Oltre 20 anni fa il pensionato ha fondato un sito dedicato
alle tradizioni del Friuli. “Racconta” via web anche
celebrazioni religiose, seguitissime all’estero.
Aldo Taboga, il “turista” delle Messe
(Monika
Pascolo – Vita Cattolica del 1 Febbraio 2023)
La prima cosa che fa quando esce il settimanale “la Vita
Cattolica” – ci racconta – è sfogliare subito le pagine delle
cronache locali. «Controllo se è riportata qualche ricorrenza
particolare, se c’è in programma qualche tradizionale festa paesana,
qualche patrono da festeggiare…». Poi si mette alla guida della sua
auto e nel giorno indicato, con largo anticipo, raggiunge la
località scelta per aggiungere un tassello al suo “Biel lant a
Messe”. Lui è Aldo Taboga, classe 1937, pensionato di Leproso,
località del comune di Premariacco affacciata sul fiume Natisone.
Una vita dedicata al mestiere di radiotecnico. A riparare radio e
televisori, riuscendo a trasformare quella passione giovanile per
l’elettrotecnica in qualcosa di concreto, grazie al corso per
corrispondenza Radioelettra.
Era il 2002, quando ha fondato l’associazione “Di ca e di là dal
Nadison” («all’Abbazia di Rosazzo, uno dei miei luoghi del cuore») e
aperto il sito www.natisone.it – con l’intento di «far conoscere e
apprezzare, qui e all’estero, le bellezze, la storia, le tradizioni
e il folclore della nostra regione». Da allora ha “collezionato”
oltre due milioni di visite, da ogni angolo del mondo. Canada, Stati
Uniti, Argentina, Australia, ... Soprattutto di emigranti friulani.
«Le proposte del sito sono svariate: parlo di luoghi, personaggi,
eventi, attualità, ma il cavallo di battaglia sono le Messe»,
ammette. Quelle che ogni settimana – a partire dal 2001 e senza
interruzione persino nel 2020, l’anno più complicato della pandemia
– segue di persona, un po’ dappertutto. Anche oltre confine, in
Slovenia. «Ultimamente quelle più vicine – dice –, perché gli anni
vanno su e le difficoltà di movimento purtroppo aumentano».
Non passa certo inosservato Aldo che, aiutandosi con il
suo carrello – a causa di un problema alla colonna vertebrale che
fin dalla gioventù non gli consente libertà nei movimenti –, si
sposta da una parte all’altra della chiesa per fotografare – altra
sua grande passione, anche in questo caso coltivata “in proprio” – i
momenti salienti delle varie celebrazioni. Prende nota delle parole
del celebrante, registra il suono delle campane, testimonia, anche
con la video camera, tutto ciò che cattura la sua attenzione. Dietro
a ogni evento, c’è pure un’accurata ricerca storica dalla quale
emergono particolarità e aneddoti legati a chiese e località. Poi,
tutto il materiale raccolto, come in un perfetto puzzle, confluisce
sul web, con un ricco repertorio di immagini, canti, passaggi
salienti delle omelie, benedizioni. E dopo la pubblicazione, al
lunedì, vedere che il numero di visite al sito aumenta a dismisura –
«e che tante persone, sopratutto friulani che vivono all’estero, mi
scrivono per ringraziarmi, ma anche per chiedermi di seguire le loro
feste paesane» –, per Aldo è una delle soddisfazioni più belle,
ammette. Svelando che “Biel lant a Messe” – la scelta del nome su
consiglio dell’indimenticato amico Valter Peruzzi – è stato la sua
salvezza.
«A causa dei miei problemi di salute, della mia fisicità
così particolare, nella vita comunitaria mi sono sempre tenuto in
disparte. Mi stavo isolando sempre più». Una sofferenza, racconta,
anche quando adolescente non è più stato in grado «di stare al
passo» della compagnia che iniziava a muoversi dal paese per andare
a divertirsi. «Forse sarei finito in osteria, avrei trascorso lì il
mio tempo libero…», commenta. Invece Aldo ha fatto in modo che i
suoi talenti rappresentassero la svolta per la sua vita. Con
inesauribile energia e dedizione che ancora oggi lo accompagnano nei
suoi progetti. Primo tra tutti quello che lo vede instancabile
“turista delle Messe”. «È stata la mia salvezza». Ormai i sacerdoti
e la gente dei luoghi che “racconta” lo conoscono bene.
«L’accoglienza è sempre calorosa e vorrei, per quanto possibile,
continuare a portare avanti questa iniziativa».
In questi anni Aldo si è sempre autofinanziato, sostenuto
pure da qualche donazione. «Al momento con la pensione di invalido e
radiotecnico, ciò è sempre più difficile». Da qui l’appello rivolto
a chi apprezza il suo operato, a dare un piccolo contributo
consentendo così alla sua creazione di continuare a esistere nel
web. Chi volesse aiutare Aldo, trova tutti i dettagli sul suo sito
(per contatti:
aldo@natisone.it).
|