Ogni anno la sera del 7 dicembre (vigilia dell’ Immacolata) ci sono
in Italia due avvenimenti mondani d’importanza internazionale:
l’inaugurazione della
Scala a Milano, con la presenza del Capo della
Stato, e la Festa del “Voa di fa nia Club” a Orsaria.
Come si deduce dal nome,
si tratta di un gruppo di persone, apparentemente accomunate dalla
“voglia di fare niente”, che ogni anno si ritrovano per festeggiare
la loro pigrizia. In effetti non è proprio così: è tutta gente che
lavora o ha lavorato per tutta la vita, con serietà e passione e che
vuole per una sera considerarsi dei (finti) fannulloni.
Così sabato scorso si
sono riuniti una cinquantina di questi “lavoratori”, nella sede
sociale, nella nota trattoria vicino al “Natisone” per festeggiare
l’evento. Il menu, come si deve ai buongustai, è stato davvero
ottimo,
come buoni erano i vini d’annata. E’ stato piacevole
ritrovarsi e parlare assieme e commentare avvenimenti e persone in
modo scherzoso di un intero anno.
A tenere allegra la
compagnia è stato il folto complesso musicale (Renzo e Alvaro), che
hanno saputo con la loro bravura ricevere unanimi consensi e
continui applausi.
C’è stato il momento dei
discorsi. Il segretario Alvaro ha letto il bilancio e ha illustrato
il denso programma di attività per il prossimo anno : preparazione
della famosa frittata con l’erba salamaria a Carnevale e
naturalmente la prossima cena sociale di dicembre. Di più non si può
pretendere dal Club.
Il presidente emerito
della vecchia Mascherata di Orsaria, Brunetto ha letto con maestria
e passione la poesia-discorso che il “vate” fondatore Remigio
(purtroppo non presente) aveva scritto nel lontano 2002, ottenendo
un sacco di risate.
C’è stata anche la
premiazione con una pregevole targa, opera del socio Almeo, donata
al presidente sig. Banoz , detto anche Eugenio, per la sua opera e
dedizione alla associazione.
C’è stato anche il
momento della tradizionale lotteria, con tantissimi e preziosi
(forse) premi, distribuiti dove la fortuna ha voluto, con la
soddisfazione di qualcuno e la recriminazione di altri.
La serata si è conclusa
alle ore piccole, col proposito di rinnovare la “Festa dei Voa di fa
nia” fra un anno, non prima perché non abbiamo tempo: il lavora ci
aspetta!
P.S. Non erano presenti
le nostre signore: erano tutte all’inaugurazione della Scala. |