nuove dal friuli e dal mondo

Villacaccia di Lestizza (UD), 12 Agosto 2009
Agriturismo ai Colonos

BIOXTREMITÂT
conferenza di astrofisica in lingua friulana

     La serata, intititolata "Bioxtremitât", rientra nell'anno internazionale dell'astronomia ed è inserita nel sito ufficiale www.astronomy2009.it tra le iniziative più qualificate organizzate in Italia.
     Il giovane astrofisico friulano Nando Patat, componente dell'Organizzazione Europea per la Ricerca Astronomica, terrà una conferenza in lingua friulana per dare conto dei risultati delle ricerche correnti e delle prospettive future nel campo della ricerca dei pianeti di tipo terrestre. La terra è un corpo che gira attorno a una dei cento miliardi di stelle della nostra Galassia. E l'universo che l'astrofisica contemporanea ci rivela è composto da almeno altre centinaia di miliardi di galassie, ognuna con centinaia di miliardi di stelle. E' mai possibile che siamo soli nell'universo?".
     L'intervento di Patat avrà carattere scientifico ma anche divulgativo, e si svolgerà con l'ausilio della proiezione di immagini, il supporto sonoro delle percussioni di Ermes Ghiradini e alcuni testi (fra cui un brano tratto dal terzo dialogo del "De l'infinito, universo e mondi" di Giordano Bruno) letti e interpretati da Sandra Cosatto.
     Nando Patat, che lavora in Germania nello staff internazionale di ESO-Eupean Souther Observatory, è membro di numerose collaborazioni internazionali, della International Astronomical Union e della ESO Faculty, e si occupa principalmente di supernovae nell’universo locale. Recentemente ha pubblicato su Science (volume 317, del 2007) i risultati di una ricerca sui progenitori delle SNe di tipo Ia, frutto di una vasta collaborazione che ha coinvolto ricercatori europei, americani e giapponesi.
Nel tempo libero si dedica all’archeoastronomia.


Apertura e contributi recitati da Sandra Cosatto...


...con accompagnamento e intermezzi sonori di
Ermes Ghiradini


L'interessante conferenza di Nando Patat...


...simpaticamente presentata nella particolare lingua friulana della zona di Artegna...


«Nel cosmo potremmo essere soli»
Silvano Bertossi (nella foto con Patat) - Messaggero Veneto del 14 agosto 2009

LESTIZZA. La volta celeste, ai Colonos di Villacaccia di Lestizza, per l'appuntamento con l'astrofisico friulano Nando Patat, si è presentata velata da nubi che nascondevano le stelle. Però stelle, pianeti e dintorni si sono visti, chiaramente, proiettati su un grande schermo e spiegati, con alta cognizione scientifica, da Patat che ha sfoderato preparazione e conoscenza non comuni. Dunque il tema, Bioxtremitât . La semence da la vite intal univiers . Spiegare che cosa c’è il cosmo non è una cosa semplice anche se, in questi ultimi anni, sono stati fatti grandi progressi. Nando Patat, astronomer dell'Eso, European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere , è arrivato all'astronomia dopo aver guardato, da bambino, la luna attraverso il binocolo di suo padre. Ha scoperto che non era un disco, ma una sfera e questo gli ha aperto la terza dimensione dell'universo. Da quel momento ha deciso che l'astrofisica sarebbe stata il suo lavoro. Il 2009 è l'anno internazionale dell'astronomia perché nel 1609 Galileo rivolse, per la prima volta, il telescopio verso il cielo creando uno sconvolgimento nel mondo della scienza e della filosofia. Patat ha spiegato, facendosi aiutare dalle immagini, quali sono le scale astronomiche di distanza iniziando dal sistema solare e dalla distanza dal centro della galassia, per delineare la piccolezza del nostro sistema. Ha poi inquadrato il tempo perché dire che la Terra ha 4 miliardi e mezzo di anni è facile, ma, facendo partire da 0 questo tempo e arrivando a mezzanotte, l'uomo sarebbe comparso negli ultimi 38 secondi della giornata. Alla domanda se la Terra sia l'unica a essere abitata, Patat ha sostenuto che, da un punto di vista scientifico, si può dire che non c'è motivo di pensare che la vita non sia germogliata da qualche altra parte. Le condizioni che portano alla vita, così come noi la conosciamo, sono molto complesse e l'idea, nata negli anni Settanta-Ottanta, che la nostra galassia possa ospitare milioni di civiltà tecnologiche era basata sul principio di mediocrità per cui la Terra non aveva nulla di speciale. Ora si è passati a una nuova idea, quella della “Terra rara” che sostiene, in base alle conoscenze acquisite negli ultimi 20 anni sia sulla Terra che sull’Universo, che la vita microbica potrebbe essere molto diffusa nella galassia, ma la vita animale, e soprattutto la vita intelligente, qualunque cosa significhi intelligente, potrebbe essere estremamente rara, addirittura che si potrebbe essere soli nell'Universo. La serata ai Colonos si è avvalsa del supporto sonoro delle percussioni di Ermes Ghirardini, delle letture, interpretate dall'attrice Sandra Cosatto, tratte da De l'infinito, universo e mondi di Giordano Bruno e da un testo, tradotto in friulano, di Carl Sagan (1934-1996), famoso astronomo statunitense. «La Tiere – scriveva Sagan – e jè il sôl mont cognossût fintremai cumò a dâ acèt a la vite. Nol è nissun altri puest, almancul tal avignì plui dongje, dulà che la nestre specie e podarès migrâ. Lâ a viodi: sì; fermâsi a vivi: no ancjemò. Che us plâsi o no, pal moment la Tiere al è dulà che o vin di tignì dûr». La Terra insomma ha un futuro? «Fra le difficoltà che un pianeta incontra – ha detto Patat – ci sono catastrofi che succedono di tanto in tanto e che provocano estinzioni di massa. L'ultima è la comparsa di un essere intelligente che riesce a dominare le risorse del pianeta a livello globale. Questo potrebbe compromettere l'equilibrio del pianeta in maniera tale da generare un’estinzione. Naturalmente, in questo caso, stiamo parlando dell'uomo».