gnovis dal Friûl e dal mont

 Milano, Novembre 2001 

Fogolâr Furlan
 
di Milano

Settimane della Cultura Friulana a Milano
XVI edizione

Particolarmente ricco e vario il calendario delle manifestazioni che il Fogolâr Furlan di Milano ha organizzato per il mese di novembre 2001. Gli eventi hanno caratterizzato con grande impegno gli appuntamenti culturali che il sodalizio dei friulani ha offerto ai soci, ai simpatizzanti ed agli amici milanesi per far conoscere sempre nuovi e diversi aspetti della nostra regione.
Questa XVI edizione ha offerto al pubblico, oltre alla consueta mostra del libro friulano, spettacoli teatrali, un concerto d’organo ed un nuovo compact disc realizzato con il contributo del Fogolâr di Milano. Fulcro delle manifestazioni la mostra fotografica ospitata quest’anno in una sede prestigiosa e strettamente connessa al tema del percorso di immagini: il Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Non è mancata la presentazione del "Lunari 2002", tradizionale omaggio del Fogolâr Furlan di Milano ad un fotografo friulano. M.R.

 

10 novembre: Alla Libreria San Carlo - Chi ben comincia...

          "Non c’è salotto più accogliente di una bella libreria per ritrovarsi fra amici, circondati da scaffali colmi di libri", ha esordito il Presidente nel suo discorso di benvenuto che inaugurava la Mostra Mercato del Libro, aprendo le "Settimane della Cultura Friulana a Milano".
          Ci trovavamo infatti nel cuore della libreria, adibita per l’occasione a salottino, con le sedie allineate per i partecipanti e perfino il "loggione", ovvero la balconata che corre per tre lati intorno alla saletta, per quanti non avevano potuto trovare posto a sedere. L’espediente era dovuto al fatto che la solita "Sala Verde" era occupata; ma si è rivelato alla fine più simpatico della soluzione tradizionale.
          Elena e Sandro hanno presentato con la solita vivacità alcuni fra i libri esposti, vecchi e nuovi, segnalando in particolare i libri-strenna "Art&" delle Arti Grafiche Friulane, i golosi libri di cucina e le invoglianti guide turistiche illustrate del Friuli. Fra le novità, "Mezzaluna e Croce", recensito qui a p.8, e "Tiaris di Tisane e Puart", recensito nella "Vetrinetta" dell’ultimo Notiziario; infine gli "Haiku furlans" di Beno Fignon, anche questi recensiti nella stessa "Vetrinetta". Era presente l’autore, che ha letto alcuni dei suoi incantevoli "haiku" parlando del suo mondo e della sua visione poetica .
          E’ stato presentato in anteprima anche il "Lunari 2002", il quarto della serie, con le belle foto di Alberto Candolini sul tema dell’acqua e le didascalie poetiche di Elena e Sandro, magnificamente realizzato dal nostro Spartaco, che ne ha seguito anche la stampa presso le Arti Grafiche: di per sé una garanzia di risultati eccellenti.
          Ma il "clou" dell’incontro, la premiazione dello "Scrittore Friulano della diaspora 2001", doveva ancora arrivare: anche nel vero senso della parola, perché uno dei premiati, preso nel vortice dei suoi molti impegni, è arrivato "in extremis", giusto in tempo per ricevere la Medaglia d’Argento dalle mani di Piero Monassi, autore della medesima. Quest’anno, appunto, i premiati sono stati due: il prof. Remo Cacitti, docente di Storia del Cristianesimo antico all’Università di Milano per la sua produzione di saggi di altissimo livello scientifico; e Graziella Englaro, scrittrice, traduttrice dall’inglese e antropologa, specialista di letteratura australiana e di cultura aborigena. Graziella ha letto un brano da un suo recente racconto inedito, ispirato alle leggende delle Valli del Natisone; mentre Remo Cacitti ha illustrato con grande chiarezza e accattivante semplicità, nonostante la profondità del tema, la sua visione del rapporto fra tempo ed eternità in relazione all’atteggiamento del cristianesimo nella storia.
          Il pubblico, come al solito numeroso e partecipe, si è poi trasferito nell’anticamera della Sala Verde, finalmente divenuta accessibile nel tardo pomeriggio, per concludere in gloria l’incontro "a tarallucci e vino", o meglio "a gubane e verduç", in amabili conversazioni.
          Un buon inizio per le nostre "Settimane della Cultura". E si sa: chi ben comincia...
Il Cronachiere
 

11 novembre: Museo Civico di Storia Naturale, inaugurazione della mostra

         Domenica 11 novembre, primo pomeriggio, una luce autunnale inonda i giardini pubblici mentre ci si avvia verso l’austero fabbricato del Museo Civico di Storia Naturale. Superiamo i cancelli dello storico parco ottocentesco milanese, poi l’ingresso del fabbricato ove l’aria di austerità si trasforma in un brulichio di gente che invade le sale, in un vocio di bimbi che si avventurano nella scoperta dei mille segreti della mineralogia, delle ere preistoriche, dei diorami naturalistici … e che spalancano gli occhi stupiti di fronte ai numerosi modelli in scala degli animali di decine di migliaia di anni fa.
          Il museo è una vera attrazione, e non solo per i più giovani, non c’è limite di età per la scoperta delle sue sale e dei suoi contenuti.
          Noi lasciamo l’ingresso alle sale e, salito lo scalone, ci dirigiamo verso l’Aula Magna ove un gruppo di esperti si prepara per l’evento odierno: si presenta un nuovo allestimento di una sala del museo e, in particolare, una mostra fotografica, la prima di questa sala.
L’evento è stato organizzato dal Fogolâr Furlan di Milano in stretta collaborazione con la direzione dello stesso Museo milanese: si inaugura la "Sala Uomo & Ambiente", più confidenzialmente chiamata "Sala Verde", ove un nuovissimo itinerario propone lo stretto rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda. Nella seconda metà dello spazio una percorso di immagini proposte dal "Circolo Fotografico Helice" di Tarcento: "Da Tarcento alle Valli del Torre e alle Prealpi Giulie: natura e paesaggi".
          Nell’Aula Magna i relatori sono già al tavolo: Enrico Banfi, Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, Stefano Santi, Responsabile del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, Anna Alessandrello, Marina Nova e Andrea Jacobuzio (rispettivamente Chief Project, Project Leader e Art Director del progetto "Uomo & Ambiente" presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano), il Sindaco di Tarcento Lucio Tollis. Non manca Alessandro Secco, Presidente del Fogolâr di Milano e "moderatore" di questa introduzione pomeridiana.
          Ma è soprattutto il pubblico che gratifica questo pomeriggio autunnale, l’Aula Magna trabocca di folla, molti in piedi, in fondo alla sala e moltissimi nei corridoi laterali, tutti felici di prendere parte a questo evento. L’inaugurazione della sala è un ennesimo vanto per la città milanese ed un punto di orgoglio per il nostro sodalizio e per il Friuli tutto che partecipa in prima persona.
Dopo l’ufficialità delle relazioni, con il saluto del Presidente del Fogolâr, quello del Direttore Museo e il bellissimo intervento di Stefano Santi, contraddistinto da una serie di splendide immagini delle Prealpi Giulie, dei suoi aspetti naturalistici e paesaggistici, tutti si riversano nei corridoi del museo.
          Se la prima parte della "Sala Verde" mostra il suo aspetto prettamente didattico come avevano anticipato i curatori del Progetto "Uomo & Ambiente", lo spazio riservato alla mostra fotografica trasmette con grande immediatezza la lettura del paesaggio e della natura di questo angolo della regione friulana.
          Fioriture dai mille colori, montagne dalle rocce severe e morbide praterie ove talora trionfa un manufatto, altrove una mucca al pascolo, l’acqua nelle sue mille forme e via così attraverso un immaginario viaggio tra le Prealpi Giulie: spesso la foto artistica si associa al bianco e nero, ma i colori di questa natura friulana si fanno avanti con imperiosità per dimostrare quanto sia accattivante una realtà che spesso i nostri occhi notano con superficialità o indifferenza.
          In chiusura la sala è stata battezzata da un brindisi augurale tra le fotografie del "Circolo Helice", i ritmi tribali delle percussioni, assaggi della "tarcentina", sorta di dolce epifanico preparato per l’occasione, e il prezioso Ramandolo Comelli, prelibato vino dorato che ha deliziato i numerosissimi intervenuti alla manifestazione.
Marco Rossi
 

17 novembre: Un CD per l’organo di Valvasone che non c’è più

          Strana atmosfera: un concerto per presentare un CD dello storico organo di Valvasone in una chiesa milanese dall'architettura moderna, quasi ardita, dove giochi curvilinei rendono originale la grande navata di un aula ecclesiale costruita in un quartiere dove traffico e cittadini convivono in un abituale ménage. A rendere tutto più vicino al calore di altre terre c'è però un organo Callido, strumento settecentesco che "addolcisce" con il suo legno e le sue canne la muratura di San Nicolao della Flue in Milano e consente a Marco Rossi di proporre la sua ennesima fatica di musicista colto e raffinato.
          Si tratta di un compact totalmente organistico registrato sull'organo di Valvasone prima che un ultimo restauro ne cambiasse le peculiarità sonore.
          Pare quasi un atto di fedeltà e di amore per uno strumento toccato con grazia e con gusto da Marco Rossi alle prese con una letteratura a lui congeniale, gradita e vissuta attraverso un costante lavoro di ricerca musicale, d'analisi di pagine d'archivio che ritrovano luce e nitore nell'esecuzione elegante dell'interprete.
          Il patrocinio del Fogolâr Furlan di Milano compie , in questo caso una azzeccata operazione culturale: in questo lavoro si mischiano, infatti, risultati musicologici e organologici insieme al gusto del puro piacere dell'ascolto di pagine leggiadre dei vari Cordans, Pavona, Pera, Galuppi e di altri autori che vanno ad incorniciare la copertina di questo "Organo in Friuli Venezia Giulia e in Veneto nel XVIII secolo",per le edizioni Sarx.
          Nel pomeriggio di un convulso sabato milanese, per un attimo, i rumori della città si sono ammorbiditi lasciando all'antico splendore di un organo e al suo convincente suono, la giusta ribalta aristica: a Milano un Callido suonato da un bravo interprete ricordava il suono di uno strumento lontano non solo nei luoghi ma anche nel tempo e nel viaggio della memoria.
Gian Nicola Vessia
 

18 novembre: All’Auditorium di Cesano Boscone, Una piccola gemma del Teatro Friulano

          Con la collaborazione degli amici del Fogolâr di Cesano Boscone, sabato 10 novembre è stato presentato un lavoro del 1921, "Amôr in canoniche" di Bruno Paolo Pellarini, commedia arguta, garbata, divertente, rimasta nel cuore del pubblico dopo ottant’anni e oltre seicento repliche: un vero e proprio "evergreen", un sempreverde del nostro teatro.
          Anche gli interpreti sono quasi tutti vecchi amici: gli attori del Gruppo Teatrale "Il Tomât" di Udine, diretti dalla valentissima, infaticabile regista Adriana Dainotto.
          "Ottant’anni ben portati", titolava il Messaggero Veneto del 25 ottobre, recensendo questa ripresa della commedia in "prima" a Udine. E difatti anche il nostro pubblico ha partecipato con calore, immedesimandosi negli amori di Bepo e Catine, ma soprattutto divertendosi agli scontri fra Toni e Pre Pieri e alle scaramucce fra sior Tite e Anzule; e ha festeggiato con calorosi applausi gli ottimi attori. Tutti bravi e convincenti, in particolare Enrico Quargnolo (Pre Pieri), Anna Battistella (Miute), Fabrizio Pilotto (sior Tite). Ma meritano di essere ricordati anche Sergio Driussi (Bepo), Angela Scandrini (Anzule), Anna Zandonella (una fresca Catine, ingenua ma non troppo). E poi Edo Basso, Ennia Coccolo, Cornelio Peres e Rita Trangoni; nonché il tenore Felice Messina, che ha eseguito la serenata a Catine "per procura" con un dolcissimo "Tu âs doi voi" di Zardini.
          Dobbiamo ancora un ringraziamento particolare al Fogolâr di Cesano Boscone, alla sua Presidente Italina Cantoni e a quanti, fra i soci dei Fogolârs di Cesano e di Milano, hanno collaborato alla riuscita della rappresentazione. Un grazie sentito, infine, al Comune di Cesano Boscone, che con grande sensibilità ha sponsorizzato questo pomeriggio teatrale friulano.
          Cari amici del Tomât, grazie anche a voi, e – speriamo vivamente – arrivederci presto!
Elena Colonna
 

24 novembre: Ladri d’autore e vini D.O.C. al Polo Ferrara

          Sabato 24 novembre, Centro Polifunzionale del Polo Ferrara. Il Fogolâr, qui, è ormai quasi di casa. Dopo la Grande Festa dello scorso Carnevale, dopo il concerto del Coro per commemorare il XXV anniverario del terremoto in Friuli, ecco quest’anno un nuovo stuzzicante appuntamento: la degustazione guidata di vini D.O.C., preceduta da un atto unico di Dario Fo, spumeggiante di brio e di irresistibile comicità. Recitato in italiano, ma con il ladro-protagonista e consorte parlanti un saporitissimo friulano di Cividale. Qualcosa tra la "comedy of errors" di stampo elisabettiano e la "commedia dell’arte" all’italiana. Ne parla, qui nel riquadro, una rapida nota di cronaca del nostro Beno Fignon.
          Dopo il teatro, che cosa si può chiedere di meglio di un "dopo-teatro"? Ed ecco mettersi in movimento alcune gentili signore in costume friulano, che con grazia spontanea offrono calici scintillanti di vino; e signori che sembrano non aver fatto altro in vita loro che stappare bottiglie e versare, con grande professionalità.
          Nel frattempo, sul palco, l’agronomo ed esperto di vini Renzo Santin – il Direttivo del nostro Fogolâr aveva proprio bisogno di un consigliere come lui, specialista competente e appassionato in questo ramo – officiava da sommelier, guidando la degustazione: colore, riflessi, archetti... profumo, bouquet, persistenza... Peccato che il brusio della sala, diventato un rumoreggiare in crescendo rossiniano man mano che si vuotavano i bicchieri e si trascorreva dall’uno all’altro vino, abbia messo a dura prova le corde vocali di Renzo, che oltretutto l’indomani doveva tener lezione all’Istituto dove è docente. Hanno collaborato con lui i suoi allievi Luca Breda, inappuntabile valletto, e Paolo Rusconi, aiutante in campo. Ai quali va il sentito ringraziamento del Fogolâr.
          Quattro i vini presentati: un bianco e un rosso friulani – Tocai e Merlot Isonzo D.O.C. – che aprivano e chiudevano, rispettivamente, la degustazione; e due rossi lombardi, anzi milanesi – un "novello" e un San Colombano D.O.C. – provenienti, appunto, dai Colli di San Colombano al Lambro, unica zona produttrice di vino (e che vino!) della provincia di Milano. Tra una degustazione e l’altra le gentili signore e i compìti signori passavano fra i tavoli con i vassoi dei grissini per "rifare la bocca". Qualcuno si aspettava lo spuntino: E adesso viene il formaggio? – ha chiesto. E dire che Renzo aveva spiegato che nelle degustazioni non si può prendere alcun cibo, è permesso al massimo un grissino. Si vede che qualche habitué delle nostre manifestazioni si è fatto l’idea del ghiringhèl permanente.
          Salone gremito, applausi entusiastici agli attori, al sommelier, agli ottimi vini.
          Il Fogolâr ringrazia i produttori dei vini presentati: Davide Feresin di San Quirino di Cormòns e l’Azienda Riccardi di San Colombano al Lambro. Un grazie tutto particolare, poi, al Polo Ferrara e ai suoi dirigenti e collaboratori.
Alessandro Secco
 

Incontro teatrale tra Friuli e Milano al Polo Ferrara

          "L’idea di ingaggiare la piccola compagnia teatrale "Palcoscenico" di Cividale è stata una carta vincente" commenta soddisfatto il presidente del Fogolâr al termine della rappresentazione.
          L’atto unico "E’ più ladro chi ruba... o cui ch’al ten il sac?", libero adattamento dell’originale "Non tutti i ladri vengono per nuocere" di Dario Fo, è stato brillantemente presentato per il Fogolâr di Milano e molti altri amici di varie regioni nell’ambito delle Settimane della Cultura Friulana che hanno luogo annualmente con sempre maggiore interesse e partecipazione. Dario Fo si è scusato di non aver potuto essere presente in quanto impegnato in una tournée.
          "Tu mi clamis ancje sul lavôr!" risponde seccato il ladro "proletario" alla moglie che lo aveva amorevolmente cercato per due chiacchiere telefoniche: "So tutto sui ladri" (per esperienza diretta) scappa detto a un personaggio femminile "VIP" nel confronto con l’ "onesto" ladro. "Pai publics pecjadôrs îsal un contribût?" chiede il buon ladrone; e via domandando, esclamando, litigando.
La vivacità del testo è stata dunque ben resa da questa compagnia amatoriale, il cui nucleo lavora da vent’anni e che è costituito da Giuseppe Passoni, presidente del Gruppo nonché attento regista di turno per questa pièce, e dall’estroverso Dario Rojatti, che recitava la parte in friulano (traduzione sua).
          Dal repertorio classico la compagnia è passata a quello brillante. E si sa che rendere con efficacia le piccole miserie e le ipocrisie, ma anche i candori dell’umanità, non è semplice. Gli amici di "Palcoscenico" – tutti bravissimi: Michela Lanzutti, Vanna Moni, Ivana Oviszach e Gabriele Secchiutti, oltre ai due "mattatori" Dario Rojatti e Giuseppe Passoni – ci sono riusciti con maestria competente e appassionata. A tutta la compagnia va il caloroso ringraziamento del Fogolâr con gli auguri di un proficuo lavoro.
          Un ringraziamento infine al Centro Polifunzionale del Polo Ferrara; e a Ferruccio Clavora, direttore di Friuli nel Mondo, che ha segnalato lo spettacolo.
Beno Fignon
 

25 novembre: Chiusura delle manifestazioni al museo civico di storia naturale

          Se l’inaugurazione della mostra fotografica è stata una vera e propria kermesse di folla di ogni genere e tipo, la domenica che ha concluso le "Settimane della Cultura Friulana a Milano" è stata invece un momento di ripensamento alla realtà del Friuli, ai suoi aspetti più reconditi e inusuali.
          Domenica 25 novembre, all’insegna delle "quattro chiacchiere tra amici", è stata organizzata una manifestazione inconsueta: sono state proiettate due videocassette provenienti da una raccolta realizzata dalla Provincia di Udine (offerta al nostro Fogolâr) e dedicata ai diversi aspetti del paesaggio friulano, ottimi spunti di riflessione per un dibattito.
Il centinaio di persone che ha partecipato all’evento ha potuto così viaggiare idealmente tra colline e montagne, tra borgate e alpeggi, immersi nelle architetture e nelle tradizioni religiose delle aree oggetto della mostra fotografica organizzata presso la "Sala Uomo & Ambiente" del Museo Civico di Storia Naturale di Milano.
          Il grande apprezzamento per i filmati è stato siglato dai numerosi interventi e dalle diverse domande che sono seguite alla proiezione. Grande la curiosità del pubblico, soprattutto per i video che erano sconosciuti a tutti e che hanno permesso di scoprire una serie di angoli e aspetti della nostra regione che normalmente vengono tralasciati, ideale proposta per un approfondimento turistico e per una visita.
          Il pomeriggio è così trascorso all’insegna del Friuli nelle sue accezioni più varie, trionfando nel rinfresco conclusivo con prodotti tipici.
          Si sono così concluse le giornate friulane a Milano, XVI edizione, ma la mostra fotografica allestita nel museo resterà aperta fino alla fine del mese di dicembre, per permettere una maggiore fruizione da parte del pubblico.
Marco Rossi