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Abbazia di Rosazzo, 5 Luglio 2001

Giovedì 5 luglio, in Abbazia si è svolta la seconda fase della ‘Conferenza sull’immigrazione’. I relatori dei 4 gruppi di lavoro (Accoglienza – Alloggio – Lavoro – Formazione) hanno presentato i risultati dei tre mesi di studio ad una cinquantina di rappresentanti di enti, associazioni, gruppi (locali, provinciali e regionali). I lavori riprenderanno prima del 15 luglio con due appuntamenti: l’ingresso delle tre Confederazioni Sindacali e l’incontro progettuale dei gruppi di lavoro.

IL GAZZETTINO - Venerdì, 6 Luglio 2001
MANZANO Occorre un osservatorio per incrociare i risultati di diversi studi e ricerche e dare risposte concrete. Immigrazione, summit in Abbazia
Oltre settecento residenti nel triangolo della sedia, più i pendolari. E alle aziende non basta
Manzano
«Abbiamo chiesto forza lavoro e sono arrivati uomini». Don Dino Pezzetta rettore dell'abbazia di Rosazzo chiama a raccolta imprenditoria, volontariato, rappresentanze sindacali, scuole, parrocchie e politici per elaborare proposte destinate a trasformare l'immigrato da "operaio" in "cittadino". A quattro mesi dall'avvio dell'iniziativa "immigrazione: casa, lavoro e formazione" ieri a Rosazzo si sono discussi i risultati di una ricerca destinata a stimolare un distretto industriale che consacra alla sedia quote crescenti di dipendenti extracomunitari, ma che non sa ancora fornire loro adeguate risposte in materia di formazione, accoglienza, alloggi e crescita professionale. Si tratta di temi dibattuti all'interno di appositi gruppi di studio. La prima necessità emersa è quella di realizzare un osservatorio, ha suggerito Giuseppe Gori del Cisl. Prioritario incrociare i dati ed avere la consistenza numerica del fenomeno migratorio, dato che si sa che gli immigrati residenti sono 700, ma resta difficile verificare il numero di quanti vi lavorano pur risiedendo altrove. Almeno due migliaia, ma è arduo scattare un'istantanea, dovendo tener conto di cooperative, lavoro interinale e di una rotazione spinta degli extracomunitari. Il nodo flessibilità-orario-salario costituisce ancora un tabù per l'imprenditoria locale che è restia a concordare nuove regole. Né sembra pronta ad affrontare il problema della formazione, un settore per il quale la Regione, ha detto l'assessore Giorgio Venier Romano, ha a disposizione 146 miliardi. «Abbiamo inviato alle imprese attraverso il Distretto 550 lettere per organizzare corsi per la formazione dei dipendenti, specie quelli stranieri, le risposte ci hanno un po' delusi, ma vale la pena di ritentare l'esperimento» riferisce Domenico Tranquilli dell'Ires, che ha affrontato la questione con Ial, Enaip, Ipsia, Enfap e Azienda Speciale della Cciaa. Solo 11 aziende hanno accettato, dando la stura ad un progetto che da ottobre potrebbe formare un centinaio di dipendenti, italiani e non, il 40\% delle imprese ha dimostrato interesse, pur rimandando la propria adesione, ma una grossa fetta dell'imprenditoria non ritiene di investire sulla formazione di manodopera che, quasi sempre resta confinata a mansioni di basso livello. Eppure nel manzanese si prospetta quello che il preside dell'Ipsia Arturo Campanella definisce «un formidabile turn over che registrerà un incremento esponenziale delle richieste di lavoratori extracomunitari». Le esigenze formative per questi lavori in materia di sicurezza, conoscenza della lingua e delle tecnologie, per Campanella «sono indifferibili». Quanto all'accoglienza, ha riferito don Luigi Gloazzo direttore della Caritas diocesana «è necessaria un'azione di rinnovamento dell'immaginario collettivo» destinata a scardinare il binomio extracomunitario-irregolare e dare corrette informazioni attraverso una pubblicazione organizzata fra comuni e parrocchie, da far circolare casa per casa. Non basta, bisogna mobilitare il volontariato per attivare una struttura umana di accoglienza che stabilisca un contatto con i nuovi arrivati. Fondamentale anche il ruolo dei mediatori culturali all'interno delle scuole, con i quali vanno concertati progetti stabili che partano dai bambini per arrivare agli adulti. Alessandra Ceschia