pietro Moratto...


         
 CANTO E SALUTI INIZIALI

...ed era accompagnata dal Coro interparrocchiale in formato super ridotto...
...ma che si onorava della presenza del suo direttore in seconda...
...nonchè Sindaco di Premariacco, Rocco Ieracitano...



 ESTRATTO DALL'OMELIA


il flash alla preghiera del Padre Nostro


         
 BENEDIZIONE E CANTO FINALE

...la festa è poi proseguita all'esterno...

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Leproso, domenica 4 maggio 2008 Festa de Sensa
(Devis Macor)

La festa de Sensa, che è la festa “ufficiale” del nostro piccolo paese, è sicuramente la più rappresentata nel sito internet del “natisone”, difatti basta scorrere le rubriche nei diversi anni per notare come ogni anno vi sia un articolo, a volte più corposo, a volte più sintetico, della festa de Sense. Può sembrare un’ingiustizia nei confronti di molte altre famose sagre paesane (ce ne sarebbe un elenco impressionante), ma sia il presidente che il sottoscritto siamo d’accordo che Leproso si merita questa pubblicità, del resto… è proprio in questo paese che “pulsa” il cuore del Natisone, ed è proprio qui che questo sito è nato. Per questi motivi non ci stanchiamo di fare un articolo su questa festa ogni anno. Chiudo questa piccola parentesi per concentrarmi sulla festa. Ho deciso infatti di lasciare la descrizione della parte “sacra” a Aldo che l’ha documentata egregiamente con fotografie e registrazioni audio, e mi limiterò a raccontare qualcosa della seconda parte delle festa, quella “profana”. Una cosa, a onor del vero, va subito detta: non occorreva essere dei contabili o avere la laurea per accorgercisi che il numero dei partecipanti, quest’anno, era sensibilmente inferiore a quello degli scorsi anni. Comunque il trend era già in discesa, al punto che anche il nostro parroco Don Pietro, l’ha fatto notare al termine della messa, incoraggiando i presenti con un “tenete duro” ed auspicando una crescita demografica per il prossimo futuro. Come dicevo all’uscita da messa tutti i presenti, poco meno di un centinaio di persone, si sono trovati davanti un bel gazebo, circondato da bandierine colorate, sotto il quale erano allineate due lunghe tavolate. Su queste i vassoi di pietanze erano cosi fitti da lasciare giusto lo spazio per le brocche di vino e le bibite… e che pietanze! C’era un vasto assortimento di pizzette, frittate, stuzzichini di vario genere e tipo, e una infinità di dolci fatti in casa dalle capaci mani delle signore di Leproso. Tutti, compreso il nostro parroco e l’ospite celebrante la messa, Monsignor Genero di Cividale del Friuli si sono quindi dati da fare a gustare tutte queste leccornie, accompagnate da vino rosso e nero, e mano a mano che i vassoi e le brocche di vino si esaurivano, venivano immediatamente sostituite con nuovi vassoi e nuove brocche spillate da due enormi damigiane dall’efficientissimo “servizio culinario” che colgo l’occasione per ringraziare vivamente per tutto il lavoro, ringraziamento che va esteso naturalmente a quanti hanno lavorato per la preparazione del tendone, dei tavoli, delle bandierine colorate, delle torte e… di tutto il resto! A un certo punto, sia il nostro sindaco nonché direttore del coro, sia il Monsignore si sono congedati, e non sanno cosa si sono persi!!! La festa è difatti entrata nel vivo, e mentre le instancabili inservienti portavano dei giganteschi thermos di caffè fumante (accompagnato dalla Grappa generosamente versata da Anita), il nostro parroco ha dato ufficialmente il via ai “canti” intonando “madonnina del mare” dopo aver distribuito i fogli con il testo del canto ai presenti. E’ seguita tutta una serie di canti più o meno popolari che oramai costituiscono il classico e ben collaudato repertorio dei canti “de Sensa”, intervallati dai “Viva Leproso” di Don Pietro nonché qualche “hip hip urrà”. A questo punto è stato servito dello squisito verduzzo in bottiglie che venivano via via stappate ed è seguito il canto “Us doi la buine sere” che si solito sancisce il termine della festa vera e propria. Ma niente paura: era solo un “falso allarme” in quanto la festa è proseguita ben più a lungo, fino al calare delle tenebre con canti e divertimento, per concludersi ben dopo le 9 di sera! E’ vero, mancavano all’appello molte persone quest’anno, però ribadisco, come ho sempre fatto da quando ho avuto l’occasione di poterlo scrivere, che questa festa paesana è importante per l’aggregazione del nostro paese, è una tranquilla e divertente occasione per fare quattro chiacchiere con chi, magari, si incontra solo di vista e in tutta fretta nel solito tran tran quotidiano, e per questo rivolgo un appello a quanti della nostra comunità leggeranno questo articolo su internet a venire i prossimi anni alla festa de Sensa, per una bicchierata, un momento di allegria e di festa in comune.