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Orsaria di Premariacco (UD), 7 Dicembre 2013
Trattoria "Al Natisone"

Cena sociale del  "Voa di Fa Nia Club)
(testo di Bruno Badino foto di Alessio Ieronutti)


         
 ESTRATTI

...siamo riusciti a recuperare da una cassetta registrata da Alessio,
alcuni frammenti della lettura di Brunetto, di una
poesia-discorso del 2002 di Remigio  uno dei fondatori...


...alla festa non poteva mancare ... il Plevan...

          Ogni anno la sera del 7 dicembre (vigilia dell’ Immacolata) ci sono in Italia due avvenimenti mondani d’importanza internazionale: l’inaugurazione della Scala a Milano, con la presenza del Capo della Stato, e la Festa del “Voa di fa nia Club” a Orsaria.
          Come si deduce dal nome, si tratta di un gruppo di persone, apparentemente accomunate dalla “voglia di fare niente”, che ogni anno si ritrovano per festeggiare la loro pigrizia. In effetti non è proprio così: è tutta gente che lavora o ha lavorato per tutta la vita, con serietà e passione e che vuole per una sera considerarsi dei (finti) fannulloni.
          Così sabato scorso si sono riuniti una cinquantina di questi “lavoratori”, nella sede sociale, nella nota trattoria vicino al “Natisone” per festeggiare l’evento. Il menu, come si deve ai buongustai, è stato davvero ottimo, come buoni erano i vini d’annata. E’ stato piacevole ritrovarsi e parlare assieme e commentare avvenimenti e persone in modo scherzoso di un intero anno.
          A tenere allegra la compagnia è stato il folto complesso musicale (Renzo e Alvaro), che hanno saputo con la loro bravura ricevere unanimi consensi e continui applausi.
          C’è stato il momento dei discorsi. Il segretario Alvaro ha letto il bilancio e ha illustrato il denso programma di attività per il prossimo anno : preparazione della famosa frittata con l’erba salamaria a Carnevale e naturalmente la prossima cena sociale di dicembre. Di più non si può pretendere dal Club.
          Il presidente emerito della vecchia Mascherata di Orsaria, Brunetto ha letto con maestria e passione la poesia-discorso che il “vate” fondatore Remigio (purtroppo non presente) aveva scritto nel lontano 2002, ottenendo un sacco di risate.
          C’è stata anche la premiazione con una pregevole targa, opera del socio Almeo, donata al presidente sig. Banoz , detto anche Eugenio, per la sua opera e dedizione alla associazione.
          C’è stato anche il momento della tradizionale lotteria, con tantissimi e preziosi (forse) premi, distribuiti dove la fortuna ha voluto, con la soddisfazione di qualcuno e la recriminazione di altri.
          La serata si è conclusa alle ore piccole, col proposito di rinnovare la “Festa dei Voa di fa nia” fra un anno, non prima perché non abbiamo tempo: il lavora ci aspetta!
          P.S. Non erano presenti le nostre signore: erano tutte all’inaugurazione della Scala.