San Daniele del Friuli, 1 Settembre 2018
Duomo di San Michele Arcangelo


...foto in avvicinamento alla "cittadina del prosciutto" disturbata da una insistente pioggerellina...


...non ci siamo quindi soffermati in riprese esterne ed alle 15.30 l'interno del Duomo si presentava così...

...mentre  16,20 le navate erano strapiene con le autorità e parenti del festeggiato nei primi banchi...

...con una totale qualche minuto prima della Messa...

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...tralasciando le prime fasi della cerimonia...

Messa Solenne
per l'accoglienza del nuovo parroco Don Sergio De Cecco
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
accompagnata dal Coro Interparrocchiale



CANTO DI APERTURA



PRESENTAZIONE DEL NUOVO PARROCO



LETTURA DEL DECRETO DI NOMINA


...Don Sergio esperge i fedeli...


...immagini alle Letture...


...all'omelia dell'Arcivescovo...


...Rinnovo delle Promesse Sacerdotali di Don Sergio e Preghiere dei Fedeli...


...alla liturgia eucaristica...


...dopo il Padre Nostro...


CANTO DI COMUNIONE (estratto)


...come da esempio, non sempre il sole è amico...


...e dopo gli interventi de Sindaco, del direttore del CPP e di Don Sergio...



...chiusura con la Benedizione... ed un estratto dal canto finale...

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...il Coro Interparrocchiale con il supporto strumentale, per l'accoglienza a Don Sergio...

Ingresso del Nuovo Parroco a San Daniele
(Anna Piuzzi e Erica Beltrame - La Vita Cattolica)

          Semplicità e animo aperto». Queste le parole che don Sergio De Cecco ha scelto, con voce emozionata, per raccontare come si sta preparando ad iniziare il suo nuovo cammino alla guida delle comunità cristiane di San Daniele, San Pietro, San Giacomo e Muris di Ragogna. Sabato 1° settembre, infatti, alle ore 16.30 nel duomo della cittadina collinare, ci sarà il suo ingresso ufficiale con la Santa Messa presieduta dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. 58 anni, nato a Montreal, in Canada, don De Cecco fece rien­tro in Friuli, ad Ampezzo, con la fa­miglia nel 1970 per essere poi ordi­nato sacerdote il 23 giugno del 1985. Dal 2010 è parroco a Pagnacco, comunità che lo saluterà con una Santa Messa giovedì 30 agosto alle ore 20. «Il bagaglio che mi porto appresso dall'esperienza vissuta a Pagnacco -spiega il sacerdote - è colmo di gratitudine verso una comunità da cui ho ricevuto davvero moltissimo, tanto sul piano umano quanto su quello sacerdotale. Gli incontri e le realtà vissute sono stati innumerevoli, un percorso di condivisione intenso».
          Ho iniziato - prosegue - a prendere qualche contatto con le mie nuove comunità, con i consigli pastorali e con i parroci, anche quelli più anziani come don Remigio Tosoratti che non presta più servizio, ma che conosce benissimo la realtà di San Daniele e Ragogna. Si è trattato per ora di contatti sporadici, certo che avremo tempo per conoscerci davvero, in maniera autentica, nella semplicità dell'incontro quotidiano. È attraverso di esso che si cresce insieme, un arricchimento che è il cuore stesso della nostra missione sacerdotale. Sarà una gioia attingere a una realtà ricca come quella che mi appresto a guidare, un vero dono per me. Più di tutto, poi, sono ansioso di conoscere i giovani».
          Gli chiediamo se non ci sia anche qualche preoccupazione. «Sarei sciocco a non averne - spiega don De Cecco -, ma il sentimento che mi accompagna è quello della fiducia. Ogni volta che mi è stata chiesta una disponibilità e l'ho accolta con questo atteggiamento, le cose sono andate bene e le paure sono state vinte». E rispetto al programma pastorale non ha dubbi. «Abbiamo un documento importantissimo da attuare, è questo il nostro programma pastorale, un cammino come Chiesa udinese: essere una cosa sola perché il mondo creda, crescere quindi nella comunione».
          Don Sergio raccoglie il testimone di mons. Marco Del Fabbro, scomparso lo scorso 18 aprile e che guidò per 16 anni la parrocchia di San Daniele. «Lo conoscevo molto bene -spiega - perché quando sono entrato in Seminario, nel 1979, lui era il nostro padre spirituale, mi ha seguito dunque nel mio cammino verso il sacerdozio. Per me la sua guida è stata un dono che ancora oggi mi porto dentro, un motivo che mi ha fatto accettare questa nuova avventura con De Cecco. uno spirito particolare, come un gesto di riconoscenza nei suoi confronti, oltre che di disponibilità e fiducia in quello che ci viene chiesto dal Signore».

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