nuove dal friuli e dal mondo

Villacaccia (Lestizza), 18 Agosto 2005

Consegne del premio Mus d’àur ai Colonos
Festa per Antonio Gasparotto, Emilia Mestroni, Aldo Taboga e Maria Del Fabbro

...prima dell'evento...

I quattro friulani nell'albo d'oro di Avostanis 2005
Messaggero Veneto del 17 Agosto 2005

   LESTIZZA. E decisamente un premio contro corrente. Così è stato presentato, sin dalla sua prima edizione, esattamente otto anni fa, il Mus d'àur, assegnato a persone - e ce ne sono molte - che, pur restando nell'ombra, si distinguono per esperienze e progetti di vita che «a àn contribuît intal tiessût di ogni dì a favorî la cressite umane, sociâl, etiche e culturâl da la realtât e da la comunitât dulà che a vivin».
     Un premio particolare anche perché, quando è stato istituito, a tenerlo a battesimo fu Moni Ovadia il quale, da grande attore qual è, propose una bella performance dedicata all’asino. In quell'occasione, confessò di essere un estimatore del quadrupede e delle sue qualità silenziose. Allora, e molti lo ricordano a tutt'oggi, con voce recitante e chitarra, nello spettacolo intitolato Asinografia, lesse (anche in friulano) alcune pagine di Platero e io, splendido testo di inizio secolo del poeta spagnolo Juan Ramón Jiménez, storia di un intenso dialogo tra un poeta e un asinello sulla natura del mondo e dell' uomo.
     Ebbene, il Mus d'àur dell'aia dei Colonos di Villacaccia di Lestizza di strada ne ha fatta perché, a ogni edizione, sono stati proposti nomi interessanti sotto vari punti di vista. Ed è una apposita commissione ristretta che esamina i candidati segnalati e sceglie quelli che ritiene più meritevoli e, soprattutto, più rispondenti alle finalità del premio. Tra i premiati di questi anni Wilma Fongione di Galleriano di Lestizza, una vita segnata dalla guerra, dall'emigrazione e dalle disgrazie. Geremia Regeni, uomo di mare, pescatore e marinaio, inventore della mitica motonave Saturno. Aldo Colonnello, animatore del Circolo culturale Menocchio. Benito Calligaro di Buia, fornaciaio. Christiane Rorato, figlia di emigranti friulani, residente a Parigi, attrice. Eleonora Garlant di Artegna, detta la Siore da lis rosis. Il maestro Luigi Marinigh di Gagliano di Cividale,  Dirce Rossi, combattente in prima linea, fra la gente di Lestans, contro il progetto di quattro cementifìci nella zona.
     Per Avostanis 2005 i premiati, domani sera alle 21, saranno Antonio Gasparotto, che sarà presentato dall'attore Luca Altavilla, Emilia Mestroni, presentata da Guido Sut, coordinatore della commissione del premio, Aldo Taboga, presentato da Federico Rossi, deus ex machina degli eventi culturali dei Colonos, Maria Del Fabbro, presentata da pre Toni Bellina. Uomini e donne operosi i cui curricula pubblichiano qui accanto.
    Un premio speciale sarà inoltre assegnato a quanti hanno reso possibile la costruzione del Tempio Vegetale firmato dall'artista Giuliano Mauri. Si tratta di una ventina di persone che si sono alternate nei vari periodi, fra le quali, in particolare, Ermes Candido di Pigolato, Romolo Valoppi di Sedegliano, Luca Meneguzzi di Talmassons e Luigi Rossi di Villacaccia.
     La serata sarà animata, oltre che dai due presentatori Claudia Grimaz e Vanni De Lucia, che dialogherà con la musse Linde, un'asina del parco agricolo dei Colonos, anche dal popolare presentatore televisivo Bruno Pizzul.
     Storie - dunque - di grande impegno lontano da quei riflettori che a volte deformano la realtà, esaltando valori ed eventi che invece sono effimeri. In un'era in cui l'apparire è ormai più importante dell'essere, il premio Mus d'àur dei Colonos è un riconoscimento a chi opera dietro le quinte e rischia, spesso, di essere dimenticato. (Silvano Bertossi)

L'anteprima di Radio Spazio 103

...l'evento...

Apertura con i "Brass Folk" e Linde, la musse protagoniste principâl de serade ai Colonos...


    

...alcune immagini colte durante la serata...

Grazie alla cortesia di Luca d'Agostino, possiamo esporre alcune foto che noi non abbiamo potuto scattare: Tre dei quattro premiati con il Mus d'àur: Aldo Taboga, Emilia Mestroni e Antonio Gasparotto.


 

Non avendo potuto essere presente, Maria Del Fabbro l'abbiamo raggiunta il 21 Agosto nella sua abitazione di Mediis, nel Canal di Socchieve...

...dopo l'evento...

Avostanis" ha premiato Gasparotto, Mestroni, Taboga e Del Fabbro
I "Mus d’àur" nel segno di un operoso impegno in favore della terra friulana

     LESTIZZA. L’asino nella sua pacatezza, sottomissione, ma anche, e soprattutto, nella sua dignità. È, nel collettivo, simbolo di ignoranza, zoticità e caparbietà. Ha generato tantissimi modi di dire, alcuni ingiuriosi, altri allusivi, altri ancora di una intelligenza sopraffina. In fondo questo animale, costantemente dileggiato, ha una sua personalità e tutta una serie di caratteristiche positive.
     Otto anni fa, nell’ambito di Avostanis, le manifestazioni culturali che hanno come teatro naturale l’ampia aia dei Colonos di Villacaccia di Lestizza, è nato un premio chiamato Il mus d'àur, che viene assegnato a persone che, lontano dai riflettori, restando nell’ombra, hanno lavorato seguendo esperienze e progetti di vita che hanno contribuito, nel tessuto quotidiano, a favorire la crescita umana, sociale, etica e culturale delle comunità in cui esse vivono. Lavorâ come un mus si suol dire in Friuli per descrivere una persona che lavora senza sosta, con molta determinazione, senza lamentarsi e con obiettivo ben preciso. Così, in questi otto anni, i Colonos di Villacaccia hanno laureato personaggi non noti alle cronache, ma importanti per quello che hanno fatto.
     La serata della consegna del premio Mus d’àur 2005 è iniziata alla grande con le note del gruppo Brass Folk, otto ragazzi di Nogaredo di Prato coordinati da Massimo Gregoris. Davanti ai musicisti, l’attore Vanni De Lucia accompagnato da Mina, un’asina che, con il suo ragliare, ha salutato le 350 persone presenti. «Raglia raglia – più volte le ha detto De Lucia –, anche perché bisogna avere il coraggio di essere se stessi». E De Lucia, con la complicità dell’attrice e cantante Claudia Grimaz, ha parlato del mondo visto dalla parte del mus, inserendo un dotto testo di Erri De Luca che così sostiene: «Da noi sempre di meno si sente un raglio d’asino. Da cittadini abbiamo dimenticato e quasi estinto la bestia, compagna di lavoro da generazioni. Ne parliamo a scherzo, le sue orecchie sapienti sono diventate sberleffo e castigo per alunni svogliati. Eppure asino è somaro, da soma, da carico portato e sopportato... Non conosco in natura grido più scatenato di misericordia. Qualcuno in qualunque maggioranza di sicuro ride: il sacro dentro il raglio dell’asino? Ma in qualche minoranza, in un sobborgo, qualcuno trasalisce al ricordo di una chiamata di asino, da tapparsi le orecchie per non piangere, per non correre incontro. Come fece Giona, profeta, che al suono della voce di Elohim fuggì stordito dalla parte opposta».
     Sul palco, ospite d’onore, Bruno Pizzul, friulanissimo nella sua terra d’origine, popolare telecronista sportivo con le sue oltre 2000 telecronache. Pizzul è stato intervistato, a ruota libera, da Federico Rossi. Ha ricordato che il suo sogno era quello di fare il calciatore. Aveva iniziato, come centromediano, giocando nelle file del Cormons e poi in squadre siciliane e nel Napoli. Si è ritrovato, per caso, radiocronista e quindi commentatore televisivo.
     L’attesa consegna del Mus d’àur ha visto, quest’anno, sotto i riflettori, Antonio Gasparotto di Casarsa, Emilia Mestroni di Mereto di Tomba, Aldo Taboga di Leproso di Premariacco e Maria Del Fabbro di Mediis di Socchieve. I premiati sono saliti sul palco e si sono raccontati, forse per la prima volta e con un certo imbarazzo. Nessun imbarazzo, invece, per Emilia Mestroni, che ha lavorato nello stabilimento Dinamite di Tomba di Mereto, ha fatto la camionista, una delle prime in Italia, e tante altre cose nella vita. Attualmente si dedica al volontariato. Aldo Taboga, l’ideatore del sito web www.natisone.it, ci ha candidamente dichiarato che quando, in una e-mail, ha visto che era uno dei destinatari del premio dei Colonos, ha pensato ad uno scherzo. Gasparotto, che tra l’altro è il padre di Enrico, campione italiano di ciclismo professionisti 2005 (ma non per questo è stato premiato), ha ottenuto il Mus d’àur per la sua grande passione per la bicicletta e per aver riversato tutto questo amore sui giovani che volevano fare del ciclismo. L’ultima premiata, Maria Del Fabbro, 92 anni, che ha visto nascere nel 1946 il periodico La Patrie dal Friûl, è stata rappresentata da pre Toni Bellina, che, intervistato anche lui da Federico Rossi, alla domanda «Dove andrà a finire il Friuli?» ha risposto «Bisogna farlo andare dalla parte giusta e al Friuli occorre dare un’anima».

(Silvano Bertossi in IL MESSAGGERO VENETO, Album, sabato 20 agosto 2005)