biel lant a Messe a Pradamān

Pradamano, 24 Febbraio 2002

PRADAMANO (Ud)
88 metri s.l.m. - 16,31 kmē - 2.953 abitanti - C.a.p.: 33040
Frazioni/Localitā: Lovaria
Biblioteche: Biblioteca Comunale, v. F. Renati 5, e/o Scuola Elementare, tel. 0432-670046

Principali monumenti e opere d'arte
          La Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Cecilia, risale probabilmente al XV secolo ma l'attuale fabbricato č frutto dei lavori di ristrutturazione della fine del Settecento e, soprattutto, degli ampliamenti del 1779-1784, curati dall'architetto capomastro Luca Andrioli jr., e delle modifiche interne del 1888. Il soffitto č stato affrescato con Scene allegoriche, affollate di personaggi, da Giovanni Domenico Ruggieri di Udine (1696-1780) e decorato nel 1927-30 dal gemonese Giuseppe Barazzutti. Possiede altari marmorei barocchi, statue lignee fine Ottocento di Luigi Piccini, un bel dipinto su tela con la Trinitā e Santi (XVIII secolo, potrebbe anche essere del Ruggieri) ed una pala di S. Cecilia dipinta, con solenne impianto rinascimentale, dall'udinese Giovanni Battista Sello nel 1888.
          La Chiesa filiale della Santissima Annunziata, nel Borgo di Mezzo, ha nella pala dell'altrar maggiore la raffigurazione dell'Annunciazione dipinta nel 1890 da Lorenzo Bianchini, prolifico pittore friulano particolarmente versato nell'arte sacra, ancorato a tradizionali modi espressivi (e spesso, pertanto, insignificante e fuori tempo) ed una serie di quadretti ex voto sette-ottocenteschi vivacissimi nel colore e immediati nella resa.
          Nella frazione di Lovaria, Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista con altare maggiore in marmo del XX secolo (bel ciborio, statue di S. Giovanni Battista e Antonio da Padova), decorazioni del pittore Giacomo Lorio di Pradamano nel soffitto dell'aula e del coro (secolo XIX), quadri fine Ottocento di Lorenzo Bianchini (il Roveto ardente. Gesta di S. Apollinare, Assalonne nell'atto di essere ucciso. Adorazione dei Magi).
A Pradamano due ville di tutto rispetto: 
          Villa Giacomelli
č un grandioso edificio eretto a partire dal 1852 su disegno dell'architetto udinese Andrea Scala (1825-1892). Il grande salone a sud presenta nel soffitto affreschi del 1862 (allegorie della Poesia e della Musica in riquadri esagonali e l'Agricoltura e il Commercio nel tondo centrale) del pittore e fotografo di Udine Giuseppe Malignani (1812-1878): raffigurazioni attente, equilibrate ma prive di forza.  Alle pareti, otto tempere su tela di Ippolito Caffi, il pittore soldato di Belluno morto a Lissa (1809-1866) con coloratissime e fantastiche vedute di Napoli, Roma, Firenze e Venezia, nelle sale monumentali che comunicano con il salone, gruppo di marmo (il Commercio marittimo e l'Agricoltura, 1862) di Vincenzo Luccardi di Gemona (1808-1876), gradevole per il lirico verismo che lo anima.
          Villa Ottelio, edificio tardosecentesco di qualche pretesa architettonica (ma oggi molto malandato) conserva decorazioni pittoriche (ca. 1785) di Andrea Urbani (Venezia 1711 - Padova 1798) che fu molto attivo in Friuli dalla metā alla fine del Settecento. Nel salone centrale del primo piano, scene allegoriche (nel soffitto) e decorazioni illusionistiche riempiono tutti gli spazi. Particolarmente gradevoli i sovrapporta con medaglioni nei quali sono raffigurate monocrome scene agresti che alludono alle quattro Stagioni.

 Informazioni tratte da 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA FIULIA 
 
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia 


CAMPANE

          Al termine della cerimonia, prima di lasciare la chiesa, mi sono soffermato a parlare con Primo Menosso, l'ottantacinquenne sacrestano, che mi faceva notare il problema della carenza di sacerdoti, dato che attualmente Pradamano non ha un parroco.
          Nicolino, persona molto affabile, mi ha raccontato che a sua memoria, ben 10 parroci si sono succeduti alla guida della parrocchia, che lui ha seguito fin da bambino. Mi ha confessato che il mestiere di sagrestano gli č stato tramandato da suo padre Nicolō, che lo quasi obbligato a prendere il suo posto, impedendogli di entrare nelle ferrovie, che invece era il suo sogno. Ma ha aggiunto che tutto sommato, non si č pentito di avere seguito il consiglio del genitore.
          E' stato un vero piacere conversare con un anziano sorprendentemente lucido, che ha dedicato l'intera esistenza alla sua parrocchia, sicuramente un pozzo di testimonianze ed informazioni, che dovrebbero essere registrate ed archiviate, prima che sia troppo tardi.