curiosità di ieri e di oggi

La Sagre di Levrôns
(4 Giugno 2000)

Una volta, le sagre di paese erano un avvenimento molto atteso e anche gli abitanti delle più sperdute borgate del Friuli, festeggiavano con orgoglio la loro festa. Mi ricordo che quando ero bambino il "dì de Sensa" a Leproso si celebrava "Messa Granda" nella tarda mattinata, il "Gjêspui" (Vespero) al pomeriggio e alla sera si ballava al suono della fisarmonica nell’osteria. Con il tempo le abitudini sono cambiate e da qualche anno, la Sensa viene celebrata semplicemente con una "Messa cjantada", seguita da uno spuntino, nello spiazzo erboso che circonda la chiesa sotto i cocolârs di Cignac. All’uscita dalla chiesa, sulle tavolate allestite per l’occasione, i fedeli si trovano davanti ogni ben di Dio. Tartine, focacce, frittate con le erbe, pan fàt in cjase, piatti con affettati di vario genere, tutte vivande offerte dalle famiglie del paese e preparate dal gruppo di giovani signore che, con il supporto dell’instancabile Anita, ogni anno organizzano la festa.


Il "Tricolore" sul traliccio, ad oltre 15 metri dal suolo

Sotto, l'area dei festeggiamenti

Quest’anno sembrava che non si potesse festeggiare la Sensa, perché da qualche giorno sono iniziati i lavori di restauro, e la chiesa è completamente circondata da impalcature. Visto che don Edoardo, sebbene gran parte delle suppellettili siano state trasferite in un’altro luogo, avesse deciso di celebrare comunque la Santa Messa, una delle organizzatrici mi ha chiesto il permesso di utilizzare il mio giardino-pineta per poter continuare i festeggiamenti. Io ho accettato con molto piacere, visto che la mia casa è comunque utilizzata come deposito vivande ed inoltre, ho avuto prova che dopo i festeggiamenti mi ritrovo la casa sempre più in ordine di prima.

Già il sabato sera, il mio spiazzo erboso sotto i pini era pronto per i festeggiamenti. Un gruppo di giovani aveva provveduto ad allestire una serie di tavolate ed "imbandierato" l’area dei festeggiamenti per renderla più allegra. E’ stato inoltre fissato un "tricolore" sul traliccio delle mie antenne, alto 15 metri. (Bisognerà che mi procuri anche una bandiera del Friuli).

Poco prima che terminasse la Messa, è arrivato Angelico Piva con il figlio Francesco, scaricando fisarmoniche e trombone, alcuni degli strumenti con cui l’allegro complesso dei "Bìntars" si esibisce e di cui Pivute e figlio fanno parte.

Al termine della Messa, pian piano il mio giardino si è riempito di gente, tutte persone che mi conoscono, ma molte delle quali non erano mai state in via Pasubio e tantomeno a casa mia o nel mio giardino…

Dopo una ventina di minuti, Pivute e "Franz" hanno iniziato ad esibirsi, con allegri motivetti "friulans e sclâs". A dare man forte è intervenuto Andrea Felettig, un giovane di Premariacco, un vero artista della "fisarmonica cromatica". La gente sembrava più interessata a fare i confronti tra vari tipi di tartine e frittate, che alla musica. Ma quando Pivute accompagnandosi con fisarmonica ha iniziato a cantare "E’ arrivato l’ambasciatore", irresistibilmente, prima due poi tre persone e poi altre ancora hanno circondato i suonatori, dando così vita ad un allegro "coro spontaneo". Il repertorio, classico per queste occasioni, è proseguito con "Ti porterò sul cucciolo", "Vola colomba", "Romagna mia", "Quel mazzolin di fiori" ed altre ancora… Da quel momento, la telecamera (piazzata in posizione fissa), non ha più potuto inquadrare i suonatori… Questo non mi preoccupava, in quanto non ero particolarmente interessato alle riprese video, ma alle registrazioni audio. Solo quando tutto era finito, mi sono accorto che… il microfono era spento…!!! Ma le disgrazie non vengono mai da sole… la fotocamera digitale non voleva assolutamente funzionare e non ho potuto scattare una foto… Per fortuna, durante quelle due ore di festeggiamenti, alcune volte ho ruotato in varie direzioni la telecamera, consentendomi successivamente di "catturare" qualche immagine per questo servizio. Insomma, il fatto di essere oggetto di tanti complimenti da parte di tante persone (e di tante graziose signore), per aver organizzato la festa in un luogo così bello e accogliente, mi ha fatto andare "in ocje" e combinare tutti quei disastri. Quello che mi preoccupava di più il fatto che la fotocamera digitale me l’aveva prestata il mio amico Roberto, essendo la mia dal servizio assistenza per riparazioni.

Mentre i festeggiamenti proseguivano, io mi sono ritirato nel mio "laboratorio", iniziando le indagini sulla consistenza del guasto. Per fortuna ho scoperto che si trattava del cavo di alimentazione della batteria esterna, che si era interrotto all’uscita di una speziale e preziosa (perché introvabile) spinetta… pressofusa…! Una riparazione di alta "professionalità e precisione chirurgica", mi ha consentito di riportare la "2000 pixel" alle ottimali condizioni di lavoro… Ma ormai il mio fisico non reggeva più lo stress, e quando anche Pivute e figlio si sono congedati, io alla chetichella ho infilato le scale e mi sono rifugiato nei piani superiori.

Quando dopo due ore mi sono alzato fresco e riposato, della festa non c’era più traccia… Dentro casa, tutto era lindo e molto più in ordine di quello che quel gruppo di signore avevano trovato. In giardino tavoli, sedie, panchine e perfino gli striscioni di bandierine erano sparite. A ricordarmi che poche ore prima in quel giardino c’era tanta gente, vi erano solo una decina di persone che conversavano tranquillamente all’ombra degli alberi e del mio ombrellone. Prima che tutto ritornasse normale, ho trascorso due orette in lieta compagnia con quel gruppo di simpatici amici, permettendomi di controllare la funzionalità della macchina fotografica.

Visto l’entusiasmo dimostrato dai partecipanti con i loro complimenti, posso affermare che anche quest’anno la sagra paesana di Leproso è riuscita bene.

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