appunti di viaggio
Osoppo, 29 Aprile 2001

        Non ero mai stato ad Osoppo, ma avevo programmato di recarmi in quella cittadina per fare visita ad un nuovo amico, con il quale da qualche settimana avevo iniziato uno scambio di messaggi via internet. Sebbene abbia fatto le ore piccole... prima delle otto di mattina, ero riuscito ad aprire un occhio per dare uno sguardo dalla finestra che guarda verso il Natisone, e dopo qualche difficoltosa manovra di "messa a fuoco", ho potuto scorgere la nostra piccola chiesetta  illuminata da uno splendido sole. Alle 09:30 stavo viaggiando in direzione della ss13, che ho raggiunto nei pressi di Reana del Rojale, puntando in direzione nord verso le montagne. 
   
     Poco dopo le 10, viaggiavo su e giù per il viale principale di Osoppo in cerca del Municipio, che per me era un punto di riferimento per poi raggiungere l'abitazione di Diego Badolo. Siccome non riuscivo ad individuare la sede municipale, e tanto meno la via che cercavo, sono entrato in un caffè, dove ho incontrato uno strano personaggio con capelli lunghi e folta barba, il quale  ha subito "tacât botòn". Molto gentilmente il giovanotto (avrà pressappoco la mia età), inforcando la sua bicicletta, mi ha guidato fino a destinazione, dove ho potuto conoscere Diego, sua madre e sua nonna. 
        Naturalmente gli argomenti non sono mancati, in quanto Diego se la cava molto bene con il computer, ed inoltre condivide con me alcuni problemi legati alle difficoltà respiratorie. Mentre io e Diego eravamo impegnati a scambiarci le impressioni su vari argomenti, la padrona di casa stava preparando le verdure per il  pranzo, e la nonna era alle prese con "la gucja". Naturalmente, non ho perso l'occasione per fissare nella card della mia digitale quella scena, ma è un peccato che non abbia insistito per scattare più fotografie...  queste occasioni non sono molto frequenti. La madre di Diego (una mia ammiratrice, che mi aveva visto per TV) rivolta ai presenti con grande entusiasmo diceva: ma cjalait ce biele muse... blancje e rosse come un miluç...! e ce biêi cjavêi...!
        Nel frattempo, le campane della parrocchiale avevano emesso il secondo richiamo, ed era quindi arrivato il momento di andare in chiesa. Dopo avere abbracciato e baciato tutti, la dolce nonnina mi ha ringraziato con una "sciòna" che secondo la parlata della Val Pesarina significa letteralmente: carino, benedetto (da " Le Parole Salvate" - Vocabolario della Val Pesarina - di Carlo Tolazzi), come precisato dallo stesso Diego in un suo messaggio. 
        Nel salutare Diego, l'ho assicurato che mi rivedrà molto presto...!

La Parrocchiale di Osoppo, con in primo piano una bella pompa per sollevare l'acqua.  Sul colle che sovrasta la cittadina, si intravede parte del muro del forte, che avevo tentato di raggiungere per fotografare Osoppo dall'alto. 
Chi conosce il posto, osservando le fotografie qui sotto, si renderà conto che ci sono andato molto vicino... ma non lo sapevo...
 


Voci e strumenti per animare la Santa Messa.


La graziosa antica chiesetta di San Giacomo.

Due foto scattate sulla strada che porta al Forte, rivolti in direzione ovest. Le condizioni di visibilità erano pessime, ma espongo ugualmente queste foto, in quanto conto di ritornarci molto presto. Da un controllo sulle carte, nella foto a destra si dovrebbe intravedere Trasaghis. In quella di sinistra, credo si tratti di Peonis.


Sotto, una veduta di Gemona dal Belvedere del Forte.

Alcune foto delle varie fortificazioni