appunti di viaggio

Viaggio a Verzegnis e dintorni
17 Ottobre 2004

   Anche in questo mio ultimo viaggio per le contrade del Friuli, ho scoperto un nuovo paese... che non c'è... infatti, come nel caso di Buia, Resia ed altri ancora, un nucleo abitativo con il nome Verzegnis, non esiste. La sorpresa l'ho avuta quando, arrivato in zona ho trovato una serie di ridenti borgate con i nomi più diversi, ma non quello che cercavo. Solo davanti all'entrata di "Villa", riconoscendo la forma del campanile che avevo visto in una foto, ho capito che quella era la meta del mio viaggio. Ho avuto la conferma dei miei sospetti da due persone che ho incontrato nei pressi della Pieve di San Martino, le quali mi hanno anche informato sugli orari della messa.

   L'orologio della chiesa segnava le 9.30 ed avevo quindi tutto il tempo per fare un giro nei dintorni fino ad arrivare al lago e fare una serie di foto, in quella splendida giornata con un magnifico cielo blu, contrastato qua e là da spumeggianti nuvole bianche.


 Una veduta di "Villa di Verzegnis"...

   Per arrivare al lago avrei dovuto entrare nel paese di Chiaicis, ma mi sembrava molto strano che per arrivare ad un lago si dovesse fare una strada in salita. Prima di svoltare a sinistra ed entrare nell'abitato, leggendo le indicazioni per San Francesco e Vito d'Asio, mi sono accorto che quella strada l'avevo già percorsa nel viaggio in Val d'Arzino. In quell'occasione avevo risalito la valle e raggiunto i 955 metri di Sella Chianzutan, per scendere poi verso Chiaicis e la valle del Tagliamento per il rientro.

...e dei paesi limitrofi...    

Sebbene avessi messo tutta la mia buona volontà, girando e rigirando per Chiaicis, non sono riuscito a trovare il lago, fatto che potrebbe sembrare una barzelletta se non fosse assolutamente vero... Proseguendo nella mia ricerca mi sono ritrovato a Intissans per giungere al bivio di Chiaulis, punto che avevo già toccato. Ho voluto rifare la stessa strada in senso opposto, attraversando di nuovo Intissans, Marzovallis e Chiaicis, ma del lago nessuna traccia. Tanto che ho deciso di non insistere e ritornare a Villa, parcheggiando vicino alla chiesa, in una posizione favorevole per registrare le campane. Avendo una buona mezz'ora a disposizione sono entrato nel bar "Stella d'oro" a gustarmi un buon "cappuccino", primo alimento della giornata, dato che ero partito da casa in fretta e furia. 

   Alle 10.30 avevo messo in moto il DAT, ma le campane hanno suonato dieci minuti più tardi, quando avevo messo il registratore in riposo, perdendomi così i primi rintocchi ma salvando su nastro tutto il resto. La prima importante fase del "servizio" era assicurata... ora potevo tranquillamente entrare in chiesa per portare a termine la seconda parte.
   Non mi intrattengo sul servizio all'interno della Pieve di San Martino, dato che è abbondantemente illustrato nell'apposita pagina delle messe, se non segnalare la grande disponibilità del sacerdote che ha celebrato la Messa in una chiesa dove purtroppo la partecipazione dei fedeli alla cerimonia liturgica era piuttosto scarsa.

 Biel lant a Messe a Verzegnis >>>

   Una decina di minuti dopo il termine della cerimonia, ero di nuovo a Chiaicis e su precisa indicazione di una ragazza, ho finalmente imboccato la stradina che porta al lago di Verzegnis, dove ho potuto scattare una serie di magnifiche fotografie delle verdi acque del lago, sotto un magnifico cielo blu.

 Il lago di Verzegnis

   Ora potevo finalmente ritenermi soddisfatto e riprendere la strada del ritorno, non resistendo però alla tentazione di fermarmi per scattare qualche foto degli scenari irripetibili che mi si presentavano davanti, in quella splendida giornata d'inizio autunno.

 Immagini riprese sulla strada del ritorno, alla periferia di Cavazzo Carnico e Venzone

   Sebbene la stanchezza cominciava a farsi sentire, e lo stomaco reclamava i suoi diritti, era impossibile non approfittare di quelle straordinarie occasioni per sostare un attimo a contemplare e cogliere quelle meravigliose "finestre aperte sul Friuli". Devo ammettere che, malgrado tutto, avere la possibilità di ammirare queste meraviglie del creato, posso ritenermi una persona fortunata.

 Colte al volo, scendendo la "Via Julia Augusta"

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