I Comuni delle Valli del Natisone

  GLI APPUNTAMENTI

L'AMBIENTE E IL PAESAGGIO
Tratto dall'opuscolo LE VALLI DEL NATISONE
Con il permesso della Cooperativa LIPA Editrice

Le Valli del Natisone si presentano a forma di ventaglio, le cui linee principali sono costituite da alcuni corsi d'acqua convergenti verso Ponte S. Quirino. Fanno da sfondo le alture più elevate: M.te Joanaz (1167m), Mia (1237m), Matajur (1641m) e Colovrat (1142m).

Su tutto il territorio domina la vasta mole del Matajur che è il simbolo delle Valli del Natisone.

I corsi d'acqua sono il Natisone, l'Alberone, l'Erbezzo e il Cosizza con ai lati il Chiarò e il Judrio. Il Natisone è il fiume principale ben noto per il suo corso profondamente incassato nelle sponde rocciose.

Nel paesaggio predomina il verde intenso della vegetazione spontanea e degli alberi da frutta, soprattutto castagni, che, a seconda delle stagioni, assume una gamma di tonalità assai pittoresche. Ai margini dei boschi crescono i funghi e si possono scorgere varie specie di animali selvatici.

Oltre ai capoluoghi di comune (San Pietro al Natisone, San Leonardo, Stregna, Drenchia, Grimacco, Savogna, Pulfero, Prepotto e Torreano) sono sparse numerose borgate minori che conservano tuttora i caratteri spontanei.

I paesi e le borgate sono ben collegati da strade principali e secondarie, per raggiungere in profondità le valli e i passi montani. Strade turistiche e panoramiche consentono piacevoli gite in varie direzioni. Dovunque è possibile sostare nei bellissimi angoli di verde ed ammirare i panorami di grande bellezza nella pace dei monti. Le ampie distese di prati e di boschi offrono alla vista un paesaggio dalle linee dolci ed un ambiente disteso e riposante.

 

STORIA E CULTURA

Grazie alla presenza di sorgenti ed acque abbondanti, alla ricca vegetazione ed al ripari naturali, l'ambiente delle Valli dei Natisone risultò adatto agli insediamenti umani preistorici. Vi sono sedi di epoca paleolitica e neolitica: la più antica è il riparo di Biarzo presso San Pietro al Natisone. La zona archeologica più consistente si trova presso San Pietro al Natisone dove si sono portate alla luce tombe dell'età dei bronzo, romane, celtiche e longobarde,

Nel VI secolo ebbe inizio la penetrazione slava nel territorio friulano, cui seguì una colonizzazione intensiva e permanente. Gli antichi Slavi, chiamati poi Slavi delle Alpi o Sloveni entrarono nella storia grazie a Paolo Diacono con la sua "Storia dei Longobardi".

La colonizzazione slava resistette a tutti i domini successivi: il Patriarcato di Aquileia, la Gastaldia di Antro, la Repubblica di Venezia. In questo periodo si perfezionò l'autonomia della "Schiavonia Veneta" e delle sue istituzioni: le "vicinie" e le "banche". Ne sono testimonianza le tavole di pietra, "lastre", attorno alla quale si radunavano i "decani".

Alla caduta di Venezia seguirono i domini francesi ed austriaco e, nel 1866, seguì l'annessione all'italia. La popolazione conservò fino ai giorni nostri l'essenza della propria cultura e delle proprie tradizioni: la caratteristica parlata slovena, il repertorio di canti, danze e melodie popolari, la narrativa, la toponomastica, numerose tradizioni religiose, usanze legate a varie ricorrenze (il "kries" - falò di San Giovanni, il "pust" - carnevale, le questue natalizie, ecc.).

 

ARCHITETTURA POPOLARE

Il paesaggio è punteggiato da piccoli abitati posti su crinali soleggiati, seminascosti dalla vegetazione e dagli alberi da frutta, raggruppati spesso attorno ad uno spiazzo con la fontana, detto "gorica". Le facciate delle case, spesso a due o tre piani sono caratterizzate da logge e poggioli in legno, "pajuoli". Talvolta la facciata è ornata da icone affrescate.

La cultura abitativa si evidenzia, negli interni più tradizionali, nella "izba", il tinello riscaldato dalla stufa di maiolica, "pec": una evoluzione sociale e tecnico-artistica tipica dei mondo slavo, rispetto al focolare aperto.

La tradizione costruttiva è testimoniata anche dalle "kašte", rustici dalle pareti in legno, e i "kozolci", costruzioni su pilastri in pietra aperti sui quattro lati e coperti di paglia o tegole.

 

CAVITA' NATURALI

Fra gli aspetti interessanti delle Valli dei Natisone abbiamo quello delle cavità naturali, spesso di modeste proporzioni. Un'eccezione è data dalla Grotta di San Giovanni d'Antro (Pulfero), interessante anche dal punto di vista storico-artistico. Altra cavità molto nota è la Velika jama ad un paio di chilometri da Savogna.

Comune per comune segnaliamo le seguenti cavità naturali:

Pulfero: la Šuošterjova jama di Specognis; la Grotta di Montefosca e, nella stessa località, la Grotta di Sant'Andrea e la Holopua jama; la Sesna jama di Mersino, l'abisso a sud ovest dei Matajur e la Grotta di Mersino Alto.

Savogna: la Grotta di Casera glava di Masseris, la Grotta di Jeronizza, la Grotta Ta pod celan.

San Pietro: la Castita jama a Clenia e il Riparo di Biarzo.

Drenchia: la Grotta di Paciuch.

Torreano: il Foran di Landri e il Foran des Aganis di Prestento e infine la Risorgíva di Schiarset.

Molte di queste caverne rivestono interesse storico e scientifico, nonchè speleologico. Attorno alle grotte sono fiorite numerose leggende, le cui protagoniste principali sono le "krivapete", streghe dai piedi rivolti all'indietro.

 

CHIESETTE VOTIVE

Presso i paesi o sulle alture o in mezzo ai boschi sono sparse le numerose chiesette votive, erette tra il XV e il XVI secolo. Le linee stilistiche rispecchiano, anche nelle ridotte dimensioni, l'influsso dei gotico sloveno. Il caratteristico coro poligonale, non di rado affrescato, con volte a costoloni e finestre a sesto acuto, è spesso opera di valenti architetti che a tale scuola si richiamano.

Particolarmente interessanti le numerose chiesette votive della Valle del Judrio, nel comune di Prepotto, e quelle nella Valle del Natisone. Molte di esse sono state recentemente restaurate. Gli esempi più notevoli sono la cappella laterale di San Giovanni d'Antro, opera del maestro Andrea di Škofja Loka, la chiesetta di San Bartolomeo di Vernasso, la chiesetta di Santa Lucia di Cravero con le volte affrescate e la chiesetta di San Quirino opera del maestro Martin Pirich. Numerose chiesette ospitano l'altare aureo, "zlati oltar", scolpito in legno e dipinto da pregevoli intagliatori sloveni.

 

GASTRONOMIA

Nelle Valli del Natisone troviamo numerose osterie con cucina, trattorie e ristoranti alcuni dei quali offrono piatti tradizionali locali.

I piatti più tipici sono frutto dell'elaborazione di prodotti semplici accompagnati dalla fantasia. Nonostante la povertà degli ingredienti la cucina locale presenta sapori decisi e delicati, quindi piatti sostanziosi ed equilibrati. Eccone qualche esempio: la "bizna s krompirji" (minestra di brovada con patate), lo "štakanje" (purè di patate, verdura e lardo), la "briža" (zuppa di fagioli, latte inacidito e zucca), gli "zlicnjaki" (gnocchi di farina), le "broskvì s klobaso" (verze e salsiccia). Frequenti i piatti di funghi e cacciagione. Fra i dolci abbiamo gli "štrukji" fritti o lessi e la ormai famosa "gubanca" (gubana) e dolci di frutta.

Capitolo a parte spetterebbe ai famosi vini d.o.c "Colli orientali dei Friuli" di Prepotto, fra cui domina lo Shioppettino, noto come Ribolla nera o "Pokalca".

Nel corso dell'anno in tutti i paesi si svolgono varie feste tradizionali. Dal punto di vista ecologico si distingue la Festa delle Castagne e della Frutta di San Pietro al Natisone.

 


GLI APPUNTAMENTI

Sono molti gli appuntamenti, in particolare di carattere culturale, che contraddistinguono le Valli del Natisone. Vediamo alcuni, scelti tra quelli che hanno cadenza annuale e si tengono, salvo imprevisti, ogni anno.

Gennaio
17 - A Clenia, frazione di S. Pietro al Natisone, si tiene la festa del patrono, S. Antonio

Febbraio
14 - Ad Azzida, frazione di S. Pietro al Natisone, si svolge la festa di S. Valentino, patrono del paese

Febbraio-marzo-aprile
In vari paesi delle Valli del Natisone si tiene il tradizionale "Pust", il carnevale, con le maschere tipiche che celano un profondo significato culturale e antropologico legato al passaggio di stagione, ai cicli produttivi ed alla fertilità dei campi. Ci sono, tra gli altri, i Çblumarji a Montefosca (Pulfero), i Çpustici del Matajur, i Çpustje di Mersino (Pulfero) e le Çminke di Masarolis (Torreano). Prima l’Azienda di soggiorno di Cividale e delle Valli (poi soppressa) e quindi la Comunità montana hanno organizzato, nel corso degli anni passati, una sfilata comprendente tutte le maschere tradizionali valligiane. Anche se non sempre è stato possibile organizzare la manifestazione, il Pust vive comunque nei piccoli paesi, grazie alla volontà ed al coraggio di chi crede nel valore della tradizione e della cultura locale.

Marzo
25 - In alcuni paesi delle Valli (in particolare a Tercimonte, Matajur, Tiglio, Cernetig e Tribil superiore) si perpetua il rito religioso delle rogazioni di S. Marco.

Giugno
Nel corso dell’ultimo fine settimana a S. Pietro al Natisone si tiene la festa del patrono. Per questa occasione è stata inserita negli ultimi anni, nel calendario delle iniziative, la rievocazione dell’Arengo che ricrea alcuni momenti che, durante la dominazione veneta, rappresentarono l’autonomia amministrativa e giurisdizionale delle Banche di Antro e di Merso. Sempre in questi giorni si tengono la rassegna dei Çtonkaci (scampanottatori), un’ex tempore di pittura organizzata dall’Associazione artisti della Benecia e le premiazioni del concorso dialettale sloveno per bambini "Moja vas" organizzato dal Centro studi Nediza

Luglio
A partire dal primo sabato del mese e per due settimane a Topolò (Grimacco) si svolge la rassegna d’arte contemporanea "Stazione Topolò-Postaja Topolove".

All’interno del Mittelfest le Valli del Natisone ospitano poi gli spettacoli di burattini e marionette.

Nel terzo fine settimana del mese il paese di Oblizza (Stregna) ospita il "Danpo starim", sagra all’insegna della riscoperta delle specialità culinarie di un tempo.

Nell’ultimo fine settimana a Liessa (Grimacco) si tiene il "Seniam beneske piesmi" (Festival della canzone della Benecia) organizzato dal circolo culturale Recan.

Agosto
A Vernasso (S. Pietro al Natisone), nel primo fine settimana, ed a Scrutto (S. Leonardo), a cavallo di Ferragosto, si tengono le feste paesane più seguite nelle Valli.

Ottobre
Durante i sabati e le domeniche del mese si svolge, presso il Centro di raccolta, conservazione e vendita dei prodotti locali di S. Pietro al Natisone, la Mostra mercato delle castagne, delle mele e della frutta locale.
A Tribil Superiore, la 3. domenica di ottobre si organizza il "Burnjak", la festa delle castagne.

Novembre-dicembre
Una dozzina di ristoratori delle Valli del Natisone, riuniti in associazione, sono i promotori dell’iniziativa "Invito a pranzo", rassegna gastronomica che propone i sapori ed i profumi rustici dei piatti semplici ma appetitosi di una volta.

Dicembre
15-23 - In diversi paesi delle Valli si rinnova la tradizione della "Devetica", la novena di Natale.