gnovis dal Friûl e dal mont

Un messaggio da Ziracco

From: Franco Magnis 
To: a.taboga@ud.nettuno.it 
Sent: Thursday, January 18, 2001 6:04 PM
Subject: grazie al Nadison

Gentilissimo Aldo Taboga sono un assiduo frequentatore del suo sito, da quando questo era ancora neonato (pesava circa 3/4 MB), ora è un bel giovanotto di 70 MB. complimenti. 
Mandi Aldo, sono Franco, come ti avevo promesso ti invio un articoletto allegato, redatto da Anna Gobessi. Con lei da alcuni mesi ho iniziato una ricerca per ricostruire l' albero genealogico della nostra famiglia. Grazie al "Natisone.it" forse riusciremo ad aggiungere un anello mancante al nostro albero.
Mandi, Franco.

            Ziracco, 16. 1. 2001
            I primi giorni dell'anno, navigando in questo sito, tra tanti messaggi interessanti, mi ha colpito un breve scritto in inglese. Un argentino di Buenos Aires -discendente di una delle famiglie friulane che nel lontano 1878 fondarono la città di Resistencia, nel Chaco- cercava notizie su una sua antenata, di cui sapeva fornire nome e cognome ma non il luogo preciso del Friuli dove era nata. "Noi, diceva il signore argentino, conserviamo ancora oggi molte tradizioni, molti racconti, tramandati oralmente, relativi ai primi durissimi tempi della colonizzazione, ma non sappiamo quasi nulla di com'era il Friuli prima che i nostri antenati partissero in cerca di fortuna".
   
         Ho deciso di rispondere a questo messaggio, anche perché il riferimento al Chaco mi aveva fatto venire in mente un racconto che tante volte avevo sentito, fin da piccolo, nella mia famiglia: la storia di Sebastiano (un fratello del mio bisnonno) il quale, verso la fine degli anni settanta dell'Ottocento, era partito da Ziracco con moglie e figli per l'Argentina. Forse scrisse una volta o forse qualcuno informò i parenti che era arrivato nella regione del Chaco, e poi più nulla . Mille ipotesi erano state fatte e poi tramandate, anche se in modo sempre più sfumato e impreciso, di generazione in generazione, sul destino di questi congiunti.. Recentemente, consultando i registri parrocchiali del mio paese per ricostruire l'albero genealogico della mia famiglia paterna, non ho potuto fare a meno di interrogarmi ancora una volta sulla misteriosa, forse drammatica, certamente dura sorte dell'avo di cui avevo sottomano l'atto di nascita.
   
         Nel messaggio di risposta al signore argentino, ho promesso che mi sarei occupato, appena possibile, di cercare qualche notizia sui suoi bisnonni e gli ho chiesto, nello stesso tempo, come avrei potuto fare per sapere qualcosa del mio antenato Sebastiano, emigrato in Argentina più o meno nello stesso periodo dei suoi avi.
   
         Gustavo, così si chiama il mio interlocutore di Buenos Aires, mi ha risposto nel giro di pochissimi giorni. Egli ha già svolto delle ricerche per me. Ha scoperto che il mio antenato, con la moglie e due bambini, era effettivamente arrivato nel Chaco nel 1879 ed aveva ricevuto un lotto di terreno nei pressi di Colonia Tirol, non molto lontano da Resistencia. Il suo nome, registrato in più di un archivio, era stato trascritto erroneamente: non Magnis, ma talora Magnes e talaltra Magri. Gustavo mi ha promesso che cercherà altre notizie e, nel frattempo, mi ha raccontato delle cose interessantissime sulla fondazione di Resistencia e sulla sua bisnonna friulana.
   
         Il padre e la madre della sua bisnonna vennero uccisi in un agguato da dei banditi, lei stessa rimase ferita ma riuscì a fuggire, attraverso la foresta, insieme ai fratellini, fino a raggiungere la casa di alcuni cugini friulani insieme ai quali crebbe.
   
         Chaco, scrive Gustavo, significa, nella lingua degli indigeni, "territorio di caccia". Antecedentemente all'arrivo dei friulani, prima i Gesuiti, poi il governo argentino avevano cercato di creare degli insediamenti in quella regione, ma i loro tentativi erano falliti, per oggettive e gravi difficoltà: il caldo umido (la temperatura sale fino a 45 gradi d'estate), gli insetti, i serpenti, gli indios aggressivi, gruppi di pericolosissimi banditi... Solo i friulani riuscirono ad insediarvisi definitivamente, e per questo la città (la cui data di fondazione ufficiale è il 27/1/ 1878, giorno in cui arrivarono le prime cinquanta famiglie friulane) venne chiamata Resistencia. Più tardi arrivarono coloni da molte altre parti d'Europa e i friulani li accolsero molto bene. I coloni friulani non ebbero mai problemi nemmeno con gli indios, che poterono frequentare le loro stesse scuole.
   
         Per fare un passo indietro, bisogna ricordare che a quei poveri emigranti erano state promesse delle terre fertili, nella pampa, ma quando arrivarono in Argentina scoprirono che le terre migliori erano già state assegnate. Alle loro proteste le autorità risposero che se i nuovi arrivati avessero voluto ottenere degli appezzamenti di terreno avrebbero potuto andare nel Chaco. Essi naturalmente non sapevano che cos'era il Chaco, ma accettarono ugualmente. Dovettero fare un altro lungo viaggio finché giunsero a Corrientes, un'antica città spagnola sul Paranà, il fiume che fa da confine con il Chaco. Nessun colono, fino a quel momento si era insediato dall'altra parte del fiume. Il vescovo di Corrientes deplorò pubblicamente il destino di quel gruppo di pazzi temerari e prima che essi attraversassero il fiume impartì loro l'estrema unzione. Il gruppo dei friulani si accorse immediatamente che quel luogo era veramente difficile, pieno di insidie. Molti stavano già pensando a come fare per ritornare indietro, ma videro che c'era abbondanza di acqua dolce e si fermarono. Ottennero la tanto sognata proprietà della terra e cominciarono a costruire le prime case di paglia e fango. Essi seppero adattarsi a vivere nel mezzo della foresta, in condizioni così tanto differenti da quelle della loro madrepatria.
   
         "Io credo- dice Gustavo- che essi non abbiano mai ricevuto un aiuto dal governo italiano, e forse non l'hanno nemmeno mai richiesto". E conclude: "Nella loro mente esistevano solo il lavoro e la cooperazione, no mafia no tangente. Non hanno mai dimenticato le loro radici friulane, ma essi erano emigrati laggiù per fondare un nuovo paese, un nuovo mondo. E, in effetti, hanno contribuito a fare il Chaco e la nuova Argentina".
   
         Oggi Resistencia è una città di 300.000 abitanti e i friulani si sono mescolati con tutte le altre culture europee ed indigene.
                        (Franco Magnis)