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Cargnacco di Pozzuolo (UD), 10 Marzo 2013
Tempio Nazionale della Madonna del Conforto

Santa Messa
nell'Annuale incontro dell'Associazione Nazionale Bersaglieri,
per ricordare i Caduti della tragica campagna di Russia del 1942

          Come ogni anno dal 1987, i bersaglieri si sono ritrovati sul piazzale antistante al Tempio di Cargnacco, per commemorare i bersaglieri del 3° e del 6° reggimento che componendo la Divisione Celere, parteciparono a Campagna di Russia del 1941 come Corpo di Spedizione Italiano in Russia (C.S.I.R.) e del 1942 come Armata Italiana in Russia (ARM.I.R) e che , dopo i tragici eventi del Natale del 1942, rimasero sulle rive del fiume Don, caduti o dispersi ovvero prigionieri e comunque non fecero più ritorno in Patria.


         
 FANFARA E CAMPANE



...la disposizione sul piazzale dedicato a mons. Carlo Caneva...


...deposizione della corona d'alloro al cippo della Celere...



 ONORE AI CADUTI

Bersaglieri: difendere tricolore e dignità
(Simonetta D'Este  - Messaggero Veneto dell'11 marzo 2013)

          Filo conduttore per la cerimonia di ieri mattina, svoltasi al tempio di Cargnacco, non era solo il cremisi, colore dei bersaglieri, ma anche la musica. Due le fanfare presenti sul piazzale, una di soldati in armi, appartenenti all'undicesimo Ariete, l'altra formata dai bersaglieri in congedo di San Giorgio di Nogaro. Proprio questi ultimi hanno celebrato festosamente il venticinquesimo anniversario di fondazione, sfoggiando anche una rinnovata divisa risorgimentale (il debutto del gruppo era avvenuto il 13 dicembre 1988 e dal 1989 la fanfara è presente a tutti i raduni dei fanti piumati). E mentre le fanfare, dopo aver riempito l'aria di una mattinata molto uggiosa con le note degli ottoni, lasciavano il piazzale rigorosamente di corsa, il testimone musicale è passato al coro di Pertegada, all'interno del tempio. La cerimonia religiosa, a ricordo dei caduti in Russia, è stata accompagnata dalle voci dell'unico coro "civile" in Italia, formato da uomini e donne (rigorosamente in abito lungo cremisi), che ha proposto un repertorio arricchito da musiche e canti tradizionali dei bersaglieri. Dunque note e suoni che solitamente vengono eseguiti dalle fanfare nel corso dei raduni e nelle cerimonie. Il coro è diretto dal maestro Claudio Garbuio. (s. d'e.) Si sono presentati in 700, provenienti da tutto il nord Italia. I bersaglieri hanno partecipato con entusiasmo ieri mattina al pellegrinaggio cremisi nella giornata in ricordo dei caduti e dispersi in Russia. Il luogo dell'appuntamento era il tempio di Cargnacco, dove si sono ritrovati i fanti piumati di oggi e di ieri, al suono delle fanfare dell'undicesimo dell'Ariete e dei congedati di San Giorgio di Nogaro. Davanti al picchetto d'onore, c’è stata la deposizione della corona d'alloro davanti al cippo commemorativo della celere, da parte delle autorità civili e militari. La cerimonia si è quindi conclusa con la messa all'interno del tempio, officiata dal cappellano militare, tenente colonnello Arturo Rizza, che nella sua omelia ha fatto anche un accenno al momento politico complicato e incerto che sta vivendo l’Italia. Uno spunto colto dal sindaco di Pozzuolo, Nicola Turello, il quale ha auspicato «una nazione che ritrovi davanti al tricolore la dignità che merita». In chiesa anche sette medaglieri, compresi quelli del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e dell'Emilia Romagna, assieme a quelli dell'Unir (Unione nazionale italiana reduci) e dell'Istituto Nastro Azzurro, che raccoglie tutte le medaglie d'oro italiane. Promotore del pellegrinaggio cremisi (dal colore che comparve nelle mostreggiature e nelle filettature della prima giubba bersagliera di panno azzurro-nero della truppa, e in spalline, colletto, bande e manopole degli ufficiali), è dal 1986 il presidente provinciale dell'Anbi, Giorgio Borean, che ha richiamato nel suo intervento l'esempio di sacrificio dato da quei soldati che dalla Russia non sono mai tornati, e le cui spoglie riposano in parte (circa 9 mila dei 230 mila partiti per la campagna nelle steppe) proprio nella cripta di Cargnacco. «Il ricordo del terzo e sesto reggimento bersaglieri, inviati in Russia durante la seconda guerra mondiale, - ha detto Borean - unisce ogni arma, i cui uomini si sono sacrificati in nome della Patria». Mescolati tra la gente, ad assistere alla cerimonia, ieri c’erano anche alcuni reduci. Pochi ormai, ma non hanno mancato di ricordare in un rispettoso silenzio di preghiera i commilitoni e gli amici che non sono tornati. Al termine della celebrazione religiosa, c’è stata la deposizione di una corona d'alloro all'altare della cripta, dove il picchetto in armi e le associazioni combattentistiche e d'arma hanno reso l'ultimo omaggio ufficiale della giornata ai caduti (bersaglieri, fanti, alpini, militari di ogni arma) davanti allo sguardo sempre fiero e attento della medaglia d'oro al valor militare, Paola Del Din, e della nipote di un altro medagliato, Luigi Sbaiz.  

All'entrata nel Tempio, siamo stati accolti dai canti del Coro di Pertegada diretti da Claudio Garbuio
con un repertorio misto che comprendeva anche brani della tradizione friulana...



 ACCOGLIENZA


                   
 BENVENUTO, CANTO E PREGHIERA D'INIZIO


...una visione allargata all'interno della chiesa...


...il cappellano militare don Arturo Rizza all'omelia...



 CANTO ALL'OFFERTORIO


...alcune immagini al Padre Nostro...


...e dopo la Comunione...


"Preghiera del bersagliere" e "Preghiera del Caduto in Russia"


...intervento del sindaco di Pozzuolo, Nicola Turello
e del presidente provinciale dell'Anbi, Giorgio Borean...

...dopo la deposizione di una corona d'alloro nella cripta del Tempio...


...il Coro di Pertegada eseguiva alcuni canti di chiusura...