Flambro, 16 Luglio 2000

Sabato 15 Luglio, a Montreal (Canada), si sono svolti i funerali del giovane Robert Vissa, perito in un pauroso incidente automobilistico. Una Santa Messa di suffragio, è stata celebrata Domenica 16 Luglio alle ore 10:00, nella chiesa di Flambro (Talmassons), paese dal quale Claudio Vissa, genitore di Robert, a 14 anni è emigrato in Canada assieme ad altri 7 fratelli.

Già qualche giorno prima ero un po’ preoccupato, perché una serie di importanti appuntamenti mi avrebbero impegnato il pomeriggio e la sera di Domenica 16 Luglio. In simili occasioni, nelle ore che precedono questi eventi, cerco di rilassarmi in modo da potermi ossigenare opportunamente ed essere pronto per i successivi interventi.

Purtroppo sono stato costretto a modificare il programma a causa dei tragici eventi accaduti in Canada, che coinvolgevano non solo le comunità friulane d'oltre oceano, ma anche una vasta zona della "Bassa Furlana" ed oltre. Non potevo certo mancare a Flambro, dove si sarebbe celebrata una Santa Messa di suffragio per la morte del povero Robert Vissa, parente di Walter Cibischino.

I particolari su quello che succedeva a Flambro e dintorni, mi venivano comunicati da Gustavo Mion di Ottawa, che si trova a San Andrat del Cormor per un periodo di vacanza, e da Armida, la sorella di Walter. Quello che accadeva ad Ottawa e Montreal, mi veniva comunicato quasi in tempo reale da Walter stesso.

Conoscendomi bene, sapevo che in simili circostanze vengo coinvolto emotivamente, e non sarei stato in grado di effettuare un "servizio" decente… è perciò che sono ricorso al buon cuore del mio carissimo amico Giampietro Nadalutti, che ha accettato ben volentieri di darmi una mano.

Abbiamo stabilito che sarei partito verso la "Bassa" per conto mio (come sempre due ore prima) e Gianpy mi avrebbe raggiunto in chiesa a Flambro con la sua attrezzatura professionale.

Partito alle 08:10, alle 08:45 ero già alla periferia di Castions di Strada e, fissata sul cruscotto la mia telecamera, ho iniziato le riprese mentre ero davanti al cartello indicatore all’entrata del paese. Procedendo all’interno delle vie, che ormai conosco abbastanza bene, le riprese erano accompagnate dal mio commento ad alta voce, anche quando ho esternato con gioia la mia sorpresa nel vedere il campanile della parrocchiale rimesso a nuovo. Nel mio precedente viaggio, era completamente avvolto (fassât come un dêt madûr) da teloni ed impalcature.

Un salutino al "vecjo morâr" non poteva mancare, ed una puntatina dalla sorella e dall’amico di Walter erano obbligatori. Non trovando in casa Armida, ho proseguito verso la casa di Adelmo Codarin, che con orgoglio ha voluto mostrarmi un "seglâr furlan" costruito da poco nel suo giardino dallo stesso Adelmo. Naturalmente non mi sono lasciato perdere quell’occasione, continuando a filmare l’opera realizzata da Adelmo, soffermandomi anche ad inquadrare i vari angoli di quel "forzon di paradîs", disseminato di piante e fiori. Uno sguardo all’orologio, un arrivederci ad Adelmo e, dopo aver fissato nuovamente la telecamera al suo posto, ho proseguito il mio viaggio. Da quel momento, praticamente la registrazione video-car è proseguita fino a Flambro, salvo una breve interruzione per salutare una delle sorelle di Gustavo a San Andrat.

Sono arrivato senza problemi nei pressi della chiesa di Flambro, in tempo per cogliere gli ultimi rintocchi della campane, sperando di poter registrare più tardi un "brano completo". Purtroppo quella era l’ultima "suonata", perché mancava un quarto d’ora alle 10, ora in cui avrebbe avuto inizio la Messa.

Entrato in chiesa con Gianpy, che ne frattempo mi aveva raggiunto, gli ho consegnato la cassetta DV (Digital Video) che avevo registrato fino in quel momento… avrebbe proseguito le riprese all’interno della chiesa con la telecamera professionale che lui utilizza per il suo lavoro.

Naturalmente non ho voluto perdere quell’occasione, ed ho provveduto a caricare una nuova DV nella mia VideoCam. In questo modo io e Gianpietro abbiamo praticamente girato in contemporanea, naturalmente da angolazioni diverse e soprattutto erano diverse la… qualità video e la bravura degli operatori…! Prima che iniziasse la Santa Messa, ho avuto tutto il tempo per fotografare per bene l’interno della chiesa.

All’inizio della Cerimonia, il sacerdote ha pronunziato toccati parole di conforto ed espresso le condoglianze a Claudio Vissa per la morte del figlio Robert. Ha ricordato anche un giovane del luogo, anch’esso perito in un incidente d’auto. Durante la celebrazione, solo in due occasioni ho fatto scattare il flash… non volevo disturbare quella mesta cerimonia. D’altra parte ero abbastanza impegnato a seguire con l’obbiettivo le varie fasi della celebrazione, anche se le mie riprese sono risultate abbastanza statiche… solo in due occasioni ho orientato lentamente la telecamera verso il pubblico. Osservavo invece Gianpietro, che con estrema prudenza e discrezione, si spostava lentamente e riprendeva il gran numero di fedeli presenti in chiesa. Sebbene non conoscesse i parenti, con intuizione ha ripreso e "zoomato" su numerose persone, che poi abbiamo constatato trattarsi proprio dei parenti del povero Robert.


I parenti ed amici dei Vissa, all'interno della chiesa di Flambro.

Terminata la cerimonia, ho pregato il sacerdote di invitare i parenti a fermarsi in chiesa, ed attorno al banco di prima fila dove mi trovavo, si sono avvicinati i parenti e conoscenti del Vissa. A questo punto ho letto ad alta voce il messaggio che Walter Cibischino mi aveva inviato la mattina stessa, descrivendo la grande partecipazione al funerale celebratosi il giorno prima a Montreal. Prima e dopo il mio intervento, avevo distribuito ai presenti una decina di stampe con il testo che stavo leggendo. Alla fine della lettura, dopo che avevo espresso anche i miei sentimenti di solidarietà ai parenti, tutti visibilmente commossi mi hanno lungamente ringraziato. Ho avuto modo di stringere la mano a tante persone, e finalmente conoscere e parlare con Gustavo e la sua graziosa moglie Teresa. All’esterno della chiesa, dopo aver scattato una serie di fotografie ai parenti che li si intrattenevano, ho salutato di nuovo tutti.

 


Se la prima parte di quel viaggio nella bassa era stata triste e commovente, la fase successiva è stata commovente ma gioiosa… L’affetto e la stima dimostrati nei miei confronti da Gustavo e dai suoi numerosi parenti, è stata una cosa indescrivibile ed ha fatto rimanere Gianpietro a bocca aperta…

Gustavo mi aveva invitato a passare a casa sua, perché mi doveva consegnare alcuni oggetti ricordo da parte di Walter e sua moglie Maria, ed un "pensiero" anche da parte sua. Dal tragitto da Flumignano a San Andrat, ha voluto salire sulla mia vettura, perché ci teneva che vedessi e fotografassi il maestoso platano di Flumignano. Secondo lui, nel confronto, quello di Castions… è una cicca…!!! Sinceramente… anche se sarà doloroso per qualcuno, non me la sento di contraddirlo…


Il platano di Flumignano

Durante la marcia di trasferimento a Flumignano, la mia "R5" era seguita a vista da una vettura guidata dal cognato Gino, in compagnia di Giuliana e Teresa, rispettivamente sorella e moglie di Gustavo. Il corteo era chiuso da Giampietro. Arrivati sotto la famosa pianta, siamo rimasti sbalorditi ad ammirare quell’albero secolare, che con i suoi rami copre l’intero piazzale. Gianpietro, anche in questo caso è stato prezioso, ed ha scattato alcune fotografie (dove compaio anch’io), con la mia macchina fotografica e con quella di Gustavo. Mentre eravamo "in posa", Giuliana mi raccontava che quell’albero gli ricordava i tempi in cui sotto "le sue grandi braccia", c’era lo spazio per il "breâr", sul quale andavano a ballare, sfidando le reazioni del "plevàn" e quelle molto più severe della nonna…


La casa natale dei Mion

Ripartiti alla volta di San Andrat, calcolavo che la sosta nella casa di Gustavo (e Luigi Mion) si limitasse al tempo necessario per la consegna dei doni, per bere un taiut e rifocillare il corpo e lo spirito. Ma il progetto di Gustavo era già stato fissato nei minimi particolari, tanto che, anche sollecitato da Gianpy, ho dovuto arrendermi ed accettare di restare per il pranzo.

Mentre eravamo seduti nel salotto, Gustavo mi ha consegnato i "pensieri" che Walter e Maria mi avevano inviato… una confezione di prodotti caratteristici canadesi (dolcetti e liquori ricavati dall’acero), ed una pesante scultura costruita con dei pezzi di minerale trasparente di colore verdognolo, tipica manifattura degli indiani del Nord Canada. Gustavo mi ha regalato un bel portachiavi con la bandiera canadese, un set di monete canadesi da collezione ed un berretto con la scritta C.P (Central Precast), la grossa ditta di prefabbricati creata dal fratello Luigi.

Mentre succedeva questo, in più di un’occasione sono stato distratto dall’arrivo delle altre sorelle Mion, che si aggiungevano a quelle già presenti prima del nostro arrivo… insomma bacia qua e bacia là, non riuscivo a contare e tanto meno ricordare i nomi di tutte quelle simpatiche (e carine) signore. Se ricordo bene, erano ben sei le sorelle di Gustavo e Luigi Mion presenti in quella casa, alle quali si sono aggiunte altre tre o quattro signore, forse loro parenti o conoscenti. Stringendomi la mano, le persone che non mi avevano mai visto, per un attimo rimanevano perplesse, ma subito dopo i loro visi si trasformavano e dal loro sguardo traspariva grande simpatia nei miei confronti.

C’erano naturalmente anche i cognati dei Mion, tutte persone estremamente alla mano, tanto che il più anziano di questi mi raccontava che doveva "saltà la palada" (il recinto), che lo separava dalla sua bella, per poterla baciare. La sua abitazione (famiglia con nove fratelli), era separata dai Mion (cinque o sei sorelle), da un recinto che io stimo costituito da… "cjanusis di soreâl" o da "fasinis di lens"… che non poteva certo costituire un ostacolo per quell’ardore giovanile…

Quando dalla cucina ci hanno invitato a sederci a tavola, mi sono reso conto che Gustavo era stato ben "istruito" dal suo amico Walter, perché il menù che veniva servito era preparato in base alle confidenze in fatto di gusti che avevo espresso nei miei vari "servizi". Infatti mi venivano presentati piatti ben forniti di salame, ossocollo, frittata ed altro ancora… nonché altri piatti con vari tipi di verdure che in questo momento non mi vengono in mente. Tutte pietanze "fatte in casa" ed amorevolmente preparate dalle signore lì presenti. Ho potuto assaggiare il "salame canadese", che Gustavo e Walter hanno preparato seguendo rigorosamente la tradizionale ricetta friulana. Devo ammettere che a parte il colore leggermente più chiaro, il sapore non aveva nulla da invidiare al salame nostrano. Anche il vino, di cui non ho chiesto la provenienza, era eccezionale … forse si erano riforniti nella zona dei "Colli orientali". Alla fine, con orgoglio Gustavo mi ha fatto assaggiare la squisita grappa Mangilli, nome che non mi suonava nuovo… del casato del marchese Mangilli ne avevo già sentito parlare. Ero così impegnato a rispondere alle varie domande di tutte quelle persone, che sono riuscito ad assaggiare solo la minima parte di tutte le meraviglie che mi venivano proposte… Insomma, il centro dell’attenzione di tutti quei cari amici ero io… Spesso incrociavo lo sguardo di Gianpietro, che era visibilmente sorpreso e chiaramente coglieva quell’atmosfera d’affetto di cui ero circondato. Più tardi ci siamo riportati nell’altra stanza a parlare del più e del meno, discorsi che naturalmente si riferivano ai bei tempi passati della loro gioventù, ma anche ai periodi di miseria che hanno costretto tante persone ad intraprendere il doloroso calvario dell’emigrazione. Durante la conversazione, Gianpietro azionava la mia fotocamera digitale, dai risultati della quale si vede il sudore che grondava dal mio viso. In quel momento ero cosi preso dagli eventi che non me ne accorgevo.

Al momento di salutare quelle care persone, ho dovuto raccogliere tutte le mie forze per stringere la mano ai maschi e baciare calorosamente tutte quelle gentili signore… ed erano veramente tante… Quando ho infilato il portone che immette sulla strada, mi sentivo fisicamente distrutto per il susseguirsi degli avvenimenti, ma tanto felice…!


Il giorno 19 Luglio, è partito per il Canada un pacchetto con una videocassetta registrata
nello standard NTSC, ed un CD contenente le fotografie scattate durante l'intera giornata.

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