nuove dal friuli e dal mondo

Premariacco (UD), 4 Luglio
Piazzale Guglielmo Marconi

Cerimonia in ricordo del tragico eccidio del 29 maggio 1944

          Con le uniche informazione sull'evento tratte dal sito dell'ANPI di Udine, che prevedeva: Incontro dei partecipanti davanti al Municipio, Santa Messa e Corteo dalla Chiesa al Monumento ai Caduti, ed avendo una certa esperienza in simili eventi, mi ero quindi preparato partendo dal sagrato delle chiesa di San Silvestro, con tre foto che mostrano la potenza della mia Sony con zoom 50x... Avevo anche chiesto la collaborazione del caro amico del "natisone" Oddo Lesizza, che con la sua reflex munita di ottica 300x, mi avrebbe dato una mano nelle riprese, perchè due occhi vedono più di uno...

...i rintocchi delle ore 10:00 si erano da diversi minuti dispersi nell'aria mentre correva voce che la celebrazione in chiesa non ci sarebbe stata... tanto che in modo abbastanza disordinato i numerosi partecipanti si sono avviati verso Piazza Marconi per partecipare alla Celebrazione Civile in ricordo del tragico evento...


...alle 10.30 la cerimonia introdotta da Dino Spangaro dell'ANPI di Udine ha avuto inizio...


...con la deposizione della Corona d'Alloro al cippo al lato est della piazza, dove nel 1944 era stato eretto il patibolo dei 13 Martiri...


...sono seguiti gli interventi del Sindaco del Comune di Premariacco Roberto Trentin;
del Sindaco di San Giovanni al Natisone Carlo Pali;
della Vice Sindaco del Comune di Corno di Rosazzo;
e del Vice Sindaco del Comune di Tavagnacco Federico Fabris.


...Mons. Pietro Moratto ha proposto un "Requiem" in suffragio dei Caduti
seguita dall'intervento del Presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin...


...obbiettivi in libertà...

...prima della Orazione Ufficiale della prof.ssa Nadia Mazzer...


...della quale pubblichiamo la parte conclusiva...

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...un sentito ringraziamento a Oddo Lesizza per il suo supporto con oltre 150 click...

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  A Premariacco 76 anni fa un attacco a libertà e democrazia
Cerimonia dell'Anpi per ricordare i 26 partigiani impiccati per rappresaglia
il 29 maggio 1944 dopo averli scelti tra coloro che si trovavano incarcerati a Udine

          04 luglio 2020 - "Per tanti ragazzi e ragazze, durante gli anni della guerra, quando il nostro Paese, ma l'Europa intera, cercava di sfuggire al giogo della dittatura e della sopraffazione, il Tricolore e la Patria erano ideali verso cui tendere e per cui dare tutto, anche la propria vita. Quei giovani di ieri hanno lasciato una eredità etica a noi amministratori pubblici, ai sindaci di oggi".
          Queste le parole che il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha espresso nel corso della cerimonia organizzata a Premariacco per ricordare i 26 partigiani impiccati 76 anni fa, esattamente il 29 maggio 1944, metà appunto a Premariacco e metà a San Giovanni al Natisone dopo averli scelti tra coloro che si trovavano incarcerati a Udine, in risposta a due rappresaglie con cui avevano perso la vita tre soldati tedeschi.
          I 13 uccisi a Premariacco erano giovanissimi partigiani del Fronte della Gioventù, età dai 17 ai 20 anni, catturati a Feletto una ventina di giorni prima. Gli altri erano 3 partigiani garibaldini di 16, 17 e 60 anni, arrestati nel corso del grande rastrellamento a Corno di Rosazzo del 27 maggio che diede a quel Comune un triste primato per il numero di deportati in Germania (oltre 40), e 10 carcerati dai 17 ai 41 anni. I loro corpi furono lasciati penzolare da mattina a sera, prima di essere trasportati a Trieste, si pensa per essere bruciati nel forno della Risiera di San Sabba.
          "Siamo qui a ricordare, perché solo attraverso il ricordo e il saper tramandare rimangono vivi quei valori e quelle emozioni - ha detto Zanin - che hanno portato dei poveri ragazzi a divenire esempio crudele della sopraffazione sulla libertà, sulla democrazia e sull'appartenenza. L'esposizione dei loro corpi non è stata altro che il desiderio di annichilire, con il terrore, il senso di libertà che è innato nell'uomo. È stata un'operazione disumana. Parliamo di loro come dei patrioti, una parola che deriva da 'terra dei padri', una terra sacra, da difendere, su cui si giocano le sorti di una intera comunità".
          Con il presidente del Consiglio regionale e il sindaco Roberto Trentin di Premariacco, il sindaco Carlo Pali di San Giovanni al Natisone, il vicesindaco Maurizio D'Osualdo di Corno di Rosazzo, il vicesindaco Federico Fabris di Tavagnacco, il consigliere regionale Elia Miani presente quale consigliere comunale di Cividale, l'assessore Giulia Manzan del Comune di Udine, l'assessore Tiziano Venturini di Buttrio. A fare da cornice, accanto al cippo e alla stele posati a ricordo perenne di quella tragedia, i vessilli di diverse rappresentanze partigiane a nome delle quali ha parlato il presidente dell'Anpi provinciale di Udine, Dino Spanghero, oltre a un'orazione ufficiale affidata a Nadia Mazzer.
          "Il mio auspicio è che si possano ospitare in questa piazza manifestazioni in ricordo di tutti coloro che, nel periodo tragico della guerra, hanno combattuto per la nostra nazione, indistintamente. Abbandoniamo le posizioni di parte e facciamo in modo di ritrovarci consapevoli che tutti hanno combattuto, e tutti stiamo ancora combattendo, per il Tricolore", ha affermato il sindaco di Premariacco.
          "Siamo a ricordare un eccidio in modo che le sofferenze dei nostri nonni non possano ripetersi mai più. Le nuove generazioni tendono a dimenticare, quasi a non riconoscere il sacrificio che altri giovani hanno fatto per la democrazie. Noi non dobbiamo creare muri, ma ponti per una società equa e solidale", ha aggiunto il sindaco di San Giovanni al Natisone.   

(Tratto da: https://www.ilfriuli.it/)