«Il coraggio di mettere in gioco tutta la vita»
(
V. Z.  - La Vita Cattolica del 23 Marzo 2016)

          Lingua e differenze culturali ci possono separare, ma «attorno alla stessa mensa ci riscopriamo fratelli ed è significativo che proprio la notte di Pasqua, nel luogo della rinascita - il fonte batte­simale - riscopriamo questa fraternità e la fede in Gesù Cristo che ci accomuna». Così il direttore dell'Ufficio liturgico diocesano, don Loris Della Pietra, a proposito del rito dell'iniziazione cristiana che sarà celebrato nella Veglia pasquale in Cattedrale, attraverso il quale 13 adulti, per la maggior parte immigrati, saranno accolti nella Chiesa udinese.
          Non dimentichiamo che quella verso la quale ci incamminiamo è la Pasqua dell'Anno Santo, ricorda don Della Pietra. «Proprio sulla croce Gesù ci lascia forse la pagina della Misericordia più bella. Al malfattore appeso vicino a lui che gli chiede "Ricordati di me quando sarai nel tuo regno", Gesù risponde: "Oggi sarai con me nel paradiso". Mentre tutto attorno ai due condannati parla di morte, loro piantano un seme di vita, che si chiama misericordia». Gesù avrebbe potuto riconoscere la colpa di quell'uomo, aveva commesso un reato, gli promette invece un futuro nuovo nella comunione eterna con lui. «Sarebbe bello - incoraggia don Della Pietra - che dalla Pasqua che noi celebriamo scaturisse proprio questo: gesti concreti di perdono e riconciliazione». E di accoglienza nei confronti del prossimo.
          «Oggi assistiamo quasi muti di fronte a queste processioni dolorose di persone che vanno da un confine all'altro alla ricerca di una terra di libertà e di dignità, attraversando anche il nostro Friuli». Cosa possiamo fare, invece? «Aprire il cuore! Cambiare mentalità verso chi è diverso da noi e bussa alla nostra porta - risponde il direttore dell'Ufficio liturgico -, portare dentro di noi la sofferenza di questi uomini e queste donne e fare in modo che non diventi uno spettacolo da guardare immobili. Dare inizio ad un cammino nuovo di fraternità, di solidarietà, di promozione della dignità dell'uomo».
La stessa Pasqua ce lo insegna: «Dalla Croce scaturisce la speranza, dalla sofferenza nasce vita nuova. Gesù ci ha fatto comprendere che ogni sofferenza può essere un seme che diventa pianta, frutto per una vita più grande, all'insegna del dono. Il cammino, certo, è impegnativo. Richiede grande partecipazione. È quel che chiamiamo conversione: ci si converte quando si mette in gioco tutta la propria vita».
          (Nel mio archivio digitale ho trovato questa foto di don Loris appena consacrato, colta alla Plêf di Guârt il 14 Agosto 2001)



 PREGHIERE DEI FEDELI


...dalla liturgia eucaristica alla Comunione...



Tu che abiti al riparo del Signore
e che dimori alla sua ombra
di' al Signore mio rifugio, mia roccia in cui confido.
E ti rialzerà, solleverà su ali d'aquila
ti reggerà, sulla brezza dell'alba ti farà brillar
come il sole così nelle Sue mani vivrai.
Dal laccio del cacciatore ti libererà
e dalla carestia che ti distrugge
poi ti coprirà con le sue ali e rifugio troverai.
E ti rialzerò, ti solleverò, su ali d'aquila ti reggerò,
sulla brezza dell'alba ti farò brillar come il sole
così nelle mie mani vivrai.


...la foto ai fedeli dopo la Comunione...
 
...sono seguiti alcuni interventi di ringraziamento...
 

...e l'omaggio floreale alla mamma di Loris...



BENEDIZIONE

...saluto a Maria, Madre di Misericordia...

Marija, Mati božja, ti Mati milosti,
življenie naše v Bogu obvaruj nam vse dni.
O Mati, čuj naš glas, dobrotno uslišinas!
Marija, Mati božja, ti zdravja si Gospa;
ozdravi nam telesa, daj zdravja dušnega.
O Mati, čuj naš glas, dobrotno uslišinas!
Marija, Mati božja, prelepa si Gospa;
očisti nasa srca, da lepa bodo vsa.
O Mati, čuj naš glas, dobrotno uslišinas!