Benedizione del Campanile restaurato
Messa e Processione per il Patrono San Giovanni Battista
presieduta da S.E. Mons Andrea Bruno Mazzocato
accompagnata dal Coro Parrocchiale e dalla Banda di Corno di Rosazzo


         
...in attesa dell'Arcivescovo, alle scampanate sono seguite le esecuzioni della banda...


...fino all'inizio della cerimonia di benedizione del campanile...


         
...introduzione del parroco Don Luigi Paolone e preghiere di Benedizione dell'Arcivescovo...

....all'interno ella chiesa...


...dopo una sommaria descrizione dei lavori eseguiti...


         
 ESTRATTO DAL CANTO D'INIZIO E PREGHIERE DI APERTURA 

...per ragioni di spazio tralasciamo la prima parte della liturgia della Parola...


...omelia di S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato...


...dalla preghiera dei fedeli al Padre nostro...


...dopo la Comunione...


...gli alpini hanno preso in consegna la statua di San Giovanni per la Processione...

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...il rientro...


...la scampanata coperta dalla banda in arrivo...


...e di nuovo l'intervento degli alpini...


         
 BENEDIZIONE E CANTO DI CHIUSURA 

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...mentre tutti si erano trasferiti nelle strutture della parrocchia per il rinfresco...
...ho atteso la discesa dei scampanotadôrs del gruppo di Corno di Rosazzo per la foto ricordo...

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Campane di nuovo a festa
(Erika Adami - La Vita Cattolica)

          Riprenderanno a suonare domenica 21 giugno, dopo circa cinque mesi di silenzio, le campane di San Giovanni al Natisone. Sono, infatti, da poco terminati i lavori di consolidamento e restauro del campanile della parrocchia di San Giovanni Battista, iniziati in gennaio con l'ingabbiatura della torre e la messa in sicurezza dell'area. Accanto all'intervento di consolidamento strutturale e di rifacimento dell'impiantistica, è stata installata una nuova incastellatura di sostegno delle campane, che ora torneranno a scandire la vita della comunità.
          «In molti mi hanno detto di essersi accorti di quanto importante sia il campanile nella vita quotidiana solo in questi mesi in cui abbiamo vissuto i momenti forti e quelli normali della nostra comunità senza il suono delle campane», afferma il parroco don Luigi Paolone. «In effetti - aggiunge - un paese, una comunità cristiana sono mutilati se sulla chiesa, sui tetti non sovrasta un campanile. Se non per la collettività intera, per la maggior parte di essa, il campanile è un punto di riferimento (e un tempo lo era molto di più!), la prima costruzione visibile che ci saluta quando si torna a casa. E, soprattutto, è la culla delle campane che ci ricordano che formiamo una comunità, con un linguaggio che tutti riconoscono, in particolare i credenti. Il campanile è anche l'edificio più antico del paese: la sua datazione non è certa, ma nel 1500 c'era già, probabilmente aveva la funzione di torre di difesa o di avvistamento, poiché la sua posizione permette un ampio raggio di osservazione del territorio circostante. Non potevamo lasciarlo sgretolare sotto il peso degli anni, del terremoto e degli agenti atmosferici, che avevano reso pericoloso anche l'utilizzo delle campane». Da qui, la decisione di metterlo in sicurezza con un intervento radicale. Una decisione non facile, vista l'ingente spesa - 250 mila euro -, coperti, per quasi la metà, da un contributo regionale; per la restante parte la comunità parrocchiale ha fatto ricorso all'accensione di un mutuo, confidando nella generosità di privati e aziende locali.
          Arrivati alla conclusione dei lavori, ora è il momento della festa. Domenica 21 giugno, alle 18, in occasione della ricorrenza del patrono San Giovanni Battista, l'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, benedirà il campanile restaurato e celebrerà la Messa, seguita dalla tradizionale processione lungo le vie del paese. La serata si concluderà con la cena comunitaria in canonica.
          Prima dell'inaugurazione sono stati programmati due momenti di riflessione e preghiera, che prepareranno la comunità alla festa del 21 giugno. Giovedì 18, alle 20.30, la parrocchiale di San Giovanni al Natisone ospiterà la presentazione del libretto curato da Fabrizia Bosco e Anita Deganutti sulla storia della parrocchia, del campanile e della chiesa. Il giorno dopo, venerdì 19, alle 20.30, sulle sponde del Natisone (partendo dalla chiesa di Bolzano), si svolgerà una serata di preghiera nel corso della quale don Pierluigi Di Piazza, «anima» del Centro Balducci di Zugliano, attualizzerà il messaggio di San Giovanni Battista.
          Inoltre, sabato 20 giugno, alle 19, davanti alla chiesa parrocchiale saranno benedette le «erbe di San Giovanni» e, nella ricorrenza del patrono, mercoledì 24 giugno, alle 20, sarà celebrata una Messa solenne, seguita, alle 21, sempre in chiesa, da un concerto di musica sacra.

 

LA TORRE CAMPANARIA
(Tratto dal libretto di Fabrizia Bosco e Anita Deganutti)

          La torre campanaria di San Giovanni al Natisone è collocata sul fianco nord-est della Chiesa parrocchiale. Ha origine da una torre difensiva adattata, nel momento in cui si decise, probabilmente nel secolo XVI, di edificare la prima chiesa con la quale faceva corpo unico (così almeno risulta dai due muri della chiesa che esistono ancora, lasciati certamente come sostegno del campanile che facilmente senza di essi non avrebbe sufficiente consistenza e stabilità).
          Le origini della torre si fanno risalire al XIII o XIV secolo, quando era torre di vedetta appartenente alla
centa locale. Era costruita in muratura con solido muro di blocchi di arenaria, senza alcun appiglio o apertura, onde impedire ai nemici di penetrarvi. Attualmente della vecchia torre è identificabile l'antica pusterla (e cioè una piccola porta d'accesso che poteva essere usata come ingresso o uscita di emergenza in caso di assedio) con la soglia a circa quattro metri di altezza, ora murata. Delle feritoie sono superstiti quelle rivolte a nord; dall'interno, si possono notare anche segni di merlatura. E evidente anche all'esterno il sopralzo per la costruzione della cella campanaria, avvenuto probabilmente nel corso del XVIII secolo. Il campanile, unitamente alla chiesa, sorge su un leggero rilevato naturale. Strutturalmente si caratterizza dal possedere un impianto a base quadrangolare, cavo irregolare costituito da un fusto della torre campanaria in muratura di pietrame, prevalentemente in blocchi di arenaria con presenza di mattoni pieni, laterizi, e dalla cella campanaria in blocchi di pietra piasentina, che si apre con quattro bifore in pietra, una per facciata, composta da quattro robusti pilastri in pietra.
          La copertura è fatta con un manto di tegole curve; all'apice si nota una croce in ferro battuto su un basamento in pietra lavorata. Attualmente sul campanile sono posizionate tre campane: quella grande e quella piccola, fuse nel 1918 dalla fonderia Broli di Udine; quella mezzana risalente al 1964 e uscita dalla fonderia Clocchiatti di Udine. La benedizione delle prime due è avvenuta in data 4 settembre 1921.