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San Martino al Tagliamento (PN), 10 Novembre 2002


SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO (Pn)
71 metri s.l.m. - 17,83 km² - C.a.p.: 33096
Frazioni/Località: Postoncicco - Arzenutto
Biblioteche: Biblioteca Comunale, v.le Rimembranza (apre i pomeriggi di ma. e gi.)
Escursioni: Parco fluviale del Tagliamento - Collina di Prampero


CAMPANE

L'interno della parrocchiale, addobbata con composizioni di fiori, frutta ed altri prodotti della terra

Principali monumenti e opere d'arte

Incredibilmente ricco di opere d'arte S. Martino al Tagliamento: nella Parrocchiale, costruita su progetto dell'ing. Alessandro Cavedalis di Spilimbergo nel 1867 sul luogo della precedente (edificio ad una navata, di sapore vagamente neoclassico) conserva nel lato sud l'imponente figura di S. Cristoforo, affresco di Giovanni Antonio da Pordenone databile al 1517 circa: nonostante il cattivo stato di conservazione, per essere stata la pittura esposta alle intemperie per quasi cinque secoli, ancora si riesce a leggere il fare magniloquente del maggiore pittore friulano.

La porta laterale destra, in pietra, è opera del 1508 dei lapicidi Baldassarre e Rigo figli di Andrea di Meduno: nell'architrave, oltre a motivi decorativi, le figure di S. Martino e il povero in bassorilievo. Allo stesso Baldassarre è stato assegnato il fonte battesimale all'interno della Chiesa, con putti musicanti addossati al fusto e decorazioni sulla coppa, bello per invenzione ma non altrettanto felice nell'esecuzione. All'interno della Chiesa si trovano peraltro opere di ben maggiore levatura artistica, e sono i due dipinti di Pomponio Amalteo: la pala dell'altar maggiore, con Cristo in gloria e i Ss. Martino, Stefano e Giovanni Battista, e quella con la Madonna del Rosario e i Ss. Sebastiano, Francesco d'Assisi e Rocco. La prima opera risale al 1549 ed è una delle sue più lodate realizzazioni per la bontà dell'impaginazione, per l'immediatezza e la facilità di lettura e comprensione del messaggio sacro. Venne perfino copiata, un paio di secoli dopo, nella parrocchiale di S. Martino di Campagna. Il secondo dipinto, del 1565, ha tono più dimesso e cordiale. Da vedere anche un ligneo Crocifìsso di Antonio Tironi (secolo XVI), due angeli ceroferari in legno dipinto di Giacomo Onesti (1621), dipinti settecenteschi di Francesco Grillo (Salita al Calvario, Coronazione di spine, Addolorata, Flagellazione) che riprendono pedissequamente opere del Tiepolo.

Nella Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo ad Arzenutto, piacevole piccolo edificio preceduto da un portico, interessante ciclo d'affreschi di Pietro da .San Vito (1515): la decorazione presenta momenti di modestia tecnica ma rivela abbastanza chiaramente quale fosse la pittura friulana di penferia. Nella volta del coro, i Padri della Chiesa, i quattro Evangelisti in cattedra tra i loro simboli, Angeli e Santi; nella parete sinistra Cristo che porta la croce, Storie della vita di S.Filippo e Apostoli; in quella di destra Resurrezione, Storie della vita di S.Giacomo, Apostoli; nella parete in fondo il Giudizio universale. Il recente restauro permette di gustare certi piccoli particolari che sono forse l’aspetto più fresco e felice dell’intero complesso pittorico. Ad Andrea Bellunello (fine secolo XV) si fa invece risalire la pittura di una Madonna con Bambino tra i Ss Sebastiano e Rocco e due angeli reggicandelabro in una nicchia vicino al coro, notevole per il grafismo, per il senso del colore ed un buon uso del chiaroscuro che riscattano la povertà d’impaginazione. Nella chiesa anche un altarolo ligneo, trittico con le statue della Madonna in trono con Bambino nello scomparto centrale e dei Ss. Filippo e Giacomo in quelli laterali. E’ opera stilisticamente databile tra Quattro e Cinquecento (con qualche prevalenza per il XVI secolo), vicina ai modi della bottega di Domenico da Tolmezzo. Più povera nelle fattezze ma ugualmente interessante un’altra statua lignea della Madonna con Bambino inserita entro l’edicola dipinta originaria, attribuibile ad ignoto maestro friulano fine XV- inizio XVI secolo.