il personaggio

Giovanni Maria Basso

Giovanni Maria Basso e nato a Premariacco il 14/01/1933 ed è ivi residente in fraz. Orsaria, via Cerneglons n.11. Ha frequentato positivamente la scuola elementare ed ha svolto il servizio di leva quale graduato nell'Ottavo Reggimento Alpini.
Nell'ambito della vita civile, si è ritrovato interessato alla realtà ed alla cultura locale e pertanto si è sempre prestato nelle diverse attività siano esse popolari che culturali, sociali che parrocchiali, impegnandosi in prima persona e ricoprendo cariche nelle diverse associazioni.
Fu socio fondatore della sezione comunale Donatori di Sangue, come pure della locale Associazione Sportiva "Azzurra"; ex Capo-Gruppo dell'Associazione Nazionale Alpini del luogo, è stato per quattro lustri presidente della Società di Mutuo Soccorso ed Istruzione tra gli Operai di Orsaria.
Cultore e raccoglitore delle memorie storiche locali nei più svariati settori, (in particolar modo per ciò che riguarda l'ultra centenaria Mascherata di Orsaria, i cui primi cenni risalgono al 1621) dette pure il suo contributo all'amministrazione del territorio quale consigliere comunale. E' stato insignito del Cavalierato il 27/12/1993.
L'attività in cui si è distinto in maniera particolare è la poesia, le cui composizioni in lingua friulana hanno trovato molto spesso risalto in concorsi regionali e nazionali,e che vengono riportate in molte riviste e giornali. Ricco di pubblicazioni, viene di seguito riportato il suo lavoro:


PUBBLICAZIONI

1972 - Sul or del Madison (poesia)
1974 - Orsaria mosaico di lettere (raccolta di scritti tra i più vari argomenti nell'ambito della parrocchia di Orsaria)
1977 - Vos di Orsaria (raccolta dei migliori versi di otto autori compaesani)
1978 - Bugadis (poesie Ediz. Grillo)
1979 - Cronistoria della Società Operaia di Orsaria
1979 - Poesis di Jacun Bisot (breve biografia di Confin Giacomo con le migliori poesie)
1983 - Orsarla; scritti e documenti della prigionia 1940/45 (elenco e luogo di prigionia)
1983 - Mans ruspiosis (poesie Ediz. Filologica)
1988 - Int nestra (poesie Ediz. Chiandetti)
1989 - Società Operaia di Orsaria - 110° di fondazione (tra storia e cronaca)
1990 - Spinis e rosis (poesie Ediz. Juliagraf)
1994 - Sulle strade del mondo (raccolta di lettere, documenti e foto degli emigranti della parrocchia di Orsaria)
1995 - I nostri Caduti (foto ed elenco di tutti i Caduti, sempre in ambito parrocchiale, delle guerre 1915/18 e 1940/45)
1997 - Pinsiers e Preeris (poesie a soggetto religioso)
1999 - Società Operaia di Orsaria - 120° di fondazione. Ricerca cronistorica in campo sociale
1999 - Sbuliga di mindusiis (poesie).
2003 - Tarmagnò di Sgrisui

Altre poesie sono pubblicate su: Ce Fastu, La Panarie, Quaderni della Face, Stele di Nadâl, Agenda Friulana, Strolic Furlan, Lingue Diverse, Antologia di Poeti Contemporanei, Il Turcli, Li' Campanelis, La Gnove Cjarande, Antologia della Letteratura Friulana, Poeti per il Friuli, Il Pignarûl, La Patrie dal Friûl, Friuli nel Mondo, Stelutis Alpinis, Il Manzanese, Prospettiva, Il Paese e altri.

Non mi pare inutile dire come io ricordi lo stupore dei suoi versi che mi occorreva di leggere tra quelli presentati ai concorsi della Società Filologica Friulana. Colpivano perché scritti in un linguaggio aspro e faticato (che si mantiene tale attraverso qualche tocco di raffinamento che non sempre giova), un linguaggio che mi faceva pensare a un campo dove, tra le erbe dure, apparivano, come fiori, versi, preziosi, segno di un dono di poesia nativo e autentico.
Giovanni Maria Basso usa un lessico (varietà di Orsaria di Premariacco) arcaico a cui attinge con gusto e con un abuso metaforiso spesso scoperto, quindi spontaneo. È tuttavia capace di raggiungere momenti di nettezza severa e di fare sentire sempre l’uomo che è, che vive lavorando la terra e conservando intimamente un costume di cui si avverte il pregio e la semplicità.
Prof. Novella Cantarutti

Giovanni Maria Basso è vissuto e vive in una terra profondamente religiosa. Quella terra che ci ha dato l’anima poetica e patriarcale di Paolino di Aquileia. È Paolino che canta che “dove l’amore è vero, lì c’è Dio”. La lirica di argomento religioso nella letteratura friulana non è molta, ma nemmeno poca. Se la preghiera è invocazione fiduciosa, lamento accorato, colloquio d’amore, contemplazione delle cose e dell’Universo, uscito dalle mani di Dio, tutto questo si riflette nelle liriche religiose nel nostro poeta. È presente anche la voce del ringraziamento, della grandezza di Dio, della miseria e della finitezza dell’essere umano. È come se la notte venisse sbrecciata e abbagliata dai lampi e la volta scura del cielo illuminta da stelle nuove. Tutto lo sforzo di un mondo materialistico e freneticamente terrestre si sgretola di fronte a semplici, ma intense, rivelazioni di un’anima. Giovanni Maria Basso avverte il senso biblico e cristiano del peccato nella dimensione umana. E questa poesia è anche domanda di perdono e respiro di penitenza, che apre all’infinito della misericordia. Il messaggio religioso è universale per se stesso, ancorato com’è alle radici dello spirito umano. Giovanni Maria Basso nella solitudine degli affetti umani, che dolorose circostanze hanno strappato, si inchina alla volontà celeste e approda a quegli affetti divini che sono la nostra indissolubile compagnia e certezza e in cui anche i nostri cari sono compresi e amati.E il suo grido può diventare un inno, la sua prova finale tronfo. Prof. Don Domenico Zannier

Dopo numerosis publicazions vignudis fûr a partî dal ’72, Zuan Marie Bas autôr di Orsarie di Premariâs, nus presente “Pinsìers e Preèris” une ricolte di puisiis religiosis par tante part dedicadis a Madone di Mont, venerade dal autôr come Mari e risultive di salvece. Vincjesîs composizions che a pàndin inmò une volte la vocazion poetiche dal autôr, compagnade a une fede inlidrisade tal profont de sô anime.
Lis sôs puisiis ’a pàssin da l’implorazion al ringraziament, dal lament induliât e ingussît ae sperance, de comozion ae gjonde pandude cun umiltât. Insieme a lis puisiis-prejeris ufiartis ae Madone, altris a son dedicadis al timp liturgjic: Messa di Madins par Nadâl: “Cui no sìntiel / la granda mindûsia di pâs / che spampana chista Fiesta”; pal Crist risurît, dulà che il poet al torne a “sintî e gjoldi, / sot una gnova lûs / la bardela des / cjampanis”; altris ancjemò dedicadis a Chel che dut al môf e che Bas lu pree par vê inmò un “pesenâl ” di timp par tamesâ lis zornadis che j rèstin, stant che “tantis e’ son / li’ anadis che no’n butin / sul rocul di una vita”. 
Maestro Luciano Verona

No jè žornada

Nissun nol podarà cjatâ
un rimpin, un bardei
par vê in nassa
e no gjuldi avuâl
li’ munturis del Nadison.
Si scugna scocolâ i vôi
tanche s’e fos una furtata
sui dusinta mês.
E son mîl e mîl i scjas
che si po vivi e tornâ a vivi
tel sbàlsim del flump.
No jè stagjon,
no jè žornada
che ti dinei
un sgrîsul di gjonda.
Non è giornata

Nessuno potrà trovare
un motivo, un qualcosa
per non amare
e non godere appieno
le vesti variopinte del Natisone.
Non si può fare a meno di spalancare gli occhi
quasi fosse una pulzella
sui diciott’anni.
Sono mille e mille gli impulsi
che si possono vivere e rivivere
nel balsamo del fiume.
Non è stagione,
non è giornata
che ti neghi
un brivido di gioia.