nuove dal friuli e dal mondo

Abbazia di Rosazzo, 8-9-10 Aprile 2005

2° SIMPOSIO INTERNAZIONALE
“ROSAZZO TRA EST E OVEST”

a cura dell’Abbazia di Rosazzo e della ONLUS Per Vetren
in collaborazione con la Fondazione Abbazia di Rosazzo 

OBIETTIVI

     Rispondere ad un’esplicita richiesta che ci viene dagli amici bulgari, in procinto di entrare a far parte dell’Europa allargata (ingresso nella UE previsto per l’1 gennaio 2007);
     Favorire la collaborazione con istituzioni, enti e personalità con i quali l’Abbazia di Rosazzo, insieme alla Onlus “Per Vetren”, è in dialogo da cinque anni a questa parte nel suo impegno per l’Europa;
     Continuare il discorso aperto con il 1° Simposio due anni fa (10.11.12 gennaio 2003);
     Aprire una nuova fase di collaborazione nell’opera umanitaria avviata a Vetren (in Bulgaria) nel 2000 e sostanzialmente conclusa con l’inaugurazione (8.8.04) di un orfanotrofio per 100 bambini da 0 a 3 anni;
     Esaltare l’opera del volontariato nella collaborazione fra popoli di diversa cultura, religione, condizioni sociali e politiche.

ENTI DIRETTAMENTE COINVOLTI
Arcidiocesi di Udine, Metropolia di Stara Zagora (BG)
Parlamenti di Bruxelles, Sofia
Università di Stara Zagora (BG), Berlino (FUB), Udine
 

CON GLI AUGURI di Simeone Sassonia Coburgo
(primo ministro della Repubblica di Bulgaria)

Sofia, 15 martedì ’05
Gentile Presidente, Due righe per dirLe quanto sono impressionato dal programma del Simposio "Per  l’ingresso della Bulgaria nell’Unione Europea". Iniziative come questa aiuteranno senz’altro la Bulgaria, creando in più sinergie e interessi economici comuni. Con tanti ringraziamenti come bulgaro, per la Sua proverbiale generosità, spero di avere la possibilitá di rivederLa presto. Simeone Sassonia Coburgo
P.S.
La prego di trasmettere un cordiale saluto al Rettore Don Dino Pezzetta”.

VENERDI 8 aprile 2005 -  COOPERAZIONE IN UN’EUROPA ALLARGATA

IGOR DAMIANOV - Ministro delle Scienze e della Formazione della Repubblica Popolare di Bulgaria
IVAN EVSTATIEV - Sindaco di Pazardjik
ALEKSANDAR  PAVLOV - Docente all’Università Tracia di Stara Zagora
     

DEMETRIO VOLCIC - senatore della repubblica,, già eurodeputato ed esperto dell’Est Europeo
DINO COZZI - Direttore della Banca di Credito Cooperativo di Manzano

SYBILL DE VITO-EGERLAND 
- della Freie Universität Berlin
 

SABATO 9 aprile 2005 - INTERSCAMBI E SOLIDARIETA’ NELLA NUOVA EUROPA 
DIALOGO TRA UNIVERSITA’  (coordinatore CLAUDIO FRESCHI, insegnante di Filosofia)
UNIV. TRACIA di Stara Zagora (Bulgaria)  -  ALEKSANDAR PAVLOV: “Una proposta di collaborazione”
UNIV. DEGLI STUDI di Udine - FRANCA BATTIGELLI, del.rett. per i Programmi Socrates
UNIVERSITA’ DI PERUGIA - VESSELIN PAVLOV jun. in rappr. degli studenti univ. bulgari
 
UN’EUROPA DELLA SOLIDARIETA’ - (coordinatore DINO PEZZETTA, rettore dell’Abbazia)
GIANNI PELLARINI, Guida spirituale Scout “Campo estivo dei giovani scout a Vetren”  
GASTONE PIASENTIN “Onlus Per Vetren”  - “Il progetto Per Vetren: tra passato e futuro”
CARITAS Diocesana -  Esperienze di liberazione dalle dipendenze in Romania ed Ucraina
LIDIA STEFANOVA, dir. istit. San Stiliano, Vetren - “Vita nuova a Vetren” 
VOLONTARI a Vetren -  Testimonianze 
PER UN IMPEGNO SOCIO-ASSISTENZIALE (coordinatore ELIO CARCHIETTI, dirigente sanitario)
IVAN EVSTATIEV, sindaco di Pazardjik (BG) - Integrazione dei giovani dimessi dagli istituti social
VESSELIN PAVLOV sen.,  ottorinol., Sofia - Cooperazione medica oltre le frontiere
LUIGI GLOAZZO, Caritas Diocesana - “L’impegno nel volontariato nell’Europa dei popoli”

DOMENICA 10 aprile 2005 -  UNA CRISTIANITA’ CREDIBILE
Interventi dei rappresentanti delle comunità cristiane
Cattolici - ALFREDO BATTISTI  (vescovo emerito di Udine)
Protestanti - DIETER KAMPEN (pastore della Comunità Evangelica Luterana di Trieste)
Ortodossi - Avksentii (archimandrita di
di Stara Zagora, BG)
Rosazzo
- DINO PEZZETTA (rettore dell’Abbazia)

 ESTRATTO AUDIO>>>


 Liturgia Ecumenica della Parola>>>

Egregi Signori e Signore, cari benefattori e amici!

     Per me e’ un grande onore essere qui e poter ringraziarvi personalmente a nome di tutto il personale dell’Istituto di cure medico - sociali per bambini – citta’ Vetren, per tutto quello che l’ONLUS “Per Vetren” ha fatto per noi. Vorrei raccontarvi del monumento della virtù, della bontà umana e dell’amicizia che avete creato voi.
     L’Istituto a Vetren e’ stato costruito nel 1923 con la funzione d’essere sanatorio per malati di tubercolosi. Nel 1974 è stato trasformato in Istituto per crescita di bambini, i cui genitori non riescono a mantenerli e che corrono un rischio per la loro salute e la loro vita.
     L’Istituto è situato in una bassa zona montana nel cuore di un bosco di conifere e di latifoglie.Si estende in un territorio di 100 are (=10 dekari) ed è a ridosso di una collina. L’aria è pulita, fresca, con aroma di pini.Il clima è secco, ma temperato. Nella regione non vi è la presenza di industrie inquinanti. La struttura è ampia, solida e adatta ad ospitare i bambini.
     Cosi è cominciata la storia di questo Istituto. Nel suo sviluppo ci sono stati sia vertici, che discese, in dipendenza del periodo e della gente che vi ha lavorato, perché il vero protagonista e’ il personale. I bambini sono dei “fiori”, teneri e sensibili, delicati e vulnerabili, e la loro salute psicologica e fisica, dipende da chi li assiste e dalle condizioni nei quali vivono.
     E cosi siamo giunti all’anno 2000, quando la Bulgaria sopravisse uno dei più cruciali momenti nel suo sviluppo – una rivoluzione che cambiò la struttura dello Stato, il tipo d’amministrazione, il modo di vita e di concepimento del mondo. Questo cambiamento era emozionale ed entusiastico, ma anche troppo penoso per la maggior parte della gente. L’economia e’ crollò, i redditi diminuirono, i cibi e il gasolio non erano sufficienti, l’elettricità mancava per lunghe ore durante la giornata e la notte. Difficilmente riuscivano a sopravivere sia le famiglie, sia le istituzioni statali e comunali, alle quali apparteneva l’Istituto sociale. I mezzi finanziari non bastavano neanche per necessità quotidiane. In questo periodo si cercavano dei benefattori anche per mangiare, vestiti e gasolio. Per fare riparazioni non si poteva neanche pensare. Si facevano riparazioni indispensabili che non potevano essere rimandate: vetri rotti, avarie del riscaldamento, superficiali ricostruzioni dell’edificio, dell’acquedotto. L’attrezzatura era vecchia e si guastava sempre.
     Ma “Dio non abbandona le piccole anime innocenti” dice l’infermiera Kratunkova che in quei tempi era infermiera principale e che ci raccontava come segue: “ Un giorno nell’Orfanotrofio sono arrivati Sig. Ezio Cleri e Sig.ra Nada Cleri, portati da Sig. Marinkov. Li abbiamo fatto vedere l’Orfanotrofio e loro hanno voluto aiutare i bambini. All’inizio questo ci ha stupiti, la nostra reazione era negativa, perché abbiamo pensato a cosa avrebbero potuto chiedere in _cambio. Con un po’ di paura abbiamo cominciato a chiedere dei biscottini, formaggio, pasta; siccome non abbiamo avuto dei mezzi finanziari e i magazzini erano vuoti. E’ da notare che già il giorno dopo l’ordine era eseguito. Un giorno e’ venuto un architetto che ha guardato attentamente l’edificio e … cosi tutto e’ iniziato”.
     All’inizio con doni singoli e dopo con un intero programma della durata di quattro anni per eseguire il restauro essenziale dell’edificio e di tutte le attrezzature lì presenti, e’ iniziata un’opera grande, significativa e duratura che è rimasta come un monumento e come un ricordo nei cuori di tutti quelli che l’hanno creata, portata avanti e oggi la usano.
     L’ONLUS “Per Vetren”, creata specialmente per questo grandioso programma, e con l’attiva collaborazione dell’Abbazia di Rosazzo, l’ha portato al suo termine. L’8 di agosto 2004 insieme ai tanti ospiti dalle istituzioni statali bulgare, ai dirigenti italiani e promotori nell’esecuzione dell’impresa e ai tanti ospiti /italiani e bulgari/ è stato inaugurato il rinnovato Istituto per bambini a Vetren.
     Indimenticabili rimangono i contatti che sono stati creati fra i volontari - muratori, gli organizzatori, il personale dell’Istituto e i bambini. Il lavoro in comune li ha uniti. Si raccontano delle storie, degli eventi, delle impressioni per la gente venuta a lavorare e su quelli che ogni anno visitano l’Istituto come si parla per amici vicini, dei bambini che sono stati amati e sono gia cresciuti. Adesso l’Orfanotrofio e’ nuovo, pulito, ben illuminato e perfettamente riscaldato. Sono stati cambiati gli infissi con quelli moderni, d’alluminio, ben guarniti. Tutte le porte sono nuove, i controsoffitti sono belli, i pavimenti sono di copertura adatta. Sono stati rifatti: l’impianto elettrico, l’impianto idrico e l’impianto di riscaldamento; sono stati cambiati lavatrici, cucine, essiccatoi, mobili. L’impianto elettrico e l’impianto di riscaldamento è stato fornito di una moderna tecnica elettronica. Automaticamente si regola la quantità di calore che ci ha portato a 50% d’economia di gasolio in paragone dell’anno precedente.
     Si lavora in un edificio bello e comodo. Nell’estate scorsa e’ stato riparato lo spogliatoio per il personale ed e’ stato costruito un bel locale con armadi individuali, con doccia e bagno separato adiacente. Ci sono nuovi locali per magazzinaggio. Per la festa di vino - Trifon Zarezan – o San Valentino, il 14.02.2005, abbiamo inaugurato un locale solo per riunioni e feste. In quel giorno era con una bell’ornatura, pieno di tanti ospiti e di tutto il personale, e c’era tanta musica e balli.
     La gente e’ tranquilla, lavora con piacere e stima il proprio lavoro. Si gode il proprio lavoro, prende a cuore le assistenze per tutti i bambini, si angoscia per il loro destino. In quest’inverno abbiamo soperato una grave epidemia d’influenza. Tutti bambini erano malati e tanti di loro erano con bronco polmonite e con bronchiti asmatiche. Mi chiedevo come andrà a finire? Sette bambini erano ospedalizzati, ma anche l’ospedale era strapieno. Non si potevano accettare tutti i gravemente malati. E ho detto: Ci fermiamo qui! Facciamocela insieme!
     Tanti giorni e notti sono rimasta nell’Orfanotrofio. Tutto il personale era in piedi e vigilantemente seguiva ogni bambino, ogni tosse, ogni respiro. Abbiamo sopravissuto!
     Tutti bambini e noi! Tutto questo grazie alla responsabilità e alla coscienza nell’atteggiamento di questa gente al lavoro, sempre pronta a sacrificarsi, a dedicarsi e nello stesso tempo così normale. Senza il loro lavoro di qualità non saremmo riusciti a farcela. Facendo un resoconto, secondo la mia statistica, dovevo mandare in ospedale, avendo completamente ragione dal punto di vista medico, 38 bambini. E solo per far parallelo: a Pazardjik c’e’ un Orfanotrofio, che e’ come il nostro, con 100 posti, e con 80 bambini. Durante l’epidemia 27 dei loro bambini erano ospedalizzati.

     Sapete perché vi racconto tutto questo? Perché a tutto questo hanno contribuito i nostri benefattori. Cambiando l’edificio, hanno cambiato anche la gente. Semplicemente loro sentono che devono rispondere alle condizioni, con un lavoro di qualità. Essere degni per l’ambiente, per il creato dagli altri per loro. Grazie alle buone condizioni e assistenze, le malattie fra i bambini sono diminuite bruscamente. A paragone dell’anno scorso si vede che abbiamo una diminuzione del 45% dei mezzi finanziari per medicinali.
     Da tanti anni, ancora prima che fosse fatta questa restaurazione, conosco questo Orfanotrofio come edificio, come modo di lavorare, come assistenze prestate ai bambini. Adesso le cose sono completamente diverse. Le soventi visite di tante persone nell’Orfanotrofio, collegate alla riparazione, l’inserimento delle vostre volontarie e dei vostri volontari nel lavoro con bambini, ha cambiato il comportamento e il rapporto nei loro confronti. L’Istituto si e’ aperto al Mondo. Adesso e’ pieno di tante attrezzature, di tanti giocattoli, di biciclette, di casette, di carrozzine, di altalene… Ogni dono arrivato dall’Italia ha qualcosa d’interessante per i bambini: macchine-giocatoli, scivolo, casetta. Non ci sono più dei bambini tristi, apatici e annoiati. Loro sono vivaci, socievoli e tendono mani, stringono le mani della gente esterna, vogliono partire con loro. Non ci sono più questi bambini spaventati, che si stringono nell’angolo quando qualcuno entra nella loro stanza. Ogni anno i gruppi stranieri /Americani, Croce rossa tedesca / frequentano tutti gli Istituti, il cui numero totale e’ 35 in tutto il paese per dare dei regali per Natale. Dopo la loro visita da noi abbiamo capito che hanno valutato il nostro Istituto come migliore di tutti..
     A settembre 2004 ci ha fatto visita la Commissione per accreditamento presso l’Agenzia Statale per protezione dei bambini, costituita di 7 membri con rappresentati del Ministero della salute, dell’Amministrazione Regionale, degli Uffici Regionali e Comunali per protezione dei bambini e del Centro regionale della salute. Il loro obiettivo era di attestare tutti gli Istituti nel paese, in visione di diminuire il numero del personale, assistente i bambini. La valutazione dell’Istituto era molto buona e la Commissione era stupita dal poco personale assistente i bambini. Il personale e’ con 20 persone di meno in confronto degli altri istituti con le stesse capacità quantitative di sistemazione di bambini. I membri della Commissione non ci credevano e facevano tante volte le domande sul numero del personale, finchè non li abbiamo fatto vedere la documentazione, confermante il numero di personale e l’ultima e’ stata presa da loro. Hanno fatto il resoconto di un buono sviluppo fisico e psicologico dei bambini nonostante il limitato personale che li assiste.
     Ogni impiegato dell’Istituto ha il “proprio” bambino e gli presta una particolare attenzione, detta a lingua pedagogica “legame privilegiato”. Gli da un sostegno particolare, lo veste diversamente, lo fa passeggiare, lo porta a casa sua e poi piange di più degli altri quando se ne va via. Custodisce la sua foto e sogna di sapere la sua strada di sviluppo e solo per vederlo da lontano, quando e’ gia cresciuto dopo aver passato tanti anni dalla separazione.
     Abbiamo creato un rito ufficiale e speciale per ogni bambino che abbandona l’Istituto. Tutto il personale esce per accompagnare il bambino alla nuova casa per affidarlo agli adottatori. Gli augura salute con un mazzo di geranio e le parole giuste e lo accompagna con un paiolo d’acqua con auguri per una vita prosperosa. Tutti sono contenti per la nuova prospettiva per il bambino e certo che piangono separandocisi. Perché loro sono stati quelli che da 2500 gr l’hanno fatto crescere per diventare un bambino bello e comprensivo.

     Cari amici, Siamo grati a tutti voi per ciò che avete fatto, per il fatto che tutto l’Istituto sa che ha degli amici in Italia, che ci sono delle persone che pensano a noi e condividono le nostre preoccupazioni. Ogni volta che arriva l’ennesimo dono da voi – materiali edili, macchine, sofà, sedie, carrozzine, biciclette, belle tavolette ci viene un sentimento caloroso che durante tutto l’anno da qualche parte li lontano c’e’ qualcuno che pensa a noi. Una cosa non tanto utile qui,_in Bulgaria può trovare il suo posto ed ecco che ci mandano augurio tramite lui. Qui, come dicono gli stessi italiani, avete la vostra “seconda casa” per la quale c’e da pensare e da occuparsi.
Saremo felici che questi contatti continuino sia come assistenza, sia come stimolo e come controllo perché ci tengono responsabili e perché ci aiutano. In voi abbiamo visto dei benefattori, degli amici e delle buone e compassionevoli persone
     Voi non avete voluto niente in cambio! Ci avete ringraziato perché vi abbiamo dato l’opportunità di fare quello che avete voluto e l’avete detto sinceramente. Avete fatto le cose per vostro piacere. Voi ci avete fatto vedere un altro punto di concepimento della vita. Fare qualcosa di buono per l’altro solo per il piacere proprio!
Vi ringraziamo a nome di tutto il personale dell’Istituto per ciò che avete fatto e vi aspettiamo di nuovo da noi!
                                           LIDIA STEFANOVA, dir. istit. San Stiliano, Vetren